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L’anima di BERLINO

di i-Cult

Nome: Fioravante Conte

Età: 30 anni

Professione: E come la spiego in tre righe? Giornalista? Blogger? Community Manager? Laureato nelle antiche materie degli antichi greci e romani (Lettere classiche) a Napoli e specializzato a La Sapienza in Giornalismo, viaggio per lavoro e lavoro per viaggiare, fermandomi più mesi nelle città che scelgo. #InContinuaPartenza, vivo le persone, imparo a conoscerle e poi stacco i rapporti perché ossessionato dall’emozione dell’addio. L’ultimo anno ho vissuto da settembre a febbraio a Berlino, marzo sono stato nella mia Italia, tra Roma, Napoli ed il mio Cilento. Da Aprile sto vivendo in Galizia a La Coruña per un ennesimo progetto europeo. Credo nel dio lingua: conoscerla, saper parlare ed osare con un pizzico di sfrontatezza ti apre “infiniti mondi” e comprese tutte le porte.

 Origini Geografiche: Baiano (Av)

Città in cui vivo attualmente: A Coruña

L’anima di Berlino

E’ l’Est. Il sole dell’Est, come la Giulietta di Romeo Shakesperiano. La vera anima di Berlino è nella parte est della città. Nella street art che campeggia lungo muraglie sporche e fatiscenti, nei locali arredati con il gusto di un vintage rivisitato e personalizzato, è nel riciclo costante e continuo, di materiali, di gente, di sentimenti. L’anima di Berlino è nell’Oberbaumbrücke di notte, nelle fabbriche che scoppiano di musica elettronica, nella libertà assoluta di girare come si vuole, con qualunque mezzo, con qualunque stile e a qualunque ora del giorno e della notte. È  nell’esplosività dei colori, nel “sentire” davvero le stagioni. Nell’inverno innevato, nella primavera che scoppia improvvisa, nell’estate afosa e nel colorato autunno. È nell’estrema precisione in gente disordinata. Berlino è un sentimento, è un modo di sentire la vita e viverla nel profondo. Una capitale europea con gli schematismi e l’organizzazione tipica della mentalità del nord del mondo ma viva e pulsante come le più disperate città del sud.

samaritherstrassecopÈ stata la mia prima tappa di questo anno di rottura con le aziende, i giornali ed il lavoro “Made in Italy”. Ritorno al mio vecchio animo di girovago che avevo abbandonato per un paio di anni, soffocato nel muovermi solo per l’Italia e il più delle volte per lavoro. Ritorno a vivermi, a essere felice nel mondo con il mondo dentro. Trovo le storie da raccontare, apro i cassetti della mia memoria quasi d’istinto. Perché ogni esperienza conduce ad un’altra, passata nel ricordo e futura nelle conseguenze. Ho cambiato un po’ di città negli anni. E non riesco a trovarne una che possa equipararsi oggi, neppure minimamente, a questa Berlino.

Potrei essere accusato di populismo se cominciassi ad osannare la città e tutti i suoi abitanti o a descrivere di come magnifica una città che tale non è. Al contrario, è sporca, decadente, triste a volte e malinconica. Ma è dannatamente affascinante, in continuo fermento e viva anche nelle viscere più profonde. Giù fino all’inferno. È semplicemente una città da vivere. E la si ama solo facendolo. La si ama iniziando a capire che Berlino è una città forte in ogni cosa che fa: esagera, stupisce e diverte. Fa pensare, getta nella malinconia e ti risolleva. Io ho cominciato ad amarla: amo passeggiare lungo i resti del muro a Bernauer Strasse o lungo quelli della Berlin East Gallery. Mi sorride il cuore quando il sole illumina il Tiergarten. Mi rilassa ascoltare le chitarre, batterie, trombe, le voci, le urla, i motivi sussurrati ai passanti dai tanti musicisti alle uscite della metropolitana, nelle piazze, sotto i ponti. Quell’afrore che mi colpisce, forte, diretto, vitale, sensuale, sorprendente in alcuni luoghi. Adoro passare di notte sotto il già citato Oberbaumbrücke (scenario del film “Corre Lola corre”), luogo perfetto in cui fermarsi un attimo a pensare. Meandri, intrecci complicati, unioni d spiriti differenti: Berlino è un labirinto in cui ognuno può trovare la propria strada. Un dedalo penetrabile e sondabile in cui ci si può smarrire e ritrovare, migliaia di volte.

oberbaumcopLa domenica a Mauer Park è un pullulare di gente inquieta alla ricerca di oggetti speciali usciti chissà da quale casa comunista o nazista, da quale parte di rifugio antibellico, da quale casa di nobile decaduto o comandante delle SS. Giovani alternativi che rendono unica l’atmosfera di questo parco soprattutto quando, nel pomeriggio, comincia lo spettacolo del BEARPIT karaoke. Un’idea di un giovane disoccupato che si è inventato, in una sorta di anfiteatro del parco, un vero e proprio spettacolo social all’aperto in cui i protagonisti sono  i giovani che si esibiscono nelle performances più disparate. Bisogna prenotarsi per esibirsi. Uno show dal vivo con un fascino unico difficilmente visibile in qualche altra città europea.

Mi hanno chiesto dei consigli su cosa visitare nella capitale tedesca. Queste sono cose che si trovano su tutti i siti turistici e guide di viaggio. Posso invece dirvi della notte, dove andare, dove mangiare, dove divertirsi. E posso raccontarvi storie, come faccio nelle pagine del mio blog NU SARRACINO A BERLINO. Ho avuto la possibilità di vivere in questa città per cinque mesi in compagnia di alcune guide autentiche della città che la vivono ormai da più di cinque anni come Andrea d’Addio, il creatore di contenuti del blog di Zingarate, Berlino Cacio e Pepe.

