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Diverso da chi? L’educazione alla diversità

di Elisabetta Cristofaro

Sabato 20 Giugno si è tenuto a Roma il Family Day e sono scese in piazza le famiglie per difendere la famiglia “tradizionale e il diritto di educare i propri figli “minacciati” dalla proposta di legge che voleva introdurre nella scuole educazione alla diversità. Elsa Fornero, Ministro del Lavoro con delega alla Pari Opportunità, durante il governo Monti, approvò le linee guida che prevedevano percorsi innovativi di formazione e aggiornamento per dirigenti, docenti e alunni sulle materie anti-discriminatorie, riferendosi in particolare ai temi LGBT e al bullismo omofobico e transfobico.

Successivamente il governo Letta affidò la strategia nazionale antiomofobia a 29 associazioni del mondo LGBT che hanno prodotto tre volumi raccolti sotto il titolo “Educare alla diversità”, con piccole variazioni a seconda del grado di scuola a cui si rivolgevano, con l’obiettivo di aiutare le nuove generazioni a non mettere in atto forme discriminatorie nei confronti di chi ha una sessualità non etero o chi vive in una famiglia omosessuale. In linea generale con le scuole medie e superiori si progettano interventi di educazione sentimentale in modo che i ragazzi siano accolti e sostenuti nel parlare dei sentimenti e delle proprie emozioni. Invece nelle scuole materne ed elementari le educatrici e le maestre sono accompagnati a decostruire la trasmissione degli stereotipi di genere che sono il seme per le discriminazioni future.

addams-familyL’obiettivo generale dell’educazione alla diversità non è negare le differenze, ma valorizzarle attraverso il riconoscimento e la condivisione delle emozioni.

Gli studi sul genere, realizzati da università di tutto il mondo, dimostrano che nell’educare maschi e femmine in maniera differente si vanno a valorizzare qualità diverse che possono comportare gravi conseguenze. La nostra cultura per millenni ha educato i maschi all’affermazione della forza e ha relegato alle femmine un ruolo di sottomissione causando problemi di autostima generazionali. Il bullismo omofobico, ad esempio, affonda le sue radici nell’ideologia del genere secondo la quale il maschio deve affermare la propria forza ai danni delle bambine e di chi è effeminato.

L’affermazione del maschile e la sottomissione del femminile sono alla base dell’ideologia della differenza dei generi ed è arrivato il momento di contrastarla. Amare una persona dello stesso sesso o esprimere la parte più sensibile non è perversione, ma lo sono la violenza e l’abuso. Introdurre nelle scuole percorsi che aiutano a smantellare la differenza di genere è un’opportunità per leggere la realtà, smettendo di negare i tantissimi modo di vivere il proprio corpo e la propria sessualità e creando le basi per una società più civile.

educazione alla diversitàIl colore azzurro o rosa del fiocco che ha annuncia la nascita di ognuno di noi porta in sé tutta una serie di significati socialmente condivisi che segnano il nostro destino e le nostre scelte. Se il fiocco è rosa non puoi interessarti agli attrezzi da carpentiere ma alle bambole, se il fiocco è azzurro i tuoi interessi infantili devono essere soldatini e macchinine. L’educazione al genere porta ad interrogarci su come la cultura abbia costruito il ruolo sociale della donna e dell’uomo semplicemente considerando le caratteristiche biologiche a discapito della propria espressione psichica. Bisogna dare spazio ai diversi modi di essere uomo o donna che implica una complessità che va ben oltre la dicotomia maschio/femmina. La consapevolezza dei condizionamenti storico culturali che accogliamo è utile a prevenire comportamenti violenti contro ciò che socialmente è etichettato come diverso.

Il nostro paese dovrebbe cercare di aprirsi alle infinite possibilità di espressione dell’essere umano e della natura stessa. Gli studi gender non vogliono destabilizzare le menti dei bambini e dei ragazzi, ma solo illustrare come diventare uomo o donna non ha solo due binari da seguire ma molteplici possibilità. Inoltre anche la famiglia tradizionale, tanto difesa in questi giorni, non è l’unica scelta possibile per stare insieme.

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