Spesso il fumetto è il risultato di un lavoro collettivo, vero e proprio cocktail che shakera professioni e talenti: soggettisti, sceneggiatori, disegnatori, coloristi e letteristi si passano le tavole come fossero il testimone di una staffetta fino ad arrivare a quel sudato traguardo che è il fumetto nella sua completezza. La coralità non si adatta però all’indole di tutti gli artisti e anche in campo fumettistico ci sono autori più “individualisti” che curano ogni singola fase dei loro fumetti, dall’idea fino al lettering. Al centro tra questi due poli, si posizionano poi artisti come Bastien Vivès che possono oscillare tra l’uno e l’altro versante con uguale destrezza, restando sempre fedeli a loro stessi e al loro modo di intendere l’arte.
Classe 1984, capace di realizzare personalissimi graphic novel, di ricoprire soltanto il ruolo di disegnatore illustrando trame altrui, di disegnare brillanti strisce a quattro mani, di scrivere storie d’amore, racconti di formazione, strisce umoristiche e pungente satira, questo giovane talentuoso parigino ha fatto della versatilità stilistica il suo marchio di fabbrica. Come i nostrani Michele Rech e Marco D’Ambrosio, in arte rispettivamente ZeroCalcare e Makkox, anche lui ha usato come trampolino di lancio per le sue prime storie un blog, che continua ad aggiornare nonostante sia tra gli autori più richiesti dall’editoria francese e internazionale.
Siccome di solito preferisco più parlare dei fumetti che degli autori, perché penso che – una volta uscite fuori dalla testa, il cuore e le mani di un artista – le opere diventino qualcosa di più grande, che trascende le intenzioni iniziali del creatore, oggi vi propongo una bibliografia essenziale di opere di Bastien Vivès facilmente reperibili, che vi permetteranno di conoscere il mondo di china di questo interessante fumettista, il cui talento cresce proporzionalmente ai suoi capelli.
L’importanza di chiamarlo fumetto e Questioni di cuore sono due antologie tematiche, le prime di una raccolta in sei volumi che si propone di portare su carta tutte le strisce del suo blog tradotte in italiano (operazione che sarà decisamente gradita da tutti coloro che non conoscono la lingua della terra della bande dessinées). Il bello di queste storie, che sono nate per essere lette in verticale su uno schermo, è che si prestano perfettamente anche alla dimensione orizzontale di un libro. La prima raccoglie tutte le strisce che hanno come oggetto proprio il mondo del fumetto e le sue idiosincrasie: con uno stampo decisamente autobiografico, Vivès non ha remore nel mostrarsi spocchioso, cinico, autoreferenziale e a volte davvero stronzo, pur di portare avanti la sua (talvolta sconcertante) verità sulla nona arte. La seconda è incentrata, invece, sulle coppie e su quella parola che non riesce ad esprimere appieno lo sfaccettato sentimento che racchiudiamo costipato nella parola amore. Astenersi romantici senza senso dell’umorismo.
Titoli: L’importanza di chiamarlo fumetto & Questioni di cuore
Autori: Bastien Vivès
Genere: Esistenzialismo fulminante
Edizioni: Bao Publishing
Pagine: 192, b\n
Formato: brossurato, 13×18
Prezzo: 9,90 €
Giunto con ritardo sproporzionato nelle librerie italiane, Tra due cuori è il suo primo romanzo grafico. Alice, Charlotte e Renaud, i giovani protagonisti della storia, sono tre ragazzi che si invischiano in un triangolo amoroso (a voi decidere se scaleno, isoscele o equilatero) dal finale delicato. Nonostante contenga in nuce già molte degli stilemi della sua opera, se avete letto le sue storie più recenti, Elle(s) – questo il titolo originale – vi sembrerà sicuramente più acerbo, meno maturo, ma ciononostante merita una lettura anche questo racconto sulle intermittenze del cuore tra la generazione degli anni ottanta e quella degli anni novanta.
