Home AuthorAndrea Attanasio Gli amori e i rimpianti del Canto della pianura di Kent Haruf

Gli amori e i rimpianti del Canto della pianura di Kent Haruf

di Andrea Attanasio

A Holt c’era quest’uomo, Tom Guthrie”: è  così che inizia la prima frase di Canto della pianura e per le rimanenti 300 pagine del romanzo l’autore non si concede artifici retorici più grandi di questo. Lo stile di Kent Haruf è semplice, senza fronzoli, ma non per questo privo di ritmo, con cui ci accompagna tra le vicende di alcuni abitanti di Holt, cittadina immaginaria del Colorado. La vita di Tom Guthrie, dei suoi due figli Ike e Bobby e di sua moglie; la vita di una giovane ragazza incinta, Victoria Roubideaux; i fratelli McPheron e una donna di nome Maggie Jones.

Personaggi che animano questa cittadina, in cui il tempo scorre forse non lento, ma al ritmo dei cicli della vita.

È la vita che nasce il tema che fa da sfondo a questo romanzo, il cui personaggio principale è forse Holt con le sue campagne. Si respirano in ogni pagina la vita, i colori, le forme di questi ambienti rurali e di paese, una ruralità distante dall’idillio bucolico cui spesso associamo la vita in campagna. È una campagna dura e silenziosa quella che circonda Holt, semplice, sobria ma non sempre bella e accogliente. Un ambiente, quello di Holt e dei suoi dintorni, in cui vicende crudeli e compassionevoli si alternano con spietata naturalezza.

Il titolo rimanda a più significati. In inglese Plainsong significa “canto piano”, un canto privo di accompagnamento musicale, come può essere il canto gregoriano o qualsiasi melodia semplice e sobria. Ed è una melodia semplice e sobria quella che accompagna la pianura di Holt e le sue vite, raccontate in maniera altrettanto semplice e sobria da Kent Haruf.

Il canto della pianura è forse anche quel qualcosa di inspiegabile che sembra esserci nella silenziosa atmosfera della cittadina di Holt, che porta i personaggi a incontrarsi, scontrarsi, soffrire e  – non sempre – rigenerarsi.

La svolta, nel romanzo, si ha quando la giovane Victoria, incinta e buttata fuori d casa dalla madre, cerca aiuto presso Maggie Jones, che si prende cura di lei per qualche giorno. La donna spiega alla ragazza che se vuole tenersi il bambino deve farsi visitare dal dottor Martin. Victoria le chiede se non ci sia una dottoressa:

Qui no. A Holt no.

Magari potrei andare in un’altra città.

Tesoro, disse Maggie Jones. Victoria. Stammi a sentire. Per ora sei qui. È qui che vivi.

canto della pianuraÈ qui che la narrazione di Haruf fa il suo lavoro, indirizzando la storia dall’inizio dell’autunno, quando Victoria scopre la sua gravidanza, fino alla successiva tarda primavera. E nel frattempo di cose ne succedono. Se Victoria “deve” rimanere a Holt, Ella, moglie di Tom Guthrie, decide di lasciare il paese, suo marito e i due figli. Non senza sofferenza e un ultimo saluto, in cui Ella invita i suoi figli, Ike e Bobby, a cenare con lei.

Dopo cena i tre giocano a blackjack, che in quel contesto degli Stati Uniti dell’ovest è evidentemente un gioco della tradizione. La madre prende monetine per i figli e i tre si divertono come se fosse una festa, scherzano, giocano e mangiano sul pavimento. Una scelta, quella del blackjack, forse non casuale. Il blackjack classico è un gioco con regole precise e in cui bisogna fare scelte, ed è il simbolo delle scelte che stanno facendo in quel momento i personaggi del romanzo.

Ella decide infatti di andarsene, mentre le vite di Victoria, dei fratelli McPheron e di Maggie Jones subiranno una svolta decisiva. E persino Tom Guthrie si troverà ad affrontare momenti difficili, nel lavoro e nella vita. Come insegnante di storia, dovrà scegliere se bocciare un ragazzo difficile o chiudere un occhio lasciando che la scuola se ne sbarazzi una volta per tutte. Una situazione, questa di Guthrie, che ricorda molto quella di Stoner raccontato da John Edward Williams.

Canto della pianura è il secondo volume della cosiddetta “Trilogia della pianura” di Kent Haruf, ma anche il primo ad essere pubblicato (1999, in lingua originale).

Seguono, in ordine cronologico, “Crepuscolo” e “Benedizione” (uscito negli USA nel 2013), che rappresenta il primo capitolo della trilogia. Si può tuttavia leggere la trilogia seguendo l’ordine di scrittura e vedere come si è evoluto nel tempo il pensiero di Haruf e la sciare “Benedizione” per ultimo. Quello che conta, è che “Crepuscolo” sia letto dopo “Canto della Pianura”, visto che ne riprende personaggi e vicende.

“Canto della Pianura” e gli altri volumi della trilogia sono pubblicati in Italia da NN Editore, nella bella traduzione di Fabio Cremonesi.

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