Home AuthorAngelo Capasso POSTER MINIMAL E TELEFILM – L’arte di comunicare con una linea

POSTER MINIMAL E TELEFILM – L’arte di comunicare con una linea

by Angelo Capasso

Sapreste dire a quale telefilm si sta riferendo la locandina scelta per la copertina? Ovviamente si tratta di Mad Man, graficamente reinterpretato da Alizée Lafon, una filmaker e grafica francesce che ha fuso la sua passione per film e telefilm iconici con quella per l’illustrazione, realizzando una serie di poster nei quali un collage di oggetti riflette il nucleo delle opere rappresentate. Anche Breaking Bad è azzeccatissima:

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Ma, in fin dei conti, a cosa serve una locandina per un telefilm? Sostanzialmente a nulla visto che il canale pubblicitario preferenziale per questa forma d’intrattenimento resta quello degli spot televisivi. Eppure non la pensano così disegnatori e illustratori che di recente sfornano omaggi grafici ai più importanti telefilm: la moda minimalista, di recente tornata in auge nel campo dell’illustrazione, sembra non aver risparmiato serie tv vecchie e nuove.

Inizialmente applicata alle arti visive e al design, per poi intaccare anche altri campi come la musica, la lettura e il teatro, la Minimal Art nasce negli anni ’60 con l’intento di ridurre ai minimi termini la realtà e di esporne l’essenza. Tutt’oggi la tecnica minimalista si esprime attraverso l’eliminazione di tutto il superfluo senza intaccare il concetto, le caratteristiche e le forme essenziali dell’elemento scelto. Sembra quasi impossibile applicarlo a qualcosa di ridondante e ripetitivo, spesso incautamente dilatato e sovrabbondante, come una serie tv. Ma sembrano aver smantellato questo postulato  artisti come Ty Mattson, il quale ha riassunto Lost  in sei poster: Lost-PostersO la designer portoghese Marissa Passos, nei cui poster il soggetto è espresso da un unico simbolo.mossNon li trovate geniali? ER è racchiuso tutto in quell’elettrocardiogramma! Per non parlare di 24: si indovinerebbe il titolo anche non conoscendo il telefilm con protagonista l’agente Jack Bauer. Lo stesso principio è stato applicato per i poster dei grafici di re:blog, ma questa volta in formato rebus.

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Se non avete individuato Friends, Buffy The Vampire Slayer e House M.D., non potete avvalervi dell’appellativo di serial lovers!

La prima stagione di Twin Peaks, o Mad Man e Lost hanno dimostrato che le serie televisive possono avere dignità artistica pari a quella di un film. E se non bastasse la loro qualità, una ulteriore prova è data dal recente fenomeno di attori cinematografici consolidati che scelgono di interpretare un ruolo nei telefilm, mettendo il loro talento al servizio di un medium una volta considerato minore. C’è stato un tempo in cui il successo di un attore era decretato dal passaggio dal piccolo al grande schermo, come Will Smith che ne ha fatta di strada dai tempi di The Fresh Prince of Bel-Air. Ultimamente sta verificandosi un fenomeno inverso, e non sto parlando dei camei di Tom Selleck o Van Damme in Friends e di Jennifer Lopez e Mandy Moore in How I Met Yout Mother. Ma di star di Hollywood che scelgono di recitare come protagonisti di un telefilm: dopo Tim Roth in Lie to Me, Michael J. Fox che interpreta un famoso attore alle prese col morbo di Parkinson (in pratica se stesso nel coraggioso The Michael J. Fox Show), Steve Buscemi in Boardwalk Empire, Dustin Hoffman nello sfortunato (a discapito del nome) Luck, anche Robert De Niro reciterà nel nuovo telefilm Criminal Justice. Per non parlare di Robin Williams: lanciato dalla situation comedy Mork&Mindy, tornerà sul piccolo schermo in The Crazy Ones, insieme alla ex-cacciatrice di vampiri Sarah Michelle Gellar.

La maggior parte dei telefilm citati sono ormai pilastri portanti dell’immaginario comune, oltre che della cultura pop, e la loro influenza si ripercuote sulla moda oltre che sul merchandasing. L’illustrazione minimalista applicata ai telefilm ne è un altro esempio.  Quelli che considero i più riusciti sono i manifesti del talentuoso graphic designer austriaco Albert Exergian, che con un solo elemento stilizzato crea una sintesi perfettamente esaustiva del telefilm: niente dialoghi o personaggi, ma poche linee essenziali per esprimere molto più di quello che farebbe la raffigurazione di una scena chiave. Dunque non solo oggetti la cui presenza fissa caratterizza quella narrazione, ma veri e propri simboli che ne racchiudono l’essenza. Delle oltre quaranta locandine di Exergian, propongo una selezione arbitraria di quelle che secondo me incarnano perfettamente sia lo stile minimalista che lo spirito del telefilm ritratto, mentre potete ammirare il resto qui e qui.

7HIMYM62145Su tutte le mie predilette sono Dexter, Prison Break e In Treatment. Menzione speciale per Californication. E voi quale preferite?

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