Home SpettacoliCinema Cinquanta Sfumature di Grigio: ecco il trionfo del girl power
real 50 shades of grey

Cinquanta Sfumature di Grigio: ecco il trionfo del girl power

di Rossella Capasso

di Rossella Capasso

Oggi voglio parlarvi di un film avvincente, intrigante, seducente, accattivante… insomma, di un vero e proprio successo cinematografico: Cinquanta sfumature di grigio.

Già immagino le smorfie dei cinefili più esigenti, cresciuti con i cortometraggi di Kubrick e le commedie di Wes Anderson, ma prima di ricevere i pop corn addosso provo a spiegarvi il mio punto di vista.

50-shades-of-grey-minimalist-posterIl film, diretto dalla regista Sam Taylor Johnson, è una moderna favola di Cenerentola. Lei, Anastasia Steele, è una studentessa di letteratura inglese, goffa e mediamente carina. Lui, Mr. Grey, è un giovane bello, ricco e famoso: l’unica cosa che lo differenzia dal principe azzurro è che non porta le calzamaglie e, da quanto emerso dal film, neppure le mutande. L’incontro tra i due è frutto del destino: l’amica giornalista sta male e chiede ad Anastasia (che fa disastri anche quando si allaccia le scarpe), di intervistare il magnate più richiesto al mondo. Logico. Chiunque butterebbe nel gabinetto la propria carriera affidando l’intervista della vita all’amica imbranata che sbaglia pure la lista della spesa. Ma questi sono dettagli di poco conto. La segretaria di Mr. Grey (una modella alta quanto un cipresso) la conduce nell’ufficio dell’aitante giovanotto e, appena la porta si apre, Anastasia inciampa spiaccicandosi sul pavimento. Un volo epico, da fare invidia a quello di Jennifer Lawrence nella notte degli Oscar.

Di fronte alla figura di emme della nostra eroina, il bel principe non si scompone, l’aiuta a rialzarsi e parte l’intervista. Dopo minuti interminabili di sguardi e sospiri, Anastasia ricorda che da piccola ha imparato a parlare. Purtroppo l’unica domanda di senso compiuto che riesce a rivolgere all’uomo più figo della Terra è: “ma tu sei gay?”. Ora, gioia mia, ho capito che sei vergine e non hai esperienza, ma qualche puntata di Sex and City l’avrai anche vista, o no?? Ti sembra un approccio da adottare? Comunque, Mr. Grey rimane incuriosito dalla dislessia della nostra bella e comincia a frequentarla. La riempie di regali (i negozi Apple ringraziano), la difende dai corteggiatori invadenti, la rintraccia in ogni angolo d’America (secondo me lavora per la CIA) e la porta a casa sua. Nella reggia di Mr. Testosterone la goffa Anastasia scopre di essere un’insaziabile assatanata e si lascia andare ai piaceri dell’eros, ansimando a ogni bacio, starnuto o colpo di tosse di Mr. Grey.

Ma veniamo al momento clou di questo straordinario film. A un certo punto Mr. Grey rivela ad Anastasia che lui non fa l’amore. Mai. Lui scopa forte e ha una camera dei giochi. Fruste, manette, altalene, insomma quella roba lì. Le propone quindi un contratto, in cui la giovane cenerentola si impegna a diventare la sua sottomessa e a toccarlo a comando. Anastasia decide di pensarci su, ma intanto sperimenta tutte le posizioni del Kamasutra, si fa appendere come un salame al soffitto e si fa sculacciare volentieri sul popò.
cinquanta sfumature di grigioPassano i giorni e Anastasia non sa cosa fare. Vorrebbe una relazione normale, andare con il suo lui al cinema, al ristorante, al parco, ma Mr. Grey non vuole uscire dalla camera dei giochi, lui è fatto così, ha 50 sfumature di perversione. Lo dice lui, eh. Anastasia decide allora di sottoporsi alla tortura più crudele, per misurare il suo livello di sopportazione, e il nostro eroe, che è pur sempre un galantuomo, la frusta. A quel punto il colpo di scena: la nostra cenerentola si ribella, lo allontana e rinsavisce (certo, io gli avrei anche dato una padellata in testa, ma accontentiamoci). Finalmente la svolta. Anastasia capisce che non vale la pena perdere la dignità per un uomo, anche se è figo, colleziona macchine e scopa duro.

Ecco, Anastasia per me è il simbolo dell’emancipazione moderna. Finalmente una donna che dice no al maschio dominante e sceglie la libertà al posto dei muscoli (e che muscoli!).

Quindi, care amiche, seguite l’esempio della nostra principessa: abbiate rispetto per voi stesse, per la vostra integrità, e se il principe azzurro non vuole mettervi la scarpina al piede, ma sulla testa, per farvela abbassare, tirategli dietro anche l’altra e mandatelo a quel paese… magari in 50 sfumature diverse.

You may also like

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.