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Roberto Rossellini – Un Nuovo Sguardo Sul Neorealismo

by Enza Murano

Roberto Rossellini è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico del ‘900, di certo uno dei registi italiani più importanti e conosciuti al mondo. Si dedica al Neorealismo dopo aver fatto film di propaganda fascista, portando con sé uno stile innovativo e anti-spettacolare.

La sua attenzione è rivolta alle piccole cose, alla realtà così come si presenta all’ improvviso, ai fatti insignificanti.La sua trilogia resistenziale fatta da “Roma città aperta”, “Paisà” e “Germania anno zero” viene fatta coincidere con il vertice della produzione cinematografica neorealista. Di questi tre film, ho deciso di parlarvi di “Paisà” mostrando un secondo sguardo sul Neorealismo, quello di Rossellini.

roberto rosselliniPaisà” è un film del 1946, composto da sei episodi ambientati in sei diversi luoghi italiani, partendo dalla Sicilia fino ad arrivare in Piemonte. Questa risalita viene fatta dagli americani durante la liberazione e tramite loro anche dagli spettatori che prenderanno coscienza dell’esperienza della liberazione. Le prime immagini sono in stile documentaristico e sono accompagnate da una voce narrante che ha il compito di rendere la storia ufficiale e, utilizzando il presente temporale, fa coincidere il momento dello sbarco con quello della fruizione del film facendo sì che il pubblico si senta presente in quei momenti. Il regista riesce a mettere in contatto pubblico e macchina da presa, realtà e finzione. La sua narrazione del reale è impostata su uno stile documentaristico; il suo scopo è quello di ricercare una modalità di contatto diretto con il proprio spettatore facendo sì che il suo sguardo aderisca perfettamente a quello della macchina da presa.

Nei suoi film Rossellini preferisce far recitare attori non professionisti proprio per enfatizzare la vita reale, magari tramite l’accento, il dialetto e i costumi. Dopo questi tre film, anzi capolavori, Rossellini inizia una nuova fase della sua carriera spesso discussa e incompresa, che si allontana dal neorealismo e va verso una strada del tutto personale, in direzione di un marcato psicologismo e di una forma di religiosità molto evidente. Il suo interesse si rivolgerà poi alla televisione che descrive come un medium freddo in grado di rivolgersi ad un grande pubblico e quindi più efficace del cinema soprattutto nella sua capacità di poter trasformarsi in un mezzo didattico tramite il quale si può comunicare cultura ad un grande pubblico meglio di come farebbero libri e scuola.

Rossellini non solo ha promulgato un nuovo sguardo sul Neorealismo italiano, ma con il suo stile innovativo è riuscito a ispirare molti altri tra attori e registi e a diventare uno dei più grandi registi che l’Italia abbia mai avuto.

“Non sono un pessimista. Accorgersi del male dove esiste, a mio parere, è una forma di ottimismo.”

Roberto Rossellini

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