Home ScienzeSalute PRP e medicina rigenerativa: la nuova frontiera dell’ortopedia
PRP milano medicina rigenerativa

PRP e medicina rigenerativa: la nuova frontiera dell’ortopedia

di Andrea Attanasio

Oggi si sente sempre più parlare di PRP e medicina rigenerativa: la branca dell’ortopedia che fa uso delle cellule staminali come terapia nelle patologie riguardanti le cartilagini articolari. 

Tra le tante possibilità a disposizione nella medicina rigenerativa, il PRP è ormai il “dispositivo” maggiormente utilizzato e collaudato. Ne parliamo con il nostro collaboratore, il dott. Mario D’Errico, chirurgo ortopedico presso dell’I.O. Galeazzi di Milano, dove somministra questa terapia a livello ambulatoriale. 

Entriamo nei dettagli: che cosa significa PRP?

L’acronimo sta per: Plasma Ricco di Piastrine (PRP) ed è un concentrato di piastrine derivato dalla centrifugazione del sangue prelevato dal paziente. È quindi una sostanza del tutto naturale che contiene da tre a sette volte il numero di piastrine presenti normalmente.

Prp ortopedico milano dottor d'errico mario

Qual è il concetto alla base del suo utilizzo in campo ortopedico?

L’idea, dimostrata dagli studi scientifici internazionali, è che le piastrine immesse direttamente nell’area da trattare, ad esempio il ginocchio, possano avere un ruolo importante nella guarigione del tessuto danneggiato grazie all’azione dei fattori di crescita presenti nel PRP.

Le piastrine (o trombociti), presenti normalmente all’interno del sangue, sono una riserva di fattori di crescita. Questi ultimi giocano un ruolo fondamentale nella riparazione dei tessuti, in risposta ad una lesione di origine patologica o traumatica. Non si tratta quindi di vere cellule staminali, ma sono delle proteine in grado di stimolare la proliferazione e la differenziazione cellulare. Questa caratteristica viene quindi sfruttata per la riparazione dei tessuti cartilaginei o tendini danneggiati semplicemente attraverso una infiltrazione intrarticolare o paratendinea. Il PRP inoltre sfrutta il concetto dell’amplificazione del potenziale rigenerativo: se le piastrine del paziente contengono un determinato potenziale rigenerativo, la loro centrifugazione e quindi l’aumento della concentrazione ha come risultato un importante aumento di tale rigenerazione.

Per quali patologie o lesioni si può ricorrere al PRP? 

Il mio consiglio è di valutare il PRP in caso di dolore articolare duraturo, che non risponde alle classiche terapie antinfiammatorie e che non risulti essere ad uno stato avanzato di artrosi. Questa procedura è quindi particolarmente indicata per sportivi di ogni età, nei quali facilita e accelera il ritorno all’attività e in pazienti che hanno riscontrato benefici in un pregresso trattamento con acido ialuronico. 

Come avvengono le infiltrazioni di PRP nella medicina rigenerativa? 

Le infiltrazioni si eseguono iniettando il gel piastrino derivato dalla centrifugazione attraverso una puntura direttamente nella cavità articolare. Questa procedura avviene in un ambiente sterile che consente al paziente la massima sicurezza anche dal punto di vista della prevenzione delle infezioni. In pochi minuti, dopo il prelievo ematico, il campione viene centrifugato e successivamente il gel piastrino derivato viene infiltrato al paziente. Quest’ultimo è, subito dopo, in grado di rialzarsi e rientrare al proprio domicilio senza problemi.

Fondamentale, per il successo di tali infiltrazioni, è la corretta indicazione e le aspettative del paziente. 

Sono solito infatti esporre tutti i possibili vantaggi della medicina rigenerativa, ovviamente diversi da paziente a paziente. Ma sono convinto che, con un corretto studio diagnostico il PRP possa essere uno strumento davvero fondamentale per risolvere molte problematiche infiammatorie che colpiscono le articolazioni di pazienti, spesso sportivi.

I benefici di questa tecnica sono a breve o a lungo termine?

Gli effetti del PRP non sono immediati, ma in quasi il 50% dei pazienti si assiste ad un miglioramento entro un mese dal termine della terapia. A seconda del tipo di dispositivo utilizzato per la centrifugazione, inoltre, la terapia infiltrativa sarà composta da una mono-somministrazione o da plurime sedute (da due a tre). Il PRP può quindi essere considerato una valida terapia per le patologie che colpiscono la cartilagine articolare. Ma voglio sottolineare che solo una visita ortopedica specialistica e l’esecuzione di corretti esami strumentali sono il viatico fondamentale per poter intraprendere tali cure.

You may also like

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.