Sembra quasi uno scherzo: finita l’emergenza Ebola, ecco subito spuntare la nuova epidemia Zika, protagonista negli ultimi giorni delle cronache mondiali. Ma di cosa stiamo parlando? C’è davvero da preoccuparsi?
Lo Zika è uno di dei tanti virus al mondo che viene trasmesso all’uomo dalle zanzare (maledette!). In particolare, viene trasmesso dal genere Aedes, di cui fanno parte anche le zanzare tigre. In realtà, l’infezione virale Zika non ha mai destato particolare preoccupazione. I sintomi, infatti, si palesano solo nel 20% dei pazienti infetti e, tra l’altro, sono da assimilare ad una sindrome simil-influenzale, caratterizzata quindi da febbre, dolori ossei e muscolari, eruzioni cutanee, congiuntivite e mal di testa. Il tutto dura pochi giorni e la terapia è finalizzata esclusivamente al controllo dei sintomi e non all’eradicazione del virus. Quindi iniziamo a dire che, non parliamo di certo di un virus letale!
Cosa è successo quindi che ha destato tutto questo clamore sull’epidemia zika?
Perché un virus come lo Zika, che non crea grossi problemi, dopo aver infettato 4 italiani e qualche decina di cittadini europei è diventato protagonista delle cronache?
Qualcuno potrebbe rispondere: “puro allarmismo!” ed in parte forse non avrebbe tutti i torti.
C’è però da considerare un ulteriore dato: negli ultimi 6 mesi, in Brasile, il virus ha infettato circa 1,5 milioni di persone. Un dato di per sè già impressionante. inoltre, ciò è coinciso con l’aumento vertiginoso dei casi di microcefalia nei neonati da madre infette dal virus. Ecco il dato che ha acceso i riflettori sulla questione!
Il vero rischio di questa epidemia è rivolto alle donne in gravidanza. Rischio così alto che alcune autorità sanitarie locali brasiliane hanno invitato la popolazione femminile che aveva in programma una gravidanza a rinviarla di almeno 6 mesi. Anche l’aborto, tema particolarmente scottante in molti paesi del Sud America, ha visto crescere i suoi sostenitori a causa dell’enorme numero di bambini microcefali nati nell’ultimo periodo.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), inoltre, ha dichiarato che “è alta la probabilità che il virus si diffonda presto in tutto il continente americano” e che, inoltre, il virus possa trasmettersi non soltanto attraverso le zanzare, ma anche attraverso il sangue ed i rapporti sessuali. C’è pero da specificare che attualmente la correlazione diretta tra virus Zika e microcefalia non è ancora stata provata da studi scientifici certificati. Il “Centres for Disease Control and Prevention” americano, però, ha annunciato di aver trovato tracce del virus in molti feti con microcefalia. Un indizio che non è certo una prova…ma poco ci manca!
Il consiglio, quindi, rivolto in particolare alle donne gravide ed a chi ha in “cantiere” una gravidanza è: evitate viaggi nei Paesi in cui il virus Zika è endemico, in particolare in Brasile, almeno finché la situazione non sia più chiara.
Importante però è che non demonizziamo tutti i viaggi in Sud America. Il rischio è rivolto ad una piccola fetta di popolazione e quindi è importante che l’opinione pubblica non contribuisca a demolire il turismo in alcune aree della Terra che spesso sopravvivono proprio grazie ai turisti.
Non privatevi solo per sentito dire di uno dei più bei piaceri della vita, viaggiare: basta avere gli occhi aperti e partire informati ed il grosso è fatto!