Home AuthorCinzia Cicatelli Momix. L’illusione dei corpi

Momix. L’illusione dei corpi

di Cinzia Cicatelli

 “Il pubblico conosce la verità. Il mondo è semplice, miserabile, solido o del tutto reale. Ma se riuscivi a ingannarli anche per un secondo, allora potevi sorprenderli. Allora riuscivi a vedere qualcosa di molto speciale. Davvero non lo sai? Era quello sguardo sui loro volti!” (The prestige – Christopher Nolan).

Si spengono le luci, si apre il sipario e inizia la magia. Ixperience the Ixceptional è il motto dei Momix (il nome deriva da un integratore vitaminico del latte per vitelli), la  compagnia teatrale di balleriniillusionisti fondata nel 1980 dal coreografo statunitense Moses Pendleton, assoldando danzatori di gran successo come Daniel Ezralow, Cynthia Quinn e Jamey Hampton, membri del già noto trio ginnico maschile Filobus.

I Momix si sono guadagnati grande fama internazionale per la loro capacità di evocare un mondo di immagini surreali usando corpo, costumi, attrezzi, luci e giochi d’ombra. Il loro spettacolo è un’ora e mezza di pura e meravigliosa suggestione: ad un certo punto si vedono gli spettatori strofinarsi gli occhi, convinti di essere vittima di allucinazioni.

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Eccerto! Cosa fareste voi se vi trovaste a vedere su un palcoscenico sinuose figure che si librano nell’aria senza gravità e corpi umani che si intersecano per dar vita a forme animali e vegetali? (Lo ammetto, quando si è materializzato il ragno gigante durante SunFlowersMoon – eccolo nell’immagine, sottolineo che sono persone! –  mi sono nascosta dietro lo sgabello del palchetto tanto sembrava reale!)

Dunque cos’è il fenomeno Momix? È danza? Teatro? Numero di prestigio? Tutto questo, o forse niente di questo. Quel che è certo è che Pendleton sublima la potenzialità del corpo umano, trasformandolo in strumento di imitazione e rappresentazione del mondo che ci circonda, riproducendo ogni più piccolo essere vivente ed ogni più caratteristico gesto lo contraddistingue. Attraverso semplici giochi di luce che ora risaltano una parte del corpo ora l’altra, Moses riesce a prendersi gioco dello spettatore, manipolando la sua percezione visiva con l’uso della dissolvenza: immagini si dissolvono costantemente in altre immagini, come le proiezioni anteposte sul palcoscenico; ed ecco materializzarsi dal nulla meduse, centauri, spiriti, fiori e farfalle. Le coreografie sono una vera e propria sfida alla gravità e alla geometria; arrmonia e precisione sono gli elementi essenziali della performance, che si configura come un connubio tra danza e sport, coniugando l’eleganza del ballo con l’agilità e la forza fisica degli atleti che “simili a lancette d’orologio […] controllano ogni movimento, creando in perfetta sincronia gli uni con gli altri figure oniriche: ingranaggi perfetti, scattanti e decisi”.

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Il costo del biglietto dello spettacolo potrebbe suscitare dubbi e ripensamenti (siamo intorno ai 30 euro circa per un posto in palchetto al Bellini di Napoli), soprattutto in chi solitamente storce il naso alla parola “danza/balletto/calzamaglie” (mi riferisco ai maschietti in particolare!). Vi assicuro, però, che ne vale veramente la pena e che anche i più convinti antagonisti della danza e di tutte le sue forme non potranno non rimanerne affascinati!

I Momix sono energia e sogno. Sono sorpresa e immaginazione. Tutto muta forma incessantemente, niente è mai quel che sembra, è solo un trucco per ingannarci. Ma che bel modo per essere ingannati!

Guardare per credere.

 

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