Durante le feste natalizie, oltre a non perdere nessun classico Disney della programmazione natalizia, approfitto sempre del tempo libero (mio e soprattutto del mio fidanzato) per fare scorpacciate non solo di di pandori e strufoli, ma anche di film di dicembre al cinema (e, siccome sono coerente, anche in questo caso non mi faccio mancare i pop corn), tant’è che le mie sorelle hanno insinuato che sono affetta da bulimia cinematografica!
Tra i migliori film di dicembre quattro sono state le piccole che mi hanno particolarmente colpito e che vi consiglio di recuperare.
Una pellicola che ha riscosso molto successo di pubblico e critica è Lion, di Garth Davis con Dev Patel, Nicole Kidman e Rooney Mara. Basato su una storia vera, il film racconta di un bimbo di 5 anni che si ritrova su un treno che lo trasporta lontanissimo da casa; finisce prima in orfanotrofio a Calcutta e poi adottato da una coppia di amorevoli australiani. Una volta adulto, andrà in cerca della propria famiglia d’origine con l’aiuto di Google Earth. Questo film è molto commovente ed è perfetto per chi ama le emozioni forti e desidera condividere sentimenti genuini con i propri cari.
C’è poi Oceania, il nuovo film della Disney diretto da Ron Clements e John Musker. Vaiana è nata e cresciuta in un villaggio polinesiano. Attratta dall’oceano, intraprende un viaggio che, fra pirati e tempeste, la condurrà a scoprire se stessa e, con l’aiuto del semidio Maui, a portare alla rinascita il proprio popolo. Oceania è un racconto di formazione disseminato di prove iniziatiche, personaggi, canzoni, gag, ma anche miti, archetipi e indicazioni evolutive. Un film Disney più profondo di quanto appaia, adatto a chi ama le pellicole leggere ma di significato.
I cultori della commedia potranno farsi quattro risate con Poveri ma ricchi di Fausto Brizzi, film basato su una commedia francese. Danilo, il padre, intreccia mozzarelle e sogna la Formula Uno; Loredana, la madre, è casalinga con l’ossessione della pulizia (perché “i germi s’ingrifano al tramonto“) e un talento speciale per i supplì; la figlia Tamara fa la cassiera al super e precede ogni sua opinione con “hashtag“; Marcello, lo zio, è un disoccupato cronico col diploma di perito agrario; Nicoletta, la nonna, passa le giornate davanti alla tv e ha una cotta per Gabriel Garko. Poi c’è il piccolo Kevi (senza “n”), saggio ben oltre i suoi anni e incomprensibilmente acculturato, a salvare la reputazione del gruppo. Ma i Tucci si vogliono bene e nonostante i piccoli screzi quotidiani sono una famiglia unita, perciò quando vincono 100 milioni di euro alla lotteria la loro vita viene rivoluzionata. Per godersela in pace e senza ritegno, emigrano al nord ma ignorano che lì tra i ricchi vada di moda il low profile.
Infine, chi ama i film intensi e ironici, non può perdersi Florence, diretto da Stephen Frears. Il film racconta di una generosa appassionata di musica classica che, con l’aiuto del marito e manager, l’inglese St. Clair Bayfield, intrattiene l’élite cittadina con incredibili performance canore, di cui lei è ovviamente la star. Quando canta, quella che sente nella sua testa come una voce meravigliosa, è per chiunque l’ascolti orribilmente ridicola. Protetta dal marito, Florence non verrà mai a conoscenza di questa verità. Solo quando la nobildonna deciderà di esibirsi in pubblico in un concerto alla Carnegie Hall, senza invitati controllati, St. Clair capirà di trovarsi di fronte alla più grande sfida della sua vita.
