Home ViaggiItalia Segreti di Napoli che (forse) non conoscete: luoghi, leggende, spettri [1]
15 segreti di Napoli

Segreti di Napoli che (forse) non conoscete: luoghi, leggende, spettri [1]

by Claudia Esposito

Conoscete tutti i segreti di Napoli? Pochi giorni fa il Telegraph, nota testata inglese, con un bell’articolo di Stanley Stewart ha incoronato Napoli città più bella d’Italia, un gioiello sottovalutato che nasconde infinite bellezze di cui spesso nemmeno i napoletani stessi sono a conoscenza e che, forse per questo motivo o semplicemente per un mistero insolvibile, è popolata di pochi turisti, ancora troppo pochi, rispetto a Roma, Firenze, Venezia. Napoli, sostiene il giornalista del Telegraph, resiste alla “gentrification”, ossia all’omologazione urbana, per mantenere intatta, soprattutto tra i vicoli e i palazzi fatiscenti del centro antico, la propria identità.

Convinta del fatto che Mr Telegraph non potrebbe essere più nel giusto, ho scelto di selezionare 15 segreti di Napoli: luoghi poco noti, nascosti o soggetti a colpevole incuria, e leggende che mi hanno lasciato a bocca aperta quando le ho ascoltate per caso o da una mia amica, guida turistica e appassionata della città.

Con la speranza che anche solo uno degli elementi della lista possa essere un piacevole spunto per una visita alla città con occhi diversi, ecco a voi le mie 15 proposte:

1- Fontana della Spinacorona (anche detta “Fontana delle zizze”)

Il numero 1 della lista non è casuale: non che la fontana in questione sia uno dei più grandi capolavori artistici della città, ma senza dubbio assume una funzione paradigmatica, in quanto rappresenta i due volti di Napoli, la fortuna e la sfortuna dell’essere la città più stupefacente e meno omologata d’Italia. Lo scultore ha scelto di rappresentare i due simboli storici della città: il minaccioso Vesuvio in eruzione e la bellissima Partenope che spegne il vulcano e salva Napoli con l’acqua che fuoriesce dai suoi seni (ecco il perché del colorito nome che i napoletani preferiscono utilizzare). Il soggetto reca in sé una forte valenza metaforica: Napoli è sempre vicina alla morte, alla distruzione, al disastro, ma la sua bellezza è tale da essere salvifica, vitale, divina. E questa fortuna, a dispetto di tutti gli aspetti negativi che rendono Napoli un luogo tanto problematico, non ha prezzo. Continuassero pure ad appellarsi al Vesuvio, insomma, sarà sempre la bellezza salvifica di Partenope a “lavarci” in modo più efficace.

Dove: Via Giuseppina Guacci Mobile (parallela di Corso Umberto), adiacente alla Chiesa di Santa Caterina della Spina Corona.

fontana della spinacorona segreti di napoli
2- La Casa di Leopardi

Tutti sanno che Leopardi ha vissuto i suoi ultimi anni di vita a Napoli. Quasi tutti conoscono l’influenza che la città ebbe sul grande poeta, l’attaccamento entusiastico dei primi tempi e il livore dei momenti di sconforto, eppure (quasi) nessuno conosce la casa in cui si è spento uno dei più grandi pensatori di tutti i tempi, una sorta di superstar della letteratura. Firenze non ha avuto la fortuna di godere del genio di Dante troppo a lungo, eppure ha saputo omaggiare a dovere – e diciamoci la verità, metterci su un vero e proprio business – la figura del grande poeta. Malaga, una delle perle dell’Andalusia, ha costruito sulla figura del suo più illustre figlio, Picasso, una vera e propria rete di musei, tour, approfondimenti. A Napoli, la casa in cui si è spento Giacomo Leopardi, in Vico del Pero 2, a Santa Teresa degli Scalzi, è nascosta e abbandonata. Per carità, noi il museo con le lenzuola usate dal poeta e la riproduzione del suo scrittoio non lo vogliamo. Lungi da me desiderare l’ennesimo museo kitsch per spillar soldi ai turisti, ma sarebbe auspicabile rimettere a posto quelle stanze o – semplicemente – ripulire e ridare lustro a quella piccola targa apposta su un muro anonimo, una targa che si scopre per caso, quando si è fermi nel traffico o si ha voglia di alzare gli occhi in su e guardare tutto, ma proprio tutto ciò che ci circonda.

