Udite Udite! L’irrequieto artista de Le Sette Opere di Misericordia è al cinema con Caravaggio – L’anima e il sangue al cinema, un film emozionante e tormentato, esattamente come è stato in vita questo artista fantastico che ha impresso il suo nome nella Storia dell’arte italiana.
Ho visto questo film/documentario in una delle limitatissime proiezioni uscita nelle sale a febbraio.
Nell’uscita evento di soli tre giorni, Caravaggio – l’Anima e il Sangue, prodotto da Sky e Magnitudo Film e distribuito da Nexo Digital in 353 sale, ha portato al cinema 130.000 spettatori, registrando un incasso di 1.200.000 euro, con una media per sala molto alta e diventando il documentario d’arte più visto al cinema in Italia. Il documentario racconta i diversi passaggi della vita breve e intesa del Merisi. Il viaggio è un tema che narra la vita di Caravaggio tra le commissioni da parte dei mecenati che, per scappare da una condanna e l’altra, gira l’Italia, da Milano e Roma, città che lo consacra maestro e pittore di fama. Poi Napoli, la città più in aderenza con i gusti e lo stile di vita dell’artista: affascinante, caotica, colta e colorata.
Nel documentario la vita e le pene del maestro sono raccontate per la prima volta in maniera dettagliata grazie a documenti che il team che ha realizzato il filmato ha scovato negli Archivi storici del nostro paese. Dal certificato di nascita, che lo afferma milanese e non originario di Caravaggio, fino ai preziosissimi verbali dei processi e le denunce custodite nell’Archivio di Stato di Roma.
Caravaggio – L’anima e il sangue fa il bis
Consiglio vivamente, chi se lo fosse perso o anche chi riconosce o è solo incuriosito da questo genio dell’arte fatto di luci ed ombre, di non perdere le prossime proiezioni.
Infatti, dato il tutto esaurito registrato in moltissime sale, Sky e Nexo Digital riproporranno la visione del documentario nelle date del 27-28 marzo. L’elenco delle sale dove sarà consultabile consultabile sul sito di Nexodigital.
Dolore, inquietudine, maledizione e raro talento: questi sono gli aspetti che più emergono dalla pellicola; oltre, ovviamente, a riprese in alta risoluzione che svelano la minuzia e i dettagli delle sue opere fatte di luce ed oscurità. Infatti è noto, e mi piace ricordarlo, che la luce per Caravaggio era fondamentale. Tutto il suo studio e i suoi tormenti erano proprio lì; tanto che egli stesso ricreò nella sua bottega una vera e propria camera oscura con un raggio luminoso che passava attraverso un foro.
Insomma, non si puó perdere un evento del genere al cinema!!
Penso non ci sia niente nelle tenebre e che ci sia tutto nella luce. Scelgo la luce.
Ed è così si va a chiudere il documentario Caravaggio – L’anima e il sangue, con una delle frasi tratte dagli scritti autografi dello straordinario artista; lui che trovava la sua pace solo dipingendo.