Titolo: Tra due cuori. Alice, Charlotte e Renaud
Titolo originale: Elle(s)
Autori: Bastien Vivès
Edizioni: The Box
Pagine: 96, a colori
Formato: brossurato
Prezzo: 15 €
Il gusto del cloro è l’opera che ne ha decretato il successo sul panorama internazionale. Non vi basta sapere che ha vinto nel 2009 il Prix Révélation al festival del fumetto di Angoulême e nel 2010 il premio Micheluzzi come migliore fumetto estero al Napoli Comicon? Probabilmente il graphic novel più intimista, più famoso e più amato dai fan di Vivès, l’espressione “immergersi nella lettura” calza a pennello a questo racconto sulle immersioni in piscina di un giovane che imparando a nuotare scopre che l’apnea da cui è più difficile riprendere il fiato è proprio l’amore.
Titolo: Il gusto del cloro
Titolo originale: Le Goût du chlore
Autori: Bastien Vivès
Edizioni: Black Velvet
Pagine: 144, a colori
Formato: brossurato
Prezzo: 18 €
Una vera e propria chicca che tutti i lettori napoletani apprezzeranno è Napoli, sguardi d’autore. Raccoglie infatti quattro storie di quattro fumettisti francesi (Alfred, Mathieu Sapin e Anne Simone, oltre ovviamente a Vivès) che vennero ospitati a Napoli con la “commissione” di realizzare una storia dedicata alla città. Così come uno sguardo esterno di un terapeuta può essere utile a sviscerare in un rapporto pregi e difetti che chi è troppo dentro alla relazione non è in grado di vedere, lo sguardo sensibile di questi artisti riesce a mostrare e contemporaneamente a narrare una complessa metropoli in cui gli abitanti sono talmente immersi da non riuscire a riconoscerne peculiarità e limiti. In particolare, Vivès ci racconta i movimenti incessanti di Napoli e dei suoi abitanti attraverso un racconto muto che paradossalmente coglie tutti i rumori e le voci che animano la città.
Titolo: Napoli, sguardi d’autori
Titolo originale: Tranches napolitaines
Autori: Bastien Vivès, Alfred, Mathieu Sapin, Anne Simone
Edizioni: Tunuè Editori dell’immaginario
Pagine: 112, colori
Formato: brossurato, 17×24
Prezzo: 14,50 €
Concluderei con Juju Mimi Féfé Chacha: non è una una narrazione unitaria, ma una serie di divertenti strisce, disegnate e scritte a quattro mano con Alexis de Raphelis, che raccontano l’amicizia tra Jujù e Mimì e le loro rispettive fidanzate Fefè e Shashà. In Italia sono state stampate ad episodi per la prima volta su Animals (in attesa che vengano raccolte in un unico libro, potete recuperare in fiera presso lo stand di Comic Out o richiedendone gli arretrati all’editore). “Qui due coppie si affrontano: gli stronzi e i tonti, ben mescolati ed equilibrati per coppia e per sesso“: in queste tavole c’è poco spazio per il pensiero intimo, ma le relazioni di coppia vengono analizzate attraverso brillanti e sagaci dialoghi tra amici che evidenziano le insormontabili differenze tra universo maschile e femminile.
Se le storie (soprattutto quelle del suo blog) sono fatte prettamente da dialoghi e pochi cambiamenti visuali, con pennellate che fanno assomigliare i personaggi a kanji orientali, in alcuni graphic novel la linea si fa molto più sintetica e asciutta, una sequenzialità di segni e dialoghi che diventano trama. Talvolta si vede anche una certa influenza del linguaggio cinematografico (e come potrebbe essere altrimenti visto che è figlio di un pittore di sfondi cinematografici e ha studiato cinema di animazione presso la École de l’Image Gobelins?) e sembra riprendere i personaggi con lunghe carrellate. Altre volte ancora, il dialogo è completamente assente e sono le immagini in sequenza a raccontare senza parole. Versatilità, dicevo all’inizio, raffinatezza nel tratto (o nei tratti?), ma soprattutto tanto da dire sulla realtà, che filtra attraverso il medium del fumetto: un narratore per immagini che non dimentica mai di star imbastendo una storia perchè “un fumettista non smette mai di scrivere storie, anche quando copia la realtà a un tavolino del bar”.