Dove: Vico del Pero 2, presso Santa Teresa degli Scalzi

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3- Le Scale di Napoli: i soprendenti “passaggi segreti” della città

Se quando si pensa a Napoli viene in mente “Funiculì funiculà” un motivo c’è: Napoli è una città che sale in collina, dal mare verso l’alto. Le scalinate permettono uno spostamento immediato, un punto d’incontro tra zone altrimenti separate e distanti. Camminare per la città attraverso le scale comporta inoltre un allontanamento dalla strada, dalle auto, dall’inquinamento acustico. Innumerevoli sono le rampe che attraversano la città; io ho scelto di indicarne tre in particolare: le Rampe del Petraio, le Scale di Montesanto e la Salita della Pedamentina. Le Rampe del Petraio perché uniscono alle pietre, ai gradoni della città nascosta dell’interno e ai maestosi palazzi liberty del Vomero, lo splendido panorama che si osserva dall’alto, in un percorso che si snoda tortuoso da Via Annibale Caccavello al Corso Vittorio Emanuele. Il monumentale scalone di Montesanto, invece, offre scorci quasi irreali, che sedussero anche Vittorio De Sica che lì scelse di girare alcune scene di “Il Giudizio Universale”. Un silenzio che sembra un sortilegio accompagna i visitatori, appena ci si lascia alle spalle uno dei più caotici luoghi della città e ci si avvia verso l’alto. Le scale di Montesanto si collegano inoltre idealmente con la terza delle mie “scale del cuore”, il percorso pedonale più antico e lungo della città: la Salita della Pedamentina, che collega la Certosa di San Martino e il Vomero con Spaccanapoli. 414 gradini che attraversano la città, un vero e proprio viaggio nel “ventre di Napoli”, laddove soggiornò anche Baudelaire.scale-di-napoli segreti di napoli4- Chiesa di Santa Patrizia: i miracoli che non ti aspetti.

Tutti sappiamo che il Santo Patrono di Napoli è San Gennaro. E, visto che Napoli è teatrale e chiassosa, il nostro patrono fa anche i miracoli. Non tutti sanno però che la città ha una seconda santa protettrice: Santa Patrizia. La chiesa a lei dedicata si trova nel complesso di San Gregorio Armeno, in uno dei punti nevralgici della città e rappresenta uno splendido esempio di architettura e arte. Ma, se la bellezza del luogo non dovesse bastarvi, c’è di più: Santa Patrizia, per non essere da meno del collega più famoso, compie anch’essa i miracoli. E, quasi a sfreggio (a dispetto), come si dice a Napoli, il sangue lo scioglie più volte all’anno. Ufficialmente la data del miracolo è il 25 agosto, ma, poiché ha davvero voglia di dare spettacolo, Santa Patrizia scioglie il suo sangue ogni martedì mattina!

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5- L’Ospedale delle Bambole

Se esiste un luogo che ben rappresenta la resistenza all’omologazione urbana della città di Napoli, quello è l’Ospedale delle Bambole. Chi di noi è cresciuto con i simpatici e fedeli giocattoli di Toy Story, conosce bene il senso di colpa che affligge colui che si appresta a riporre in soffitta gli ex compagni di giochi; anche chi non è segretamente convinto che in sua assenza i giocattoli si animino, però, può facilmente comprendere il legame affettivo inimitabile che si crea tra un bambino e i propri giocattoli, e quanto è facile che al giorno d’oggi essi finiscano in pezzi, abbandonati nel cassonetto più vicino, per essere sostituiti dall’ultimo roboante modello in commercio. A questa logica consumistica si oppone l’Ospedale delle Bambole, una porta su un altro mondo, quasi una bottega magica, in cui ci si prende cura degli oggetti dell’infanzia che non vogliamo abbandonare, salvaguardando così l’ambiente, ma soprattutto la nostra anima.

Dove: Via San Biagio dei Librai 81

segreti di napoli ospedale delle bamboleQui termina la prima parte della mia lista dei segreti di Napoli. Non vi resta che iniziare ad esplorare la città in attesa della seconda parte sui segreti di Napoli. Stay tuned.

 

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