Prima di parlarvi del Sipario per Parade che dà il titolo all’articolo, vi domando: vi piace il circo???
Devo ammettere che non lo amo a causa degli animali sfruttati (e molto spesso maltrattati, pur di insegnargli movimenti e atteggiamenti che sono lontani dalla loro natura)! Ma se abolissero l’utilizzo di animali nei circhi, forse li apprezzerei molto molto di più.
Riuscirei ad apprezzare quel mondo così magico, pieno di colori, lustrini e abiti di scena spettacolari.
Non ho fatto questa premessa per aprire un dibattito sulla condizione degli animali nei circhi (che meriterebbe un’argomentazione a parte), bensì perché… udite udite!!!!!!
Sembra che il bellissimo Museo di Capodimonte continui ad essere pieno di iniziative ed eventi.
Dopo Vincent Van Gogh, è infatti il turno di Picasso. Ma voi penserete:
E che c’entra Picasso con Capodimonte e, ancor più, con il circo?
Ebbene, dall’8 Aprile al 10 luglio sarà esposta, nella Sala da Ballo della Pinacoteca, assieme ad altre 68 opere di Pablo Picasso tra disegni, pitture e sculture, la più grande opera realizzata dall’artista spagnolo: Il sipario per Parade.
Il quadro fu dipinto nel 1917 durante un periodo in cui Picasso si trasferì a Roma. L’opera rappresenta proprio un circo (ecco a voi il nesso) con pagliacci, ballerine ed animali e sembrerebbe che nella realizzazione di quest’opera l’artista fosse ispirato proprio da un viaggio a Napoli fatto assieme a Stravinsky. Difatti saranno esposti, in questa occasione, anche i bozzetti eseguiti dall’artista per il balletto Pulcinella, andato in scena nel 1920 a Parigi con musiche di Stravinsky e coreografie di Massine.
Quindi è altamente probabile che Picasso fosse certamente affascinato dalla cultura partenopea.
Il Sipario per Parade è davvero di dimensioni enormi: 10,60 metri x 17,25 metri.
Esatto, avete proprio letto bene: diciassette metri di tela preparata e dipinta a tempera che faranno da vero e proprio sipario nella sala di Capodimonte.
Sembrerà di essere noi spettatori reali parte di quel circo rappresentato.
Io sono davvero entusiasta di questa mostra e, nonostante non mi trovi qui a farvi una recensione post-mostra, ci tenevo comunque a parlarvi di quest’evento ancor prima di vederla. Magari rileggerò le mie stesse pagine dopo essere stata a Capodimonte e mi renderò conto se sarà ancora vivo tutto questo entusiasmo o si sarà rivelata un flop.
Staremo a vedere!
Comunque già il fatto che sia un dipinto che raramente va in mostra, date le sue dimensioni enormi, mi affascina.
Da fonti ed articoli so che è arrivato in Italia arrotolato in una cassa di legno, ovviamente di dimensioni enormi, trasportato in un tir e una volta giunto a Capodimonte è stata competenza dei restauratori del museo Pompidou di Parigi, dove il dipinto è normalmente esposto, tenderlo e prepararlo per la mostra; ed essendo io una restauratrice, già immagino le accortenze e le attenzioni adottate affinché l’opera arrivi in Italia e poi se ne ritorni in Francia senza che le succeda nulla.
Le assicurazioni pagate per queste occasioni sono davvero esorbitanti. Insomma, meglio essere, in questi casi, una normale visitatrice del museo anziché avere la responsabilità di un’opera così importante.
E allora
Signore e Signori… Benvenuti al circooooo!!!!!!!
Tata tarataratata…