Home AuthorCinzia Cicatelli È morto il social, viva il social!
è morto il social

È morto il social, viva il social!

di Cinzia Cicatelli

Sì, per me è morto il social. Ma proprio morto morto. Mi scuserete per questa riflessione, ma dovevo pur confidarla a qualcuno, magari ve ne siete accorti anche voi e non è poi questa grande rivelazione. La rivoluzione degli ultimi 10 anni che ci ha investito (mi sembra il verbo giusto, visto che ha provocato anche letteralmente morti e feriti – n.b. il caso Tiziana Cantone) si è arrestata, o forse è meglio dire che si è esaurita.

Non parlo dei mancati aggiornamenti delle nostre social-app, quelli non mancano mai, anzi proprio la frequenza eccessiva con cui c’è il release di nuove opzioni – stickers, interazioni in ogni come, effetti e quant’altro – mi fa capire la difficoltà che ultimamente stanno riscontrando facebook & company nell’irretirci e nel farci “restare” sulle varie piattaforme.

Quello che per molti sembra essere l’apice dei social, per me invece non fa altro che prefigurarne la fine. E credo sia la fine peggiore di tutte: l’abbandono per noia!

Non (ancora) per tutti è così, ma lasciatemi usare un NOI per comodità di scrittura. Sbaglio o ultimamente CI sentiamo un po’ come dei bambini che si sono stancati di giocare con il nuovo giocattolo? Tutto sa di già visto o di già letto, di “costruito”, di finto o manipolato. E a me dispiace pure, perché tra tanti post “contraffatti” dei miei contatti (alcuni, porca paletta, sono iscritti anche a quei gruppi di scambio like e pensano che gli altri non se ne accorgano… qui tutti i segreti del fenomeno rivelati da WIRED) ce ne erano 2-3  che credevo belli, autentici e spontanei. Ma si sa, stare nel giro dei social ci rende tutti un po’ cinici, ecco perché ogni foto mi sembra costruita ad arte solo per acchiappare consensi, anche quei 2-3 che vi ho appena citato.

è morto il social network

Sì perché si va al di là dei like, quelli ormai non servono più se non per gli aspiranti influencer a cui servono i “numeri” per le varie sponsorizzazioni. Ci basta credere di suscitare ammirazione o invidia (il numero dei like sull’ultima foto instagram non è  alto? Perché la gente MI INVIDIA! Ah sì, #certocerto). Mi sembra un po’ come quelle mamme che non accettano che il figlio non vada bene a scuola, è colpa della maestra mica del loro perfettissimo pargolo (e quindi loro)! Vabbè ma sto divagando.

Ormai nemmeno Black Mirror ritiene i social network al centro della nostra black evolution, non mi pare nemmeno li citino nell’ultima stagione: lo sdoppiamento è ormai già avvenuto, ognuno di noi ha il suo doppleganger digitale, e non è proprio sbagliato pensare che abbia già un’identità definita ed indipendente rispetto all’ORIGINALE. Pensiamoci, a volte la nostra identità digitale è più affascinante ed interessante, a volte più furba, a volte più aggressiva. E soffriamo per una offesa digitale – anche per un mancato like ad una foto – esattamente come quando una persona in carne ed ossa non ci saluta per strada. 

Non mi è piaciuta questa 4 stagione di Black Mirror per altri motivi, ma devo ammettere che il messaggio che la nostra doppia identità che spesso ci tradisce, spesso va per i fatti suoi, spesso diventa il nostro “modello” di riferimento anche nella vita reale va proprio a segno.

E allora perché è morto il social, direte voi?

è morto il social -panico

Ve l’ho già anticipato: lo sdoppiamento è avvenuto, i nostri avatar sono ormai già cresciuti e non hanno più molto da dire, come del resto noi non abbiamo sempre qualcosa da dire o da mostrare nella nostra vita reale.

L’omologazione non è mai stata così acuta, non è una novità, lo so, ma la differenza è che ci siamo veramente scocciati!

Scocciati di faticare per la foto del muffin carino, tanto poi nella giornata altri 100 contatti la postano. Scocciati pure di postare la foto wow davanti alla Torre Eiffel, che ci sono già stati tutti, no? Me ne accorgo parlando con mio fratello quasi maggiorenne, che sfoglia tutto molto svogliatamente, me ne accorgo dai miei contatti sempre meno attivi sui social, che si stanno rintanando nell’invisibilità digitale. Ce ne dimentichiamo, ma il superpotere per eccellenza è sempre stato l’invisibilità, e non il contrario.

Ed ecco che paradossalmente gli strumenti social in realtà ci stanno facendo diventare assolutamente anti-social.

E mentre noi siamo occupati con il giocattolino instagram o fb o snapchat o youtube, i BIG stanno avviando una nuova rivoluzione sotto i nostri occhi, che ci investirà a nostre spese: parliamo di soldi, quelli veri… ma digitali!

Bitcoin, cripto valute, pagamenti virtuali, social e piattaforme che diventano vere e proprie banche (vedi Amazon Pay e G Pay, sempre aspettando la Facebook Bank) e a cui regaliamo milioni di dati sensibili con un semplice click: così registrano ogni nostra mossa, manipolano le nostre scelte, pilotano i nostri acquisti… e intanto noi siamo ancora lì a farci i selfie.

Ecco, tenetevi pronti… per me il (black) future è questo quì!

You may also like

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.