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Niki de Saint Phalle in mostra a milano mudec ph.Carlotta-Coppo

L’evoluzione artistica di Niki de Saint Phalle in mostra a Milano

di Cinzia Cicatelli

Finalmente possiamo ammirare Niki de Saint Phalle in mostra a Milano al Mudec! L’artista franco-americana viene ospitata per la prima volta in un museo italiano attraverso una retrospettiva completa, che non si limita ad esporre le sue celebri “Nanas”, ma ne esplora tutta l’evoluzione artistica in oltre 110 opere.

Perché andare a vedere Niki de Saint Phalle in mostra a Milano

Erano anni che non assistevo ad una mostra così coinvolgente ed intensa, così brillante e piena di colori e al contempo dai toni “dark”, fruibile su più livelli di conoscenza e significanza. Sì, perché ad una rapida occhiata si viene catturati dal mondo gioioso e colorato delle sue sculture mastodontiche (in senso figurato e non ), ad uno sguardo più attento si colgono le invettive alla chiesa, alla società patriarcale, al vetusto ruolo della donna prima del femminismo, ad una indagine più profonda si arriva agli abusi subiti dal padre, che hanno influenzato in maniera irreversibile non solo il suo rapporto con gli uomini, ma anche con la madre e con la maternità.

La plasticienne et sculptrice Niki de Saint Phalle chez elle en janvier 1962, en France. (Photo by Giancarlo BOTTI/Gamma-Rapho via Getty Images)

Partiamo con il colpo d’occhio dell’allestimento: che è decisamente wow! Attraverso una narrazione articolata in otto sezioni tematiche, l’esposizione offre uno sguardo diacronico sulla produzione artistica di Niki de Saint Phalle, che ha un che di unico: è incredibile il percorso che l’ha portata a produrre il mondo colorato e gioioso delle sue sculture polimorfe, partendo da opere – come la serie degli “Spari” – rabbiose e sanguinarie. Il percorso espositivo, infatti, mette in luce il processo creativo di Niki, costellato da momenti di distruzione e ricostruzione, attraverso opere della prima fase artistica, che rompono gli schemi dell’arte tradizionale e si affermano come potenti provocazioni, fino ai brillanti totem di ispirazione mesoamericana, che hanno caratterizzato l’ultima fase della sua produzione artistica.

Particolarmente degna di nota è la sala dedicata al Giardino dei Tarocchi: l’atmosfera magica ed evocativa delle opere monumentali di Capalbio è stata perfettamente riprodotta nel museo, lasciando i visitatori letteralmente a bocca aperta.

Nella mostra del Mudec, Niki de Saint Phalle emerge non solo come una scultrice di fama mondiale, ma anche come una figura poliedrica: pittrice, performer, regista di film sperimentali (davvero potente lo spezzone sul padre proiettato all’interno della mostra). La mostra offre una riflessione profonda sul suo impegno sociale, evidenziando come le sue opere monumentali e pubbliche siano spesso state l’espressione di una sensibilità verso le disuguaglianze e le ingiustizie – come la serie di opere sull’HIV – nonché un omaggio alla sua stessa fragilità fisica e psicologica.

Vissuta in un’epoca di grandi cambiamenti sociali e artistici – dal movimento femminista degli anni ’60 e ’70 al Nouveau réalisme di cui fu protagonista – Niki de Saint Phalle (Neuilly-sur-Seine, 1930, La Jolla, 2002) è stata una delle artiste che maggiormente ha sfidato gli stereotipi di genere attraverso l’arte, esprimendo la propria identità attraverso la femminilità, la sensualità e l’amore per la vita come creazione.

Mudec Official Site

Consiglio vivamente di visitare questa mostra, tra le poche in grado di ispirarmi meraviglia, ammirazione e autentica riflessione. Complimenti!

NIKI DE SAINT PHALLE

5 ottobre 2024 – 16 febbraio 2025

a cura di Lucia Pesapane
in collaborazione con Niki Charitable Art Foundation

Lunedì 14.30 – 19.30
Martedì – mercoledì – venerdì – domenica 9.30 – 19.30
Giovedì – sabato 9.30 – 22.30
ULTIMO INGRESSO UN’ORA PRIMA

Costo*: intero € 18 + commissioni, ridotto € 16 + commissioni

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