Nemmeno il tempo di ascoltare on air la canzone vincitrice di Sanremo, che si inizia a respirare aria di Premio Oscar 2018, l’ambita statuina dorata che da novant’anni dà lustro al top del cinema made in U.S.A. (e non solo!), dando visibilità e riconoscimento ai film destinati a diventare i cult di quella fabbrica dei sogni che è la settima arte.
Ogni anno mi piace prevedere sulla base del mio personalissimo gusto i premiati della Academy Award. Una piccola scommessa a costo zero che non ha niente a che vedere con le quote dei bookmakers specializzati o le più roboanti scommesse sportive, che solitamente condivido con i miei amici e che per quest’edizione vorrei proporre al popolo del web.
Oltre che un mio diversement, la lista vuole essere un piccolo suggerimento dei film da non perdere in questi primi mesi del 2018, durante i quali l’offerta nei multisala aumenta proporzionalmente alla qualità degli spettacoli!
Oscar 2018: i film
Anche se difficilmente il cinema di genere riesce a spuntare il premio per miglior film, il più ambito riconoscimento dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, per l’edizione 2018 io voglio puntare tutto su LA FORMA DELL’ACQUA, il fantasy del visionario Guillermo Del Toro che torna a ricreare creature grottesche e atmosfere inquietanti simili a quelle del LABIRINTO DEL FAUNO. A dirla tutta non mi dispiacerebbe se vincesse SCAPPA – GET OUT, film satirico dell’esordiente Jordan Peele che ha utilizzato l’orrore per imbastire una sottile critica al moderno liberismo statunitense, ma forse sto osando davvero troppo.
Il miglior film d’animazione è senza ombra di dubbio COCÒ: quest’anno la Pixar si è davvero superata con questo lungometraggio di Lee Unkrich e Adrian Molina ambientato nel colorato aldilà del folklore messicano. Il miglior film straniero lo assegnerei invece a L’INSULTO del libanese Ziad Doueiri. NETLIX, che continua a dare il suo meglio nelle produzioni documentaristiche più ancora che in quelle seriali, si meriterebbe il premio per miglior documentario grazie a ICARUS nonché il miglior contrometaggio documentario per HEROIN(E). E restando in ambito di corti il miglior cortometraggio è sicuramente al toccante WATU WOTE/ALL OF US di Katja Benrath, mentre il miglior cortometraggio d’animazione va alle divertentissime ranocchie di GARDEN PARTY.
Oscar 2018: regia e sceneggiatura
Caro Christopher Nolan, è dai tempi di INCEPTION che non mi hai più convinto (per non parlare di INTERSTELLAR), perciò nonostante tu sia stato tanto osannato per DUNKIRK, ho proprio il sentore (nonché la speranza) che il secondo premio più ambito, la miglior regia, vada a Paul Thomas Anderson, poliedrico regista che con IL FILO NASCOSTO si è rifatto per avermi fatto addormentare in sala con il soporifero VIZIO DI FORMA.
LOGAN THE WOLVERINE, il fanta-western popolato dai mutanti dei fumetti Marvel, si merita invece il premio per migliore sceneggiatura non originale, mentre la migliore sceneggiatura originale la darei al polemico, caustico, dissacrante TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI.
Oscar 2018: gli attori
Il miglior attore protagonista va a Winston Churchil.
Già perché ne L’ORA PIÙ BUIA l’eccelso Gary Oldman non interpreta il primo ministro del Regno Unito, è il primo ministro di quei tempi bui, che ha viaggiato nello spazio-tempo e si è fatto riprendere dalla telecamera di Joe Wright.
Se non ho dubbi sull’interpretazione maschile, pur provando un immenso dolore nel fare un torto a Margot Robbie candidata per TONYA, non posso negare che Frances McDormand in TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI è stata sublime! A lei tocca il premio per la migliore attrice protagonista, mentre la miglior attrice non protagonista è Laurie Metcalf, l’indimenticabile Jackie Harris protagonista di Pappa e Ciccia, che interpreta Marion McPherson in LADY BIRD. Willem Dafoe si deve invece accontentare del migliore attore non protagonista per la sua interpretazione in THE FLORIDA PROJECT, ma solo perché non compare in nessun altra candidatura!
Oscar 2018: premi tecnici
Passiamo ai premi tecnici, che a mio avviso sono quelli che creano la magia nel cinema: la miglior fotografia va a Roger A. Deakins per BLADE RUNNER 2049, coraggioso e riuscito sequel del capolavoro di Ridley Scott che ha il solo difetto di aver voluto inserire in maniera coatta il personaggio di Harrison Ford nella trama: fortunatamente questo errore di stile è bilanciato dai chiaroscuri del direttore della fotografia. Il miglior montaggio lo darei a Lee Smith per DUNKIRK, soprattutto per il modo in cui interseca i piani temporali con la sequenzialità della narrazione. A LA FORMA DELL’ACQUA spetterebbe la miglior scenografia, frutto del certosino e immaginifico lavoro di Paul Denham Austerberry, Shane Vieau e Jeff Melvin.
Per quanto riguarda la miglior colonna sonora, chiamatemi malinconico o conservatore, ma io darei ancora una volta il premio a John Williams per aver portato nuovamente la musica nel silenzio delle galassie lontane, lontane in cui è ambientato STAR WARS: GLI ULTIMI JEDI. Sempre all’ottavo episodio della galassia espansa ideata da George Lucas assegnerei miglior sonoro e miglior montaggio sonoro, mentre con Mistery of Love il cantautore Sufjan Stevens si merita il premio per la miglior canzone, che ha accompagnato una delle scene più intense di CHIAMAMI COL TUO NOME di Luca Guadagnino!
A malincuore non assegnerei il premio per migliori effetti speciali a team del Millennium Falcon, ma a Christopher Townsend, Guy Williams, Jonathan Fawkner e Dan Sudick, che hanno reso le atmosfere interstellare di GUARDIANI DELLA GALASSIA Vol. 2 ancora più pop e psichedeliche del primo film! A L’ORA PIÙ BUIA darei anche il premio per migliori costumi e miglior trucco e acconciature, perché insieme al talento dell’attore hanno avuto una loro indiscutibile parte nel trasformare Gary Oldman in Winston Churchill!
Appuntamento al 4 marzo con Jimmy Kimmel!
Nell’attesa, buona visione!