Home AuthorCarmen Capasso Harlem Shake: shakerare l’idiozia tutti i mali porta via …

Harlem Shake: shakerare l’idiozia tutti i mali porta via …

di Carmen Capasso

Sapete che cos’è un meme? Il meme è un virus, che invece di replicarsi all’impazzata nel nostro corpo, si diffonde incontrollatamente su internet. E’ un fenomeno di internet che diventa improvvisamente celebre. L’assenza di confini fisici in rete, ne aumenta la rapidità. Il meme più è bizzarro e demenziale e più velocemente si diffonde. Il popolo del web si divide in due fazioni: quelli che prendono parte attivamente al fenomeno e chi non avendo capito di cosa si tratta, non comprende l’importanza, spesso effettivamente nulla, di quello a cui “tutti” alludono.  Esempi di meme sono: Chuck Norris Facts in cui viene esaltata in maniera inverosimile la forza extraterrestre dell’attore, le catene di Sant’Antonio e bufale varie che rappresentano il 99% delle nostre spam e come non citare i due pezzi di altissimo valore artistico quali Ai se eu te pego e Gangnam Style. I loro testi di grande spessore letterale spaziano da: “Così mi uccidi, ahh se ti prendo” a “Sì tu, hey, sì proprio tu, hey, Oppa è lo stile di Gangnam” ripetute in maniera compulsiva-ossessiva, hanno letteralmente infettato il mondo intero.

Fortunatamente questo tipo di fenomeni perde visibilità con la stessa velocità con cui l’acquisisce. Quindi a malincuore e distrutti dal dolore siamo stati costretti a salutare il simpaticissimo viso paffuto del coreano Psy per riammalarci di quello di Dj Baauer con il suo Harlem Shake. Da inizio febbraio, quasi a pari passo con l’influenza di stagione, questo meme è scoppiato sui nostri schermi, ma la canzone è sul “tubo” già da maggio. Il merito della nuova epidemia è di Filthy Frank, studente di comunicazione diciannovenne che ha ideato questo video: Do the harlem shake, insieme ad un gruppetto di amici.

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Anche nelle varie imitazioni l’idea è sempre la stessa: una sola persona inizia a ballare tra l’indifferenza dei presenti per 15 secondi, poi quando il ritmo sale, iniziano a ballare anche gli altri con abiti assurdi e improbabili, per altri 15 secondi. L’ideatore sostiene di essersi ispirato alle mummie dell’antico Egitto che “Non si possono effettivamente muovere, ma solo ondeggiare e scuotere” (to shake, per l’appunto).

La progettazione di un video con DNA virale, passa anche per la conoscenza della comunità a cui è diretto. Capire quali corde toccare per scatenare il contagio è indispensabile, ovviamente il tutto accompagnato da una buona dose di emozioni: il video deve necessariamente far ridere, commuovere, sorprendere o incuriosire.

Così come per le infezioni da virus anche un video virale ha i suoi step. Fino a qualche anno fa, il suo successo dipendeva quasi soprattutto da una massiccia dose di fattore C. Oggi invece, ci sono degli punti precisi da dover rispettare affinché il tuo video dia vita ad una vera e propria epidemia.

Inoltre la sua genialità sta proprio nel far vedere qualcosa di scontato, in maniera eccezionalmente nuova e diversa. Un pò come quando guardate le opere di arte moderna. Quando siamo di fronte ad un’opera simile, con lo sguardo vacuo e interdetto, il nostro primo pensiero è: “Se questa è arte allora anch’io sono un’artista, avrei potuto tranquillamente farlo anch’io”. Il problema infatti è “Perchè allora TU non ci hai pensato?”. Lì secondo me si racchiude il genio. La genialità infatti non sta nel fare o pensare cose eclatanti ma riuscire a cogliere l’eccezionalità di ciò che è sotto il nostro naso, ma che forse i nostri occhi sono troppo distratti per vedere o la nostra testa troppo occupata per pensare. Riferendosi ai video virali, il genio è chi attraverso pochi minuti e spesso attraverso ancora meno contenuti, riesce a rendere la sua idea fonte di piacere e di condivisione mondiale. Se Andy Warhol negli anni ’80 affermava che “In futuro tutti saremo famosi per 15 minuti”, beh, oggi avrebbe sicuramente avuto un’altra visione temporale di celebrità e i suoi 15 minuti sarebbero tristemente diminuiti a 15 SECONDI.

Io, insieme alla redazione di Cult! non abbiamo saputo resistere al fascino del meme. Siamo tutti influenzati, il virus si è amabilmente radicato nelle nostre cellule e, l’unica cosa che ci resta da fare è shakerare la nostra idiozia per 15 secondi… Enjoy!

 

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2 comments

facebook_pips.pips.3 6 Aprile 2013 - 8:37 am

Ma il primo a ballare e’ albyyyyyyyyyyyy……???????

Carmen 15 Aprile 2013 - 1:40 am

No tesoro è il cugino…Alby faceva le riprese :D!

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