Home SportCalcio Al via il Mondiale di Calcio più tecnologico …nel Paese più povero!

Al via il Mondiale di Calcio più tecnologico …nel Paese più povero!

di Mario D'Errico

Un Mondiale in cui il Paese ospitante sceglie come priorità lo sport nazionale investendo soldi (tanti, tanti soldi) per regalare la quinta Coppa del Mondo alla sua squadra di calcio, ma dimenticando di avere a pochi metri dai campi di calcio donne, bambini ed un’intera popolazione quasi in guerra civile per la povertà che sovrasta ogni angolo del Brasile, non poteva che esser accompagnato da tante polemiche. 

Ed è così che, in questo contesto di gioia e dolore, ha avuto inizio il Mondiale 2014!

La cerimonia d’apertura ha suscitato le medesime contrapposte  sensazioni che si provavano il giorno prima dell’inizio dei Mondiali. Da un lato, per chi come noi vive in Paesi industrializzati ed avanzati (l’Italia lo è?), quella di ieri è stata una cerimonia poco pomposa e non all’altezza delle precedenti edizioni. Dall’altro però c’è chi ha compreso il reale intento dell’intera cerimonia: celebrare la storia e le tradizioni di un Paese attraverso i fiori e gli alberi del polmone del Mondo, la Foresta Amazzonica, e l’arte marziale brasiliana proveniente dagli schiavi africani nati in Brasile, la Capoeira. Capoeira-Sun-HDDi certo non poteva mancare il calcio, che sin da subito ha preso il centro della scena grazie al gigantesco pallone hi-tech da cui, poi, sono spuntati i protagonisti dell’esibizione regina della serata: l’inno ufficiale della manifestazione “We are one (ola, ola)”, intonato da Pitbull, Jennifer Lopez e la cantante brasiliana Claudia Leitte.

Tale cerimonia ha dato il via ai Mondiali più tecnologici della storia. Si, in effetti torna sempre il solito controsenso: ma come, i Mondiali ospitati da uno dei Paesi con il più alto tasso di povertà al Mondo sono quelli più tecnologici? La risposta è sì, anche perché la FIFA ha spinto molto affinché si testassero tecnologie che a breve saranno protagoniste dei principali campionati di calcio al Mondo.

goal fantasmaGoal Line Technology: 14 telecamere saranno puntate sulla linea di porta. Istante per istante, tali telecamere sono in grado di indicare all’arbitro se la palla ha superato completamente la linea di porta. Infatti, in caso di goal, un sistema completamente off-line (quindi senza rischi di attacchi hacker)  invia un segnale all’orologio dell’arbitro che, vibrando, richiamerà l’attenzione del direttore di gara. La scritta GOAL, poi, sempre sull’orologio, regalerà la certezza della decisione. Niente male!

Time-out: vi chiederete “ma noi questo time-out non lo avevamo già sentito?”. Sì, in effetti il time-out è una regola presente in tanti sport, uno tra tutti il Volley. Mai, però, era stato introdotto nel mondo del calcio e mai per salvaguardare la salute di giocatori ed arbitro. Infatti il clima in cui si giocheranno molte partite sarà rovente e, soprattutto, sarà caratterizzato da tassi di umidità davvero pazzeschi. Questo ha spinto gli organizzatori del Torneo ad introdurre la possibilità di richiedere uno stop di 3 minuti al trentesimo del primo e del secondo tempo. Non tutte le partite avranno però questa opportunità, solo quelle a più alto rischio. Due di queste riguardano anche la nostra Nazionale. Infatti gli Azzurri potranno chiedere il time-out nelle sfide con Costa Rica e Uruguay. Speriamo solo che 3 minuti bastino!

bombolettaBomboletta spray: quest’anno vedremo l’arbitro che, dopo aver fischiato un calcio di punizione ed aver preso le misure per la distanza a cui dovranno sistemarsi i giocatori in barriera, sfoggerà la bomboletta e traccerà una linea per indicare ai giocatori il punto esatto in cui soffermarsi. Questo permetterà di avere un punto di riferimento all’arbitro ed ai giocatori così che si possa garantire la regolarità del calcio piazzato. Ovviamente, come in tutte le decisioni, ci sono correnti favorevoli e contrarie. Ad esempio Marcello Lippi, che ha provato sulla propria pelle lo spray nel Campionato Mondiale per Club tenutosi in Marocco, ha ribadito che con tale metodo non si risolvono i problemi di distanza, anzi “spesso le barriere erano poste a 15 metri di distanza” (e non ai 9,15 metri da regolamento). Noi però crediamo che questo possa essere uno strumento utile per l’arbitro e coreografico per il pubblico, quindi Camp Now è favorevole! 

Vi auguriamo un buon Campionato del Mondo, con la speranza che i  nostri calciatori possano colorare d’azzurro anche il cielo del Brasile!

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