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due giorni a Torino

Due giorni a Torino, tra mummie, parchi e cioccolato

by Cinzia Cicatelli

Ho appena trascorso due giorni a Torino… quella sconosciuta! Eh sì, non credo di sbagliare di grosso se dico che soprattutto al sud le uniche associazioni con Torino sono “Juventus”, “Fiat” e “Mole Antonelliana”, un po’ come il “pizza, mare e mandolino” di Napoli.

In questo post vi condurrò tra le strade della prima Capitale d’Italia sfatandone alcuni miti, grazie all’aiuto di due amici che ci hanno fatto da ciceroni in questa due giorni a Torino.

Torino è una città cupa e grigia. FALSO.

Inizio col dirvi che conoscevo ben poco, anzi quasi nulla, di questa città, nemmeno le piazze principali (yes, shame on me!). Non so perché ma nel mio immaginario ho sempre visto Torino come una città grigia e desolata, “troppo nordica”, dove non c’è nulla da vedere. Primo errore. Quello che salta subito all’occhio è il VERDE.

due giorni a Torino - Parco del Valentino

Una città verdissima, con enormi viali alberati, il lungo Po che riflette il verde delle colline torinesi (per intenderci la “Posillipo” di Torino, ossia il quartiere residenziale più ricco della città), il Parco del Valentino con i suoi splendidi giardini.  La prima metà della nostra giornata si è consumata in questo percorso green che dal lungo Dora si è completato al giardino roccioso del Valentino. Una bella scarpinata di diversi km ma che ne vale davvero la pena.

 

A Torino non c’è nulla da vedere. FALSO.

Inizio citando il Museo Egizio, il secondo museo al mondo di arte egizia dopo quello del Cairo. Per me già solo per questo vale la pena visitare Torino. Sembra scontato, ma se potete evitate di andarci nei giorni festivi e negli orari clou (tipo le 11-12). Purtroppo noi non abbiamo potuto evitare la combo per questioni logistiche e la folla è così tanta che sono finita a pogare e spintonare per vedere la mummia di turno 😀 Scherzi a parte, se proprio capitate in un giorno festivo o nel weekend, l’orario pomeridiano è il migliore! Il museo è molto ampio, sono necessarie almeno 2 ore per visitarlo tutto senza soffermarsi troppo su ogni reperto, utile l’audio-guida inclusa nel prezzo del biglietto, anche se le spiegazioni sono un tantino lunghette 😛

Polo Reale, Piazza Castello, Piazza San Carlo, Piazza Vittorio Veneto completano poi il patrimonio architettonico di questa “città quadrata”: piazze ampie, curate, geometricamente perfette (difficile trovare in città forme irregolari, è tutto elegantemente simmetrico).  Qui si respira ancora lo stile liberty  e l’atmosfera da Belle Epoque grazie agli infiniti porticati e caffè d’epoca.

Se vi piace anticiparvi, qui potete prenotare in anticipo le attrazioni ed evitare le file: TIQETS

Mi dispiace togliere lo scettro a Bologna, ma ho scoperto che è Torino la città più “porticata” d’Italia.

La mia preferita tra tutte queste piazze? L’impatto visivo di Piazza Vittorio Veneto con la vista sulle colline torinesi è da togliere il fiato! Giudicate voi stessi!

Di buono a Torino? Solo il cioccolato. FALSO.

Altra piacevole sorpresa di questa toccata e fuga di due giorni a Torino è stato il cibo. Chi mi conosce sa che è A) sono golosissima di cioccolato e B) apprezzo la buona cucina.

Oltre ai famosi Giandujotti – per l’occasione abbiamo fatto una piccola (costosa) scorta personale da Guido Gobino (mamma mia, assaggiare per capire!) da provare il Bicerìn (trad. letterale bicchierino) che è un caffè con crema al cioccolato e panna (e poi dicono che a Napoli si mangia pesante!) e senz’altro da provare anche alcune pietanze di una cenetta tipica piemontese (antipasti in primis).

I nostri amici ci hanno portato a L’Angolo di Parìn, un eclettica osteria piemontese in pieno centro, dove ci siamo goduti un ottimo menù degustazione. Consigliati? La salsiccia di Bra, il tomino al bagnet verd, il vitel tonné e i gobbi ai tre arrosti. Una bontà!

I piemontesi odiano i meridionali. VERO.

Ahahahah, vi ho sorpreso? Questa è una provocazione (cit. Davide)!

La verità, e uso questo pregiudizio per chiudere questa due giorni a Torino, è che l’Italia è bella perché è così diversa, che hai perfino la percezione di sconfinare “in un altro stato” quando si viaggia da sud a nord.

Ammettiamolo: il clima è diverso, il modo di vivere è diverso, guidare, il ritmo, il cibo… tutto è diverso! Inutile pensare di arrivare al nord e vivere come al sud o viceversa, of course. E come in tutte le cose ognuno si “difende il suo”, il suo dolce mare o le sue verdi colline, la vivacità della gente o il silenzio nelle strade. Il segreto? Aprire la mente e il cuore e godersi il meglio, del posto e delle persone ovunque si va!

Ps

Sulla Juve però non cambio idea, io tifo Napoli, tiè!

 

 

 

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