Uomo e donna sono talmente diversi quando si parla di piacere nel rapporto sessuale che quasi non sembrano appartenere alla stessa specie. Quante volte in un maschietto innanzi a comportamenti o pensieri delle donne spunta in testa un gigantesco punto interrogativo. Quante volte il “gentil sesso” ha cercato di dare senso a modi di fare e di pensare degli uomini.
Eh sì, uomini e donne sembrano parlare una lingua totalmente diversa, e le differenze si accentuano ancora di più se si parla di sessualità. Questa diversità affonda le sue radici in vari settori che sembrano incrementare la distanza tra il maschile e il femminile.
Da un punto di vista genetico l’uomo ha il compito di propagare la specie, mentre alla donna spetta il compito di procreare. Tale suddivisione dei compiti riguarda la nostra natura animale.
Da un punto di vista fisiologico gli organi sessuali maschili sono esterni e sono ben visibili fin dalla nascita e questo permette all’uomo di sperimentarsi sin da subito. Gli organi genitali della donna, invece, sono interni quindi è più difficile entrarvi in contatto e conoscerli. Sembra quasi che la donna per la sua conformazione anatomica venga inibita a pensare a se stessa come un individuo sessuato.
Da un punto di vista socio-culturale la sessualità maschile è stata per secoli il centro polarizzante dei rapporti sessuali in cui la donna era lo strumento per il soddisfacimento maschile. La cultura occidentale per lungo tempo ha tarpato le ali alla sessualità femminile mettendola a tacere attraverso un’educazione proibitiva dei desideri femminili. Basti pensare che la sessualità della donna è rimasta un mistero così a lungo che Freud la definì “un continente oscuro”.
Ma uomini e donna sotto le lenzuola sono veramente così differenti? Cosa ci rende così diversi quando si parla del piacere nel rapporto ?
Sicuramente la reazione allo stimolo sessuale è diversa, infatti, l’uomo reagisce in maniera molto più rapida e può avere un erezione in 10 secondi mentre la donna ci impiega almeno il doppio per eccitarsi.
Ciononostante, anche se uomini e donne reagiscono diversamente allo stimolo sessuale, è interessante sapere che ci sono poche differenze tra l’orgasmo maschile e quello femminile. Durante l’attività sessuale il nostro cervello libera l’ossitocina che induce alla contrazione dei muscoli pelvici e della zona genitale apportando piacere. Tali contrazioni sono presenti in entrambi i sessi: nelle donne si contraggono i muscoli vaginali e l’utero, mentre negli uomini i muscoli della prostata, i dotti deferenti e le vescicole seminali. Diversi studi hanno dimostrato che uomini e donne descrivono le sensazioni dell’orgasmo del piacere più o meno allo stesso modo e che per entrambi il sesso è piacevole. Quali sono dunque le differenze?
Di norma, quando un uomo raggiunge l’orgasmo, l’uretra favorisce la fuoriuscita del liquido seminale attraverso il processo dell’eiaculazione con cui si giunge al culmine dell’atto sessuale. Dopo l’eiaculazione il pene si rilassa poichè il flusso di sangue defluisce, così da porre fine all’erezione e il corpo sperimenta una sensazione di rilassamento. Forse non tutti sanno che nell’uomo eiaculazione e orgasmo non sempre coincidono, infatti, è possibile eiaculare senza sperimentare il massimo piacere dell’orgasmo, e – al contrario – è possibile raggiungere l’orgasmo senza eiaculare, ad esempio nel caso si praticano tecniche tantriche.
Il periodo refrattario è il lasso di tempo fisiologico in cui l’uomo non prova piacere e non può raggiungere momentaneamente una nuova erezione. Questo momento non è presente in gran parte delle donne che, essendo multiorgasmiche, hanno la fortunata possibilità di provare diversi orgasmi nello stesso incontro sessuale. Ma è anche vero che non tutte le donne sono multiorgasmiche e non tutti gli uomini hanno solo un orgasmo per ogni incontro sessuale.
Probabilmente la differenza del piacere nel rapporto viene alimentata dalla non conoscenza del mondo con cui ci si va ad incontrare o la si cerca di conoscere senza interrogarsi sulle specifiche peculiarità. Per incominciare ad incontrasi realmente, suggerirei a tutti uno spunto di riflessione da cui partire: il maschile e il femminile non sono differenti, ma complementari!