“La bevi una tisana?” Quante volte durante l’anno ci viene rivolta questa domanda? O più semplicemente: “Lo prendi un tè?“
Appena l’inverno comincia a graffiare, la domanda pro-capite di tisane ed infusi vari, raddoppia in tempi brevissimi. Cosicchè negli anni, per effetto forse anche della globalizzazione, si è avuto un rimescolamento della storia, sono arrivati nelle nostre case usi e costumi via via più remoti, tanto che oramai. a causa sull’uso del tè e delle tisane, stiamo diventando dei veri e propri cultori. É una pratica radicata da secoli nei paesi orientali e nel Regno Unito soprattutto quella del tè, che però ha ormai valicato i confini nazionali per diffondersi a macchia d’olio. Anche in una città come Napoli, dove da sempre il caffè la fa da padrone, il famoso caffè con le tre “c”, capita sempre più spesso di essere accolti col tè.
Anche il sottoscritto ha ceduto alla “modernità”, però lo ha fatto a modo suo. Ho sperimentato il consumo di tisane associato all’ascolto di musica in maniera sistematica e, ad essere sincero, ne viene fuori una vera e propria esperienza dei sensi.
Le situazioni in cui ci si può ritrovare a consumare una tisana sono svariate e si può passare dalla semplice voglia di qualcosa di caldo ad una situazione di assoluta brama di relax. Ovviamente, la tisana la si sceglie in base all’effetto che si vuole ottenere: per esempio se domani v’aspetta una giornata stressante per cui avete bisogno di ricaricare le batterie e riposare generosamente, allora ci vuole una gustosa tisana a base di camomilla o anche di melissa e tiglio, da consumare in compagnia di Chet Baker o di Lullaby di Gershwin e poi, altro che valium o pasticchette varie, i nervi non si distendono, si adagiano placidi e sonnacchiosi fra le onde melodiche e mentre il 33 ancora gira, tutto intorno tace. Per evitare eventuali traumi cranici, vi consiglio di eseguire questa procedura a letto o al massimo sul divano; credetemi, non avrete il tempo di raggiungere la camera da letto. O ancora se a colazione si beve un tè nero, per marcarne ulteriormente il gusto deciso, ci vuole qualcosa di vivace, che tiri fuori la potenza della caffeina e Moanin’ di Charles Mingus, a mio parere, si presta bene per lo scopo; mentre per un tè verde che ha un gusto più delicato, più snello, c’è un solo artista che ne può esaltare la freschezza ed è decisamente Marvin Gaye. Ora credetemi, la scelta del pezzo è stata ardua, ma credo che Ain’t no mountain high enough interpretata da Gaye in coppia con Tammi Terrell sia perfetta, perchè è una canzone ingenua, senza pretese che non chiede nulla in cambio, chiede solo di essere ascoltata così com’è, senza troppo impegno: e vedrete che tra un sorso e l’altro, capirete anche a chi poterla dedicare.
Insomma come avrete avuto modo di capire, la musica, a mio parere, può esaltare le proprietà fitoterapiche di una tisana, ovviamente non c’è alcuna evidenza scientifica che lo dimostra, quindi probabilmente parliamo di un fantomatico effetto placebo, ma su di me funziona e vi invito a provare.
Il binomio tisana-musica è ottimo anche per risollevarsi dai malanni di stagione; il pericolo raffreddore e influenza, è sempre dietro l’angolo in questa stagione ed una tisana all’eucalipto o alla liquirizia è ciò che di meglio si può avere per rimettersi in sesto. L’eucalipto ha un’ aroma sicuramente ferma ed energica, senza variazioni di intensità ed Equinox di John Coltrane è perfetta. Coltrane è perfetto per ogni situazione di questo genere e, oltre che come uomo ed artista, va bene anche per le serate romantiche in coppia. In a sentimental mood è il massimo e se la vostra lei o il vostro lui avrà capito il messaggio, la tisana che avevate iniziato a consumare in soggiorno, finirà in camera da letto.
Se poi siete testardi e non volete per niente abbandonare le vecchie tradizioni, allora ci vuole una buona tazza di caffè amaro, accompagnata da ‘O ccafè di Domenico Modugno, ma se il caffè è dolce, allora ci vuole ‘Na tazzulella ‘e cafè di Pino Daniele o Don Raffaè di De Andrè e vedrete che in breve il dolce sarà equilibrato da una certa “amarezza”. La musica in questo caso, ha un duplice compito e cioè quello di accompagnare ed esaltare, ma anche quello di liberare il mito del tè, dal fetore di borghesia che per anni lo ha avvolto e questo la musica lo sa fare bene. Solo quando questo compito sarà portato a termine, allora ci troveremo veramente in difficoltà davanti alla scelta fra caffè e tè, perchè non è solo questione di gusto.
Ora non vi resta che accendere qualche candela qua e là per godervi il momento.
Provate e fatemi sapere!
Playlist del mese
1. Lullaby di George Gershwin
2. Moanin’ di Charles Mingus
3. Ain’t no mountain high enough di Marvin Gaye e Tammi Terrell
3. Equinox di John Coltrane
4. In a sentimental mood di John Coltrane
5. ‘O ccafè di Domenico Modugno
6. ‘Na tazzulella ‘e cafè di Pino Daniele
7. Don Raffaè di Fabrizio De Andrè