 A questo punto, vi faccio una mia lista:

 #7IdeePer7giorniABerlino:

  1. Quartiere Friedrichshain:, sulla Warschauer Strasse (di fronte alla fermata della metro) c’è la Hall Nerd/Hypster Michelberger Hotel/Honolulu. Già l’hotel è molto particolare per la struttura e l’arredamento ma il valore aggiunto è la sua hall, aperta a tutti e con uno stile unico. A partire dalle sette di sera, soprattutto nel periodo invernale, l’atmosfera è magica, con i suoi lampadari ricavati da giornali, le valigie dell’ottocento impilate le une sulle altre, i libri al posto di mobili, i suoi divani ampi e le luci soffuse. E poi la musica electro-lounge di Berlino, con i suoi dj set perenni.
  2. Quartiere Friedrichshain: Revaler Strasse. Le vecchie fabbriche di Revaler Strasse convertitesi in locali di ogni tipo: a partire dal Cassiopeia, passando per il Raw Tempelhof, il Suicide Circus o il martedì notte dell’elettronico Mikz o il giovedì funk pop del Rosi’s.
  3. Quartiere Friedrichshain: Un pranzo o cena nell’economicissimo NIL (sulla Grunberger Strasse), assolutamente da assaggiare  il Nil Teller (Il piatto di Nil) e poi provare ad entrare nel “club numero uno al mondo”, il Berghain. Ho detto provare ad entrare perché è molto difficile riuscirci: il mio consiglio è farlo la domenica verso le 15 del pomeriggio entrando da soli (spaiati) o al massimo in coppia. Rimaneteci fino al lunedì.
  4. Obbligatorio un giro in bicicletta per il centro della città, il quartiere Mitte, passando per l’infinito parco del Tiergarten, l’isola dei Musei, la cattedrale ed i palazzi antichi, il paseo lungo il fiume Spree, un giro intorno alla Fernsehturm di Alexander Platz, l’eleganza della zona di Hackesche Höfe, il Bundestag, la Porta di Brandeburgo. Ma queste cose le trovate dappertutto. Piuttosto la sera, ci sono le serate al Kaffee Burger, locale storico del centro e se si vuole mangiare e poi magari ballare c’è anche il White Trash Food, indicato soprattutto per le scolaresche in gita a Berlino che di solito alloggiano in Alexander Platz e si trovano questi  due locali molto vicini. Se siete amanti della dance europea c’è la discoteca Weekend in uno dei palazzi più alti del centro, in Alexander Platz, con una bella veduta sulla città. Veduta sulla città che è magnifica se vista al tramonto dalla cupola del Reichstag. Urge la prenotazione.
  5. Una sera assaggiando le birre tedesche in locali alternativi. Se siete in Friedrichshain giratevi i centinaia di localini che ci sono. Entrate nel Suss War Gestern, o nel Kaptain (il lunedì c’è molta gente ma esteticamente è bruttino)… ce ne sono tanti. Girate. Per dare un tocco di italianità ad un’ora del vostro viaggio a Berlino o della vostra permanenza, c’è Aspettando Filippo con un’ottima cucina e con il  martedì del cineforum in cui vengono proiettati film d’autore in lingua italiana  con sottotitoli in tedesco (per chi ci va dite che vi mando io).
  6. Quartiere Kreuzberg: Cena  nel famosissimo “Burger Meister”, i migliori hamburger di Berlino. Si tratta di una catapecchia sotto i binari rialzati della metro di Schlesisches Tor. Andateci e poi fatemi sapere. Ah, non dimenticate di prendere il numero. Dopo la cena lì, si può passare al Café Wendel, con le sue pareti graffitate in uno stile incredibilmente attraente. Il lunedì sera a partire dalle 22 c’è musica Jazz, ma è perfetto anche il fine settimana per poi dirigersi al Club der Visionaire con la sua piattaforma sul fiume. In questo periodo estivo i tramonti a Berlino in questo locale, a ritmo di musica electro-lounge, sono una delle cose più suggestive.
  7. Prenzlauer Berg: Pranzo o cena al Konnopke Imbiss, la Currywursteria più antica di Berlino. Questo quartiere era uno dei più alternativi di Berlino, studentesco e pieno di fermento creativo. Oggi si è convertito in zona residenziale più per famiglie giovani e professionisti spingendo universitari e artisti quasi tutti nei quartieri di Friedrichshain e Kreuzberg. Il Currywurst è una delle tipicità da assaggiare assieme agli Schwarma e vari Falafel considerando che Berlino ospita la più grande comunità turca forse non solo d’Europa ma del mondo. Dopo il Konnopke allungatevi al Mein Haus am See a Rosanthaler Platz. Non ne rimarrete delusi. A ballare infine c’è lo Stattbad con le sue sale ricavate da vecchi piscine.

Potrei allungarmi per ore a scrivere di questa città che spinse Kennedy a dichiararsi un berlinese nel celebre “Ich bin ein berliner” ma ora mi devo sbrigare. Fra qualche ora sarò sull’aereo per l’Italia. Dopo Berlino ora sono a La Coruña, in Galizia, Spagna. Vi invito a seguire  il mio blog GENIUSOCCURSUS.  Riprendo il mio cammino, senza sosta,  con persone sempre diverse al mio fianco ma con sempre le stesse nel cuore. Da una vita.

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