“20 years old fashion photographer based in Italy, working wherever my camera brings me”, questa è la sintetica presentazione che Nima Benati dà di sé sul suo profilo tumblr. Lascia, infatti, parlare i suoi meravigliosi scatti, che esprimono per lei tutto il suo talento, la sua visione della bellezza e della femminilità, la sua arte. CULT le ha fatto qualche domanda e lei, tra un volo e l’altro, ci ha risposto così…
Intervista a Nima Benati, fashion photographer
1. Ciao Nima, iniziamo! Quando hai preso per la prima volta una macchina fotografica in mano? E come/quando sei riuscita a trasformare la tua passione in una professione?
Nel modo meno onorevole, credo! Io e la mia migliore amica Ksenia ci scattavamo foto a vicenda da caricare sui Social Network dell’epoca, puramente per vanità, fino a quando non mi sono accorta che provavo emozioni diverse quando dovevo ritrarla, molto più intense e cariche d’attesa e aspettativa di quando invece dovevo posare io.
Ero in quarta superiore, uno degli anni più difficili a mio parere. Non è stato facile trasformare la passione in professione in quanto la mattina avevo le lezioni a scuola, alcuni pomeriggi scattavo e di sera mi dividevo tra studio vero e proprio e post produzione. Non ti racconto la delusione che provavo in quel periodo perché non non ricevevo alcuna soddisfazione nel mondo che frequentavo, poiché nessuno a scuola considerava quello che stavo facendo come una cosa seria , ma semplicemente come un gioco che mi distraeva dai compiti scolastici e quindi veniva condannato terribilmente dai miei docenti.
Mi sono data l’obiettivo di finire le superiori e così ho fatto anche con ottimi risultati – considerando il tempo che riuscivo a dedicare allo studio – e poi mi sono lanciata nel mio mondo fotografico a testa bassa!
2. C’è stato un momento particolare in cui hai capito che la fotografia sarebbe dovuta diventare parte integrante della tua vita?
Confesso che il piacere di fotografare è sempre stato fortissimo in me sin dai primi scatti. Ricordo quando i nostri genitori regalarono a me e mia sorella una macchina fotografica a testa per non farci litigare. Mia sorella maniacalmente la conservava protetta e smontata nella sua custodia “perché non si rovinasse” (voi non conoscete Shasa e dove può arrivare nel tentativo di conservare al meglio le sue cose!) ed io invece nel giro di mezz’ora avevo già fatto 700 scatti e ne ero drogata perché le potevo subito visualizzare.
Evviva l’era del digitale, con l’analogico non avrei mai avuto la pazienza di aspettare lo sviluppo e la stampa… posso dire di essere una donna del mio tempo!
3. Chi sono le tue “muse ispiratrici”?
Domanda troppo facile! Le mie muse (ne ho due entrambe bionde alte e perfette) sono: la mia compagna di scuola Ksenia, che si è lasciata fotografare tante e tante volte prima di scappare – non per colpa mia, ma per seguire degli studi all’estero, ed Elena che mi è vicina già da più di due anni, è la modella da me più fotografata.
Ci siamo conosciute proprio grazie al nostro lavoro, scattò con me il suo primo book fotografico da modella e da lì in poi ho sempre cercato di coinvolgerla in tutti i miei progetti. Lei sa perfettamente cosa cerco in uno scatto, il movimento del corpo, le curve, la bocca socchiusa, lo sguardo intenso… Lavorare con lei significa dimezzare la durata dello shooting, non abbiamo bisogno nemmeno di parlare, abbiamo una sintonia speciale.
4. Come scegli le modelle/i modelli da fotografare? Quali le caratteristiche del loro aspetto o della loro personalità imprescindibili per te?
Spesso sono loro a cercarmi perché vogliono un book fotografico ed allora cerco di entrare in sintonia con loro e conoscerli per poter poi valorizzare il loro essere attraverso espressione, colori ed accessori. Ma se li devo scegliere per un “marchio” lo faccio istintivamente per le loro caratteristiche più o meno forti in base alla tipologia del prodotto da pubblicizzare.
5. Attraverso i tuoi scatti hai creato uno stile personale e riconoscibile. In particolare le donne nelle tue foto sono conturbanti e voluttuose. Questa è la tua idea di femminilità?
Sono conscia di essere in errore, ma accomuno la femminilità alla bellezza: proporzioni matematiche, dettagli fuori dal comune bensì armoniosi, lineamenti soggettivamente perfetti, ma con un potere attrattivo oggettivo. Poi è anche vero che qualsiasi venere, priva di carattere e fascino, alla lunga perde la sua magia, ma questa è un’altra storia.
6. Cosa hai provato durante il tuo primo shooting? Adesso le sensazioni a distanza di tempo sono ancora le stesse?
Il primo lavoro mi ha fatto toccare il cielo con un dito, perché non pensavo di poter avere tante possibilità di movimento, in fondo sono una ragazzina. Il mio lavoro con il marchio AMEN. e il loro negozio di Bologna L’Inde Le Palais, mi ha permesso di sfogare tutta la mia creatività con location da sogno e vestiti firmatissimi, per cui non potevano che uscire lavori, a mio modesto parere, formidabili!
Ed ora continuo a toccare il cielo con un dito quando al telefono sento che mi cercano altri nomi illustri della moda, da Cruciani, a Fragolina Pompadour, Gate21, Exia Girl a Patrizia Pepe e fashion blogger prestigiose, diventate anche amiche come Chiara Biasi e Chiara Ferragni.
È bello continuare ad emozionarsi ….
7. Il fatto di lavorare anche come modella, ti aiuta a capire come tirare fuori il carattere di chi posa per te?
Non sono assolutamente una modella, ma mi hai guardata bene ?
Per il resto è la cosa più difficile, mettere a loro agio le modelle e cogliere la loro personalità. Per me è una sfida continua e la cosa diventa sempre più facile quando imparo a conoscerle e mi diventano amiche .
8. Qual è lo scatto/gli scatti a cui sei più legata e perché?
Mi sono passate per la mente subito, a velocità supersonica: la copertina di Maxim con Chiara, il leone nero di Barcellona con la mia amata Ksenia, uno scatto a Times Square con Elena… ma in realtà c’è una foto che è passata inosservata che non può non scaldarmi il cuore ogni volta che la guardo: un semplice bianco e nero, non calcolato, di un bellissimo ragazzo. Eravamo soli, sotto il sole , persi su una scogliera infinita e io ho scattato quasi per caso… ma tutte le volte che rivedo quella foto mi ricordo del pomeriggio che mi ha fatto vivere, diverso da tutti gli altri. Correndo, saltando, ridendo mi inseguiva per un bacio che puntualmente gli negavo, e io scattavo, usando la macchina come scudo. E’ stata la scena da film romantico che ogni donna merita di vivere da protagonista almeno una volta.
9. Quali sono i tuoi progetti futuri?
I progetti o i sogni? Direi che il mio sogno nel cassetto è diventare una fotografa richiesta dalle più importanti case di moda e riviste del mondo, che viaggia ogni mese da un continente all’altro per realizzare servizi nel deserto, nella giungla, sui ghiacciai, nelle città più grandi e in villaggi dimenticati da Dio! Una ‘Viajante’ cittadina del mondo, con una brama incessante di scoprire ciò che mi circonda.
10. Dicci dove possiamo seguirti.
Appunto nei miei sogni …. e per ora nel web 😉 —>Fb fanpage – Tumblr
ciao CULT,
Nima Benati