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Panettone biologico e industriale: vediamo le differenze

di Andrea Attanasio

Ogni anno, a Natale, il Panettone si riconferma il dolce più apprezzato e consumato, con il suo primato indiscusso sulle tavole di tutto il mondo. Sul mercato vi sono molte varianti: semplici, con farciture, industriali o artigianali. Da un po’ di anni a questa parte il panettone biologico è senza dubbio quello che sta riscuotendo più successo, poiché rientra in un tipo di alimentazione equilibrata e sana, sempre più diffusa. A dispetto di una vita ogni giorno più stressante, moltissime persone prediligono uno stile di vita sano, orientato verso il consumo di alimenti di origine controllata e contraddistinti dall’elevata qualità, anche durante le festività natalizie.

Per scegliere il miglior panettone bisogna dare un’occhiata agli ingredienti, difatti ciò che rende un prodotto di qualità è l’assenza di additivi. Fra quelli che assolutamente non devono essere elencati vi sono: gli emulsionanti E 471-472, l’alcol etilico, gli antimicrobici E 200, l’acido sorbico, i conservanti e gli aromi chimici. Molto spesso nell’impasto dei panettoni industriali lo zucchero viene sostituito con lo sciroppo di glucosio, responsabile dell’aumento glicemico e di una bassa qualità del prodotto.

I punti di forza che contraddistinguono un buon panettone biologico sono proprio gli ingredienti scelti e selezionati con cura.

In particolare, al posto degli aromi, vi sono degli oli essenziali; l’impiego dell’emulsionante è bandito e sostituito con farina oppure lecitina di soia. Anche il miele o la frutta candita, che si trovano nelle farciture o come decorazione sulla glassa, sono di origine certificata. Inoltre la gamma di panettoni biologici permette di scegliere tra varie alternative, a seconda del tipo di farina utilizzata; a tal proposito, sono molto in voga i panettoni realizzati con farina di kamut oppure con farina di farro, entrambe più digeribili e adatte a chi cerca un gusto particolare.

Tra i panettoni biologici è possibile scegliere anche quelli con determinate caratteristiche dietetiche, ad esempio senza farina di grano, per i celiaci, senza zucchero o senza proteine animali. Insomma, anche chi durante l’anno segue una dieta sana non deve rinunciare al piacere del re dei dolci natalizi, basta solo scegliere un’alternativa a quelli industriali.

La differenza è chiara anche a livello di prezzo: durante le festività natalizie, il panettone industriale viene venduto a prezzi inferiori, soprattutto nei grandi supermercati. Ma anche quando esso viene venduto a prezzi normali, il panettone biologico risulta sempre il più caro, e ciò è dovuto al fatto che i tempi di lavorazione sono più lunghi. L’impiego di emulsionanti e conservanti offre la possibilità alla grande distribuzione di risparmiare sulle materie prime pregiate, oltre al fatto che i conservanti permettono di avviare la produzione anticipatamente, poiché non vi è rischio di deterioramento del prodotto. Nel caso dei panettoni biologici, invece, gli ingredienti sono freschi e di alta qualità, perciò la produzione deve iniziare necessariamente a ridosso delle feste. Tutto questo non deve far pensare che la variante biologica offra prezzi inaccessibili, ma semplicemente si tratta di costi più alti rispetto alla norma, in base a un giusto rapporto di qualità e prezzo.

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