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HER di Spike Jonze – L’umanità dell’amore nell’era del tecnologico

di Rossella Capasso

di Rossella Capasso

Presentato in concorso al Festival del Cinema di Roma, Her, l’ultimo capolavoro del visionario regista statunitense Spike Jonze, è un film destinato a far parlare di sé. Protagonista della pellicola è il malinconico Theodore Twombly, un timido divorziato che tenta maldestramente di curare il suo cuore infranto e che trascorre le proprie giornate a scrivere lettere struggenti per gli altri, dando voce alle loro emozioni.

In un futuro non troppo lontano, in cui l’incomunicabilità tra esseri umani ha divorato il mondo e gli individui vivono un rapporto simbiotico con smartphone, auricolari e videogame virtuali, Theodore è un uomo solo, con tante questioni irrisolte. La sua triste vita cambia nel momento in cui acquista un sistema operativo rivoluzionario, una macchina ‘senziente’ in grado di relazionarsi e ragionare con l’utente. Samantha, questo il nome dell’OS, è in grado di evolversi emotivamente sintetizzando i profili psicologici degli altri esseri umani. È pubblicizzata come un sistema intuitivo che ascolta, capisce e conosce il suo interlocutore. Ed è questo che colpisce Theodore, che, come tante altre persone, ha bisogno di amare e di essere amato. Ironica, sensuale, profonda e divertente, la voce di Samantha ci guida in una relazione sentimentale estremamente credibile, fatta di intimità, di intesa e di condivisione: è la donna perfetta, amica fidata e amante famelica al tempo stesso. Nasce un amore illogico, travolgente, doloroso, in cui la natura virtuale di Samantha diviene l’ultimo dei problemi in una relazione che passa attraverso le tipiche fasi di qualsiasi legame di coppia.

La genialità del regista sta proprio nella capacità di riflettere sulla volubilità della natura umana, puntando la cinepresa non tanto sul carattere anticonvenzionale di un rapporto d’amore atipico e paradossale, quanto sulla natura inclassificabile ed immodificabile di tutte le relazioni, anche quelle nate tra uomini e macchine. Perché con il tempo si cambia, si cresce, si matura, e non sempre l’altro è in grado di accettare questo cambiamento. Le strade si dividono e ci si ritrova lontani ‘milioni di miglia nello spazio’ (per citare un verso del suadente brano ‘The moon song’ cantato dai due protagonisti), di nuovo soli e lacerati.

Film di scrittura, di recitazione, di estetica e di originalità, Her funziona sotto tutti i punti di vista. Straordinario Joaquin Poenix nei panni del commovente Theodore, ‘obbligato’ dal regista ad interagire con il nulla eppure capace di soffrire, sorridere e piangere relazionandosi con un auricolare, un computer o un cellulare. Straordinaria Scarlett Johansson nel ruolo di Samantha, abilissima nel generare l’illusione della presenza fisica dell’ OS e di concretizzare visivamente il legame sentimentale con il protagonista attraverso il solo uso della voce. Magnifica inoltre la calda fotografia di Hoyte Van Hoytema che, attraverso le tinte pastello e gli arredamenti anni ’70, ci introduce in un mondo futuro dai delicati toni vintage.

Tra poetiche passeggiate sulla spiaggia, muti e improvvisi flashback della vita di coppia, amichevoli chiacchierate con gli amici e delicati panorami futuristici, Her mette in scena una storia di fantascienza ‘intimista’ e avanguardista, solo all’apparenza irreale ed assurda: perché al giorno d’oggi, tra chat e social network, le relazioni virtuali rischiano di creare rapporti comunicativi molto più ‘umani’ di quelli generati dalla classica interazione personale. In un mondo in cui materiale e immateriale non hanno più confini, in cui le relazioni sociali si costruiscono più sulla connessione digitale che sul contatto fisico tra persone, Spike Jonze dà voce alla solitudine dell’uomo moderno, mettendo in piedi una sceneggiatura articolata, visionaria, divertente e poetica, capace di catturare lo spettatore e di catapultarlo in un futuro non troppo lontano in cui noi tutti saremo comunicativamente distanti gli uni dagli altri perché legati quasi esclusivamente alla tecnologia.

her di spike jonze

Consiglio di guardare Her di Spike Jonze in lingua originale per apprezzare a pieno l’intensità interpretativa dei due attori protagonisti e godere di ogni singola sfumatura di cui è capace questo piccolo gioiello cinematografico, riuscitissimo nel gettare uno sguardo, dolce e malinconico, sulle difficoltà della vita e dell’amore.

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