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Guida alla sopravvivenza per l’esodo estivo 2016

di Angelo Capasso

7 consigli per sopravvivere ai traumi dell’esodo estivo

Se siete tra quelli che preferiscono godersi una località turistica nostrana, tra coloro che prediligono l’auto per spostarsi o tra gli amanti degli avventurosi viaggi on the road, allora appartenete a quella categoria di italiani che anche quest’anno si sposteranno in auto per le vacanze. Un viaggio in automobile per raggiungere l’agognata meta estiva, per la quale abbiamo risparmiato tutto l’anno e che probabilmente brucerà in meno di sette giorni la sudata tredicesima, è un’esperienza che ha tantissimi vantaggi (autonomia, libertà di date e orari, panorami mozzafiato e mete meno gettonate) ma anche alcune antipatiche controindicazioni.

Il più grande spauracchio per chi ama rimpinzare la propria auto di bagagli e partire in macchina è il fantomatico esodo estivo (e su tutti la chimera più letale è la devastante tratta nota col nome echeggiante di Salerno – Reggio Calabria!).

L’esodo estivo non è solo un tormentone da telegiornale con penuria di notizie; proprio come la varicella e il morbillo, è un effettivo shock trascorrere ore di coda interminabili per raggiungere le amene località balneari del Sud-Italia.

Da bambino, lo scenario era quello più tipicamente fantozziano: una panda sgangherata e stipata come se ci stessimo trasferendo per sempre con il cofano pieno di borse, giocattoli per il mare e pelati acquistati in offerta 3×2. Ma il vero incubo di quest’ esperienza tutta italiana era il mix letale generato dall’ansia di mio padre che andava in crisi ogni volta che si creava un ingorgo e il mal d’auto di mia madre, dato che non appena il traffico sfumava, il consorte ci dava dentro con l’acceleratore.

esodo estivoEppure le disavventure estive non mi hanno mai fatto desistere dall’amore per le partenze, né per i viaggi on the road, anzi la Salerno-Reggio Calabria è stata una maestra di vita che mi ha permesso di sviluppare un istinto di sopravvivenza a prova di pandemia zombie e, in particolare, di affinare lo spirito di prevenzione.

Motivo per cui ho stilato le mie regole per sopravvivere attraversando l’Italia a bordo di un’utilitaria poco accessoriata e rendere meno traumatico il tragitto.

1) Prendere le dovute precauzioni

E’ fondamentale controllare il livello dell’olio e dell’acqua, la pressione delle gomme, la cinghia di distribuzione, le ruote di scorta. Spendendo qualche euro di manutenzione in più, consiglio sempre di chiedere al meccanico di fiducia un checkup generale all’auto. Non tanto perché il suo contributo professionale assicurerà che non ci sia nessun intoppo tecnico durante il percorso, ma almeno saprete verso chi inveire e rivolgere imprecazioni qualora ci fosse un guasto imprevisto.

2) Pianificare il percorso e prevedere tragitti alternativi

I navigatori satellitari sono diventati la guida per ogni spostamento, il guru senza il quale non sapremmo arrivare nemmeno al supermercato dell’isolato accanto al nostro. La loro utilità è indubbia, ma è sempre importante non sottovalutate la temutissima legge di Murphy. Basta una deviazione per strada interrotta o il caldo che surriscalda il device mandandolo in tilt e siamo fregati! Per non parlare di quando si inceppa e, invece di indicarci chiaramente dove e quando svoltare, la vocina registrata insiste nel suggerire di procedere a nord-est: che se avessi saputo orientarmi utilizzando i segni cardinali mi sarei portato una bussola, no? Onde evitare questi spiacevoli inconvenienti, nei giorni precedenti alla partenza dò sempre un’occhiata al percorso su cartine o su google maps e stampo sulla fidata carta tutte le indicazioni per un paio di percorsi. L’ho imparato nell’estate 2011, quando nel nostro viaggio Croazia-Montenegro il navigatore ci stava portando in Serbia.

3) Monitorare il livello di carburante

Un pieno è sempre consigliato in queste occasioni, per cui il giorno prima della partenza conviene riempire il serbatoio e magari approfittare delle offerte che le grandi compagnie ci regalano durante i mesi estivi. Fino al 4 Settembre, per esempio, presso le Eni Station aderenti all’iniziativa è possibile acquistare uno dei prodotti della linea Arena Summer.

sito 2Io avevo proprio bisogno di uno zainetto sportivo, pratico e impermeabile e non ci ho pensato due volte quando ho scoperto che con rifornimento di 30€ era possibile averlo a prezzo scontato. Ma in previsione del prossimo viaggio sto pensando di prendere anche qualche altro prodotto della collezione come il telo o il borsone, che potrebbero tornarmi utili anche in palestra o in piscina durante l’inverno.

4) Non esagerare con i bagagli

Quando si deve partire in macchina si ha sempre la sensazione che si possa portare qualsiasi cosa, ma in realtà, a meno che non vi siate allenati tutto l’anno giocando a Tetris nelle pause pranzo, sarà molto difficile incastrare tutte le valigie, i trolley e i borsoni nel bagaglio. Il più letale dei bagagli è sempre quello che la mia ragazza riserva esclusivamente alle sole scarpe, facendomi venire il dubbio di essermi fidanzato con un millepiedi. Per evitare di rendere la macchina un luogo inospitale e confuso che dia l’idea di essere nella dantesca selva oscura, ogni viaggiatore dovrebbe avere massimo un bagaglio a persona e uno zainetto da tenere a portata di mano durante il viaggio. Ricordiamoci che l’essenziale è invisibile agli occhi, ma non al bagagliaio!

arena summer5) Portare fonti di intrattenimento e concedersi soste in autogrill

Alla fine questo tipo di viaggio riserva sempre qualche sorpresa e, anche senza particolari intoppi, dopo la prima ora di viaggio il tempo si dilaterà esattamente come il metallo al caldo. Conviene preparare un paio di compilation, organizzare qualche gioco da viaggio, scaricare sul proprio tablet una bella sit-com (ovviamente off-limits per l’autista). Anche se avete fatto un bel pieno, a volte può essere anche piacevole se non addirittura fondamentale, una bella sosta in autogrill che significa principalmente tre cose: bagno, caffè e raid di cibarie schifide (il mio must sono le palline di riso soffiato ricoperte di cioccolato e scorta di cookies)!

6) Scegliere le persone giuste con le quali partire

La dura verità è che non tutti sono adatti ad un viaggio in auto. Ancor più vero, è che non tutti siamo fatti per stare insieme. Non esiste un compagno di viaggio perfetto, ma sicuramente esiste colui le cui esigenze si incastrano maggiormente con le nostre. Tuttavia, questa “precauzione relazionale” non assicurerà che durante il viaggio non ci sia uno screzio o uno sclero al seguito dell’imbocco dell’uscita sbagliata per la terza volta.

7) Sapere che alla fine qualcosa andrà sempre storto ed essere pronti sempre ad affrontare l’imprevisto col sorriso

Poco conta se la partenza è intelligente o meno; se lo spirito è predisposto al viaggio si saprà godere e ridere anche dell’imprevisto sulla propria tabella di marcia.

E’ estate, le agende lasciamole a casa.

Buzzoole

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