Home SpettacoliMusica REAL GUITAR HERO – Ma l’Italia non era pizza spaghetti e MANDOLINO???

REAL GUITAR HERO – Ma l’Italia non era pizza spaghetti e MANDOLINO???

di Bruno Spagnuolo

Chi di noi, non ha mai canticchiato sotto la doccia il motivetto di Smoke On the Water dei Deep Purple, o quello di Walk This Way degli Aerosmith? Rutti riff carichi di ritmo, veloci, cadenzati e tutti eseguiti con lo stesso strumento:  la chitarra. Uno strumento deciso, che lascia trasparire in maniera semplice la spiritualità di chi lo sta imbracciando, che parla una lingua universale, comprensibile a 360 gradi, dall’esperto al profano, senza troppi  fronzoli, è immediato, non importa che sia elettrica o classica.

Perché la chitarra è così, la chitarra ti prende, ti incide e ti manda in orbita quando è ribelle o ti lascia gustare l’estasi fino in fondo quando è vellutata.  Da Wikipedia leggo la definizione di chitarra: “La chitarra è uno strumento musicale cordofono, che viene suonato con i polpastrelli, con le unghie o con un plettro”. Secondo me, hanno dimenticato di menzionare il cuore e la testa di chi ha imparato a domare la bestia a sei corde impugnandola con fermezza e stabilendo con essa un legame sincero, senza il quale nessun polpastrello, né plettro riesce a muoversi con quella pulsione che fa della chitarra un caposaldo della ritmica.

Lungi da me l’intenzione di voler parlare di tecnicismi o di voler redimere una classifica di chitarristi – non è mio compito – il mio è un sobrio tentativo di omaggiare la chitarra attraverso l’estro di chi con profonda dedizione ha offerto la vita a questo strumento, scolpendo nel tempo il proprio nome a suon di riff, creando un binomio indissolubile con la propria chitarra. Qualunque buon ascoltatore, anche se con un esiguo background, si accorgerà sentendo solo poche note, se sta ascoltando Jimmy Page piuttosto che Ritchie Blackmore, Wes Montgomery piuttosto che Pat Metheny, e allo stesso modo capirà se sta ascoltando il suono di una Gibson o di una Fender, piuttosto che quello di una Cort o una Jackson; è questo che sancisce il binomio, questa simbiosi tra lo strumento e il cuore di chi lo imbraccia, un’alchimia, un sacro vincolo dal quale ciascuno succhia la propria linfa;  una combinazione di elementi che si proietta con slancio verso l’ascoltatore.

chCome di consueto, ho selezionato 7 tracce e l’ho fatto sperando che questi brani possano musicalmente appagarvi come fanno con il sottoscritto. Perciò, spazio alla musica:

1. WHEN MY TRAIN PULLS di Gary Clark JrUna giovane promessa che si sta facendo spazio fra i grandi con prepotenza. Seguiamolo e vediamo cosa ne verrà fuori.

2. YOU KNOW WHAT I MEAN di Jeff Beck – Brano contenuto nell’album Blow by blow del ’75. Per il resto cos’altro aggiungere: è Jeff Beck!

3. STOP! di Joe Bonamassa – In questa traccia le note raccontano senza mistero la sensibilità e la pulizia di Joe.

4. THE FORGOTTEN di Joe Satriani – Satriani sfoggia con grande maestria la tecnica sopraffina che lo contraddistingue.

5. STRAY CAT BLUES di Johnny Winter – Uno dei maggiori interpreti blues e performer live, ci propone un blues aggressivo e tagliente, le sue note sono sofferenti.

6. THAT’S THE WAY I ALWAYS HEARD IT SHOULD BE di Carly Simon –  Interpretata da Pat Metheny: La raffinata linea melodica di Metheny che da anni evangelizza la chitarra, ci pone in contatto diretto col cuore di Pat.

7. ENTRE DOS AGUAS di Paco De Lucia Nulla può descrivere meglio di questo grande classico la genialità del compianto maestro andaluso.

Qualcuno si starà chiedendo perché proprio la chitarra, perché proprio adesso e perché proprio questi artisti. Non me ne vogliate se ho omesso artisti del calibro di Hendrix, Clapton, B.B. King o Townshend, ma creare una playlist di chitarristi è sempre complicato, figuriamoci se i brani da scegliere sono solo sette, così ho deciso di crearla, scegliendo gli artisti in maniera del tutto inconsueta. Con mio grosso stupore ho scoperto per caso che quest’anno il nostro bel paese ospiterà alcuni mostri sacri della chitarra; appena ho realizzato, ho scelto fra questi sei artisti che ho inserito nella playlist, per poter così condividere con voi, appassionati come me, l’entusiasmo di una scoperta così lieta. Chiaramente fa eccezione la scelta del brano di De Lucia che è invece un mio personalissimo omaggio ad un genio assoluto recentemente scomparso. Era, proprio adesso e proprio questi artisti.

Per chi vuole qualche info, aggiungo prima di concludere, le date dei concerti dei sei artisti suddetti:

GARY CLARK JR:  23/05/2014 a Milano (Magazzini generali)
JEFF BECK: 29/06/2014 a Padova (Teatro Geox) 
JOE BONAMASSA: 26/06/2014 a Firenze (Teatro comunale)
JOE SATRIANI: 03/07/2014 a Rezzato (Cascina San Giacomo) a – Grado: 04/07/2014 (Diga Nazario Sauro)
JOHNNY WINTER: 19/05/2014 a Roma (Croassroads Live Club) – 20/05/2014 a Udine (Teatro nuovo Giovanni da Udine) – 21/05/2014 a Mezzago ( Bloom )
PAT METHENY & PAT METHENY UNITY GROUP: 19/06/2014 ad Avellino (Teatro Carlo Gesualdo) – 14/06/2014 a Codroipo (Villa Manin) – 15/06/2014 a Tortona (Parco del castello)- 16/06/2014 a Fiesole (Teatro Romano)

Mi raccomando fateci un pensierino per i concerti di questi artisti, incentiviamo la diffusione di  buona musica in questo paese… ne abbiamo bisogno.

chit

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