Home TendenzeModa Stranezze e novità dalla Milano Fashion Week 2015

Stranezze e novità dalla Milano Fashion Week 2015

di Carmen Capasso

Hai visto quali sono le cose più strane alla Milano fashion week? Hai dato un’occhiata alle novità, direttamente dalle passerelle, per la prossima primavera/estate? Ogni anno sempre la stessa storia. Crocevia di personaggi singolari, aspiranti fashion blogger e veri guru della moda, che solcano i marciapiedi milanesi come fossero passerelle. Ah, quei marciapiedi, se solo quel cemento potesse parlare. Sicuramente desidererebbe essere calpestato e calpestato ancora da quel tac-tac di tacchi, così armonioso, così deciso… Meglio se a spillo e di Louboutin, of course. Ma spesso quello stesso cemento pietrifica, di fronte a aspiranti influencer che al massimo riescono a farti venire l’influenza appunto, niente di più, tanto di meno.

Ormai si sà, la moda si fa per strada, tra i tombini, l’odore di bagnato, con sfondo quel nuovo murales e milioni di ragazzini che vanno lì senza avere la benché minima idea di cosa significhi davvero “fare moda”. Ma a loro non interessa, e forse va bene così. La moda per me è un fatto di pancia, senza lasciare però del tutto la testa. Apri l’armadio insomma, e infilati dove ti porta il cuore (col nulla osta del tuo portafoglio). Ecco quindi i capi e forse i must del domani, che mi hanno colpito di più, alcuni al cuore, altri direttamente allo stomaco.

Siete OUT? Non siete abbastanza IN? Non avete ricevuto nessun invito, nemmeno per quella catwalks per poracci? E allora keep calm perché the show for poracci must go on! D’altronde la moda è per tutti, soprattutto per noi. So, sit down, take a smile and enjoy the best show.

Iniziamo con gli accessori. Pare proprio che il too much sia di moda per la prossima primavera/estate. Dimenticate semplicità ed effetto nude dell’anno scorso, e armatevi di tanta fashion ferraglia.

milano fashion week 2015

Come poteva non stupirci anche quest’anno? Pure nei momenti in cui la moda non toccava l’eccesso, c’era lui a farlo, e a noi è sempre piaciuto… “tanto è Moschino!”.  Tra le cose impossibili e inimmaginabili che ricrea e trasforma in capi d’abbigliamento, dopo cartoni animati, Barbie e murales con lo strascico per serate da Gran galà, quest’anno tocca… alla strada. La nuova collezione che porta la firma di Jeremy Scott, ci mostra tutta la sua ironia, e omaggia la memoria del defunto fondatore Franco Moschino. Caschetti che diventano cappellini bon ton. Cartelli stradali che si trasformano in borse. Spazzole per il lavaggio auto che diventano frange sugli abiti. La passerella diventa un car wash dove i cartelli stradali e i lavori in corso fanno moda. Simpatici poi, gli orsetti sugli abiti con la scritta: This is not a Moschino toy. Per la parata finale le modelle si sono esibite in una performance teatrale, illuminate da bolle di sapone giganti, j’adore. Come sempre, lui è avanti, ha capito che lo street style è il futuro, e ha deciso di metterlo direttamente addosso.

foto2cfoto2bPicMonkey CollagePer la prossima primavera/estate, ricordate: niente tessuti tecnici, capi ultramoderni e tendenze metropolitane. Sono tante le case di moda che durante la fashion week italiana si ispirano al passato. Il clima è quello da mercatino vintage: con stampe, tagli, tessuti, scarpe, borse, gioielli e anche acconciature che richiamo stili anni ’50, ’60 e ’70. Le donne in passerella hanno così una femminilità più rassicurante, meno aggressiva, la loro sensualità è riservata all’eleganza e non più a scollature e tacchi vertiginosi. Uno stile, quindi, che piacerebbe tanto alla mia nonnina. Sulla passerella di Gucci tanti soprabiti bon ton e una mantella lavorata ai ferri, a completare ogni look delicati guantini impreziositi da grandi anelli indossati tutti insieme. In sintonia con quest’atmosfera rétro tante le borse a mano proposte dai bauletti ai versioni più squadrati. Inversione a righe da Prada e con la tracolla a catena da Moschino (ma modernizzata dai colori fluo). Le scarpe sono rasoterra e mezzotacco. Anche i capelli hanno pettinature vaporose che sembrano appena uscite dal casco del parrucchiere dopo una bigodini session. Gli abiti, da brava signorina, sono tutti sotto al ginocchio, morbidi e mai scollati. Tutto è lasciato all’immaginazione senza trasgressive esibizioni. Spesso i look sono arricchiti da pizzi e inserti crochet, proprio come una volta.

milanoEmilio Pucci ha deciso di far sfilare le sue modelle con quest’effetto bald, cranio rasato… ma perché?!

emilio pucci

Le rivisitazioni più belle agli evergreen  della Milano Fashion Week 2015 sono invece state:

Il cappotto hot couture di Gucci con il suo soprabito da mille e una notte.

gucci
-Il trench over di Max Mara dalle forme morbide, color cammello credo che sia sicuramente il più bello.
max mara

-Il secchiello di Sportmax, minimal, monocolore e con una semplice fibbia come decoro.
sportmax-Giubbotto remix di Blumarine, che ricorda il bomber, multitasche come una giacca sportiva e con revers da chiodo.
bluemarie-Nuova salopette di N.21, che si trasforma in un morbido abito floreale e in seta. Da indossare con una semplice t-shirt bianca e dei sandali gioiello.n 21
-Il micro top di Missoni, la casa di moda dimostra ancora una volta di essere l’indiscussa regina nella lavorazione della maglia. Il top si incrocia, scopre l’ombelico e si chiude sui fianchi come una cintura.
missoni-La scarpa mezza-misura di Jil Sander, che ha un tacco squadrato, non troppo alto ma è comunque sul podio dei desideri per la prossima estate. Sapienza artigianale nella combinazione di preziosi pellami.
jil sander
Tailleur Safari di Alberta Ferretti, niente giacca e pantaloni ingessati, ma forme morbide e colori caldi da spedizione nella giungla metropolitana. Da impreziosire con gioielli e accessori.
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– Il nuovo tubino Versace invece è gessato, fasciante sul corpo, costruito con un sofisticato e sensuale gioco vedo non vedo. Per business woman iper-femminili.
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-La felpa brillante di Emilio Pucci, tutta in paillettes con una combinazione di colori che ricorda i dipinti ad acquerello. Tocco sporty e decori preziosi.
emilio pucci
-Il plissé grintoso di Trussardi, il classico tessuto a micro pieghe si accende grazie all’intenso color porpora e scopre una nuova grinta maschile grazie alla camicia e alle stringate rasoterra.
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-Il pantalone in pelle di Salvatore Ferragamo, in morbida nappa, a vita alta, corto alla caviglia. Per un casual sofisticato.salvatore ferragamo
E per finire il giubbotto di jeans, un evergreen questa volta con rivisitazioni folk, di Roberto Cavalli.

Voglio lasciarvi con un’istantanea della nuova collezione autunno/inverno 2016 di Dolce&Gabbana, che mi strapiace. Sarà l’età che avanza e con essa che cresce il senso di famiglia, ma il concept family che ha da un po’ la coppia sicula, mi piace sempre più. Si all’esplosione di femminilità, senza dimenticare di essere mamme, mogli, compagne.

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