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Memoria: istruzioni per l’ uso

di Biagio Barra

Quante volte ci è capitato di fissare per ore la stessa pagina di libro e di maledire la nostra pessima memoria a pochi giorni da un esame?

Il processo di memorizzazione è uno dei più sofisticati dal punto di vista neurofisiologico e richiede la modifica di estese reti neuronali a livello di diverse strutture cerebrali (come amigdala o ippocampo). Per farci beffa della complessità di questo sistema che si “diverte” a far disperare centinaia di studenti, ecco un breve elenco di semplici indicazioni da seguire per migliorare la nostra memoria.

1) Ripetere ad alta voce. Può portare benefici non indifferenti al processo di memorizzazione, come sostiene lo studio “learning, memory and cognition” pubblicato dal Journal of Experimental Psychology. Secondo questa teoria, la ripetizione ad alta voce di quello che si vuole memorizzare anche in una semplice sub-vocalizzazione incrementerebbe del 10% il processo di memorizzazione. Tuttavia per potere innescare l’ ingranaggio che consenta alla mente di fissare i concetti, è indispensabile evitare una ripetizione globale dell’argomento ma scegliere con accuratezza frasi e concetti chiave.

memoria: istruzioni per l'uso 22) Accompagnare la ripetizione ad alta voce alla gesticolazione. Camminare avanti e indietro nella vostra stanza mimando le nozioni che state studiando infatti non è solo un pretesto per alzarsi dalla sedia e sgranchirsi  gambe e braccia, ma favorisce anche i processi di fissazione mnemonica. Da uno studio condotto nel 2009 dal prof. Straube risulta infatti che l’essere umano non impara soltanto con la mente, ma anche con il corpo. Inoltre in questo modo entra in gioco anche la memoria visiva che vi consentirà di ricordare un concetto in base al corrispondente gesto memorizzato.

3) Studiare all’aria aperta fa bene al corpo ma soprattutto alla immagine2mente. Uno studio condotto dal prof. Berman dell’università del Michigan ha dimostrato che il contatto con la natura migliora la nostra memoria. Il professore ha chiesto a un gruppo di matricole di passeggiare quotidianamente in un bosco ubicato nei pressi dell’università e a un altro gruppo di farlo per le strade della città per poi somministrare a tutti gli studenti un test mnemonico. Non siamo ancora in grado di spiegare esattamente il motivo, ma le matricole che avevano passeggiato nel  bosco hanno ottenuto punteggi decisamente migliori rispetto ai “rivali” urbani.

immagine 34) Tecniche associative per allenare la memoria a breve termine. Tutti le abbiamo utilizzate inconsapevolmente, ed in effetti attendibili studi scientifici ne dimostrano l’ efficacia. Oltre al classico metodo degli acronimi, altre due tecniche associative che possono tornarvi utili sono quella delle “parole di velcro” e quella dei loci. La prima consiste nell’inventare parole semplici da associare a concetti o numeri che vogliamo ricordare, sfruttandone la rima o l’assonanza come ad esempio uno-nessuno, otto-dotto, sette-vette. Una volta trovate le associazioni si procederà a ideare una storiella che risulterà tanto più semplice da ricordare quanto più sarà assurda. La tecnica associativa dei loci ideata da Cicerone che la utilizzava per ricordare le lunghe orazioni che era solito tenere in pubblico, si fonda sulla capacita intrinseca della nostra mente di associare concetti a luoghi a noi familiari. Potreste dunque collegare i vari concetti alle stanze della vostra abitazione o anche ai luoghi che siete soliti frequentare (la palestra, l’università, casa di uno vostro amico). Vedrete che vi risulterà molto più semplice recuperare le nozioni andandole a recuperare nelle varie “ stanze” mentali in cui le avete riposte.

5) Muovere gli occhi. Secondo la rivista inglese “Brain and Cognition” immagine 4una tecnica assolutamente efficace per migliorare la nostra memoria a lungo termine è quello di muovere gli occhi alternativamente a destra e sinistra. Pare infatti che in questo modo si favorisca l’interazione tra i due emisferi del cervello che comunicherebbero più facilmente apportando dei significativi miglioramenti alla memoria.  Attenzione pero, l’esercizio deve essere eseguito ogni giorno e deve avere una durata di almeno 30 secondi.

Per concludere anche l’alimentazione ha un ruolo da non sottovalutare. E’ ormai noto che il fosforo ha notevoli effetti benefici sulla memoria ma non tutti sono al corrente che non è necessario rimpinzarsi di pesce ;infatti, anche la carne, i semi di zucca, la crusca e persino il cioccolato contengono dosi considerevoli di questo minerale. Gli alimenti che dovrebbero invece essere evitati sono l’alcool, il tabacco o dosi eccessive di caffè.

Seguendo questi consigli riuscirete senza dubbio a incrementare le vostre capacità mnemoniche e a sviluppare una memoria di elefante proprio come la mia che… ehm cosa stavo dicendo??

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4 comments

Guido Coppola 22 Aprile 2013 - 11:47 am

Mi manca solo lo scorrimento oculare…..se oggi riesco a memorizzare più quiz vi aggiorno 😉

Carmen 22 Aprile 2013 - 1:07 pm

Sono la regina delle associazioni! Studiando chimica e dovendo spesso ricordare nomi improbabili e impronunciabili, li associo sempre a cose divertenti, che mi fanno ridere e mi fanno ricordare quel mostriciattolo in maniera divertente! Inoltre anche io faccio lunghe traversate per casa con il libro in mano, accompagnate da gesti quasi teatrali. Mi manca peró lo scorrimento oculare. Ma l’ultimo punto proprio non si può rispettare… Avresti il barbaro coraggio di privarmi di macchinette intere di caffè e pacchetti di malboro silver sotto esame??!! Giammai!

compositor 26 Aprile 2013 - 6:17 pm

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