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La terra dei fuochi con gli occhi del fuori sede

di Mario D'Errico

Quando, dopo esser cresciuto nel bel mezzo della Terra dei Fuochi, decidi di trasferirti in una nuova città, in molti ti guardano e pensano: “hai deciso di abbandonare tutto e tutti, stai scappando!

Scappare da qualcosa che ti fa paura e che uccide, in realtà, sarebbe del tutto comprensibile. Ma per fortuna, andando via dalla tua terra, seppure Terra dei Fuochi (un tempo Terra Felix), non stai decidendo di abbandonare tutto, ma solo di allontanarti, spesso per altre ragioni.

Qualcosa di grave, però, c’è: andando via rischi di dimenticare quello che sta accadendo in Campania. Rischi di non pensarci perchè, immerso in mille novità ed impegni, non riesci ad essere al passo con tutte le news. Le novità che i mezzi di comunicazione troppo spesso non raccontano, perchè “Renzi ha già fatto una legge sulla Terra dei Fuochi, quindi è tutto risolto, vero?”.

terra dei fuochiRischi di dimenticare tutto il male che accade, quindi, perchè della Terra dei Fuochi non se ne parla!

E non sto dicendo che non se ne parla abbastanza, non se ne parla mai, punto!

Le uniche cose che puoi sentire da qualche “straniero” sono riferite ai prodotti campani.

La mia esperienza a Milano mi insegna che, se dopo un weekend nella tua amata città decidi di portare in dono ai tuoi nuovi colleghi o amici delle mozzarelle di bufala, trovi sempre chi ti dirà: “ma questa è più buona perché c’è la diossina, vero?”. Oppure, se racconti che hai mangiato dei friarielli, esclamerà: “le verdure che compri qui al nord non saranno mai buone come al sud, lì la terra ha i suoi ingredienti speciali” (allusione alle nostre terre inquinate, ovviamente). Devi poi confrontarti con chi, pur mangiando ogni giorno hamburger del McDonald’s, involtini primavera ai ristoranti cinesi e prodotti di provenienza sconosciuta, quando tu di Napoli porti un prodotto tipico cerca di defilarsi. Allora lo incalzi per conoscere il perché e lui, intimidito ti dirà: “no, non offenderti ma io non mangio prodotti campani, sai la storia della Terra dei Fuochi mi ha molto colpito!”.

La realtà è che la storia della terra dei fuochi al nord non ha colpito, ma ha solo creato qualche nuovo luogo comune, con il semplice risultato di aver alimentato per pochi giorni qualche chiacchiera da bar, un po’ come dopo aver visto un episodio della serie Gomorra.

Ed allora anche tu rischi di dimenticare, perché è da tempo che non ne senti parlare. Purtroppo, poi, improvvisamente leggi che Enza, una ragazza di 21 anni della tua terra, questa volta non ce l’ha fatta. Enza non è riuscita a sconfiggere quel male che per molti mesi ha provato a sconfiggere con tutte le sue forze. Ci stai male e… temi che tu possa di nuovo rischiare di non pensarci più, di dimenticare. Perchè tutto ciò, visto con gli occhi del fuori sede, potrebbe apparire lontano, ormai troppo lontano.

terra dei fuochiIn realtà, per fortuna, non è così.

Quasi tutti noi fuori sede siamo legati alla nostra terra in modo viscerale. Ad ogni battutina sulla propria terra soffriamo. A volte incassiamo il colpo, altre volte proviamo a riderci su, ma molto più spesso la nostra terra la difendiamo con con le unghie e con i denti!

Enza è solo una delle vittime di questa emergenza. Tante, troppe, sono le famiglie che oggi piangono i loro morti. Morti di una terra che qualche illustre Ministro ha provato con grossa ignoranza a giustificare solo con “lo scorretto stile di vita”. I dati però parlano chiaro. Nella nostra terra non muore solo chi è obeso e chi mangia pizze fritte ogni giorno. Muore chi a 21 anni non aveva alcuna colpa se non quella di essere nata nel triangolo del Mondo con il tasso di cancro più alto (forse inferiore solo alle aree vittime di incidenti nucleari!).

terra dei fuochiC’è chi in Campania dedica la sua vita solo a questo problema, ma purtroppo non viene ascoltato. Ed allora, un contributo alla causa va dato anche da noi fuori sede. Noi abbiamo l’obbligo di parlarne, di far conoscere la situazione affinché non resti solo un nostro problema, ma un problema del Paese, dell’Italia intera!

I rifiuti sotterrati nelle campagne campane conservano ancora le bolle di consegna. Quei rifiuti sepolti in Campania provengono quasi tutti da regioni a nord del Po (un po’ come oltre la Barriera in Game of Thrones). Questa informazione è giunta anche a loro, abitanti del nord, ma stanno provando a dimenticare, volontariamente. Noi dovremo provare a fare in modo che ciò non accada!

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