Quali sono le migliori miniserie Netflix per imparare l’inglese British? So bene che in rete fioccano molti articoli su questo argomento, ma il più delle volte tendono a consigliare telefilm di più stagioni. Per molte persone (specie alle prime armi con lo streaming in lingua originale) l’approccio con una serie con tanti episodi può diventare fonte di frustrazione e si finisce per mollare tutto dopo qualche puntata.
La difficoltà dell’accento British è oggettiva ma non intrinseca: infatti dipende tutto dalla nostra exposure alla cultura prevalentemente americanocentrica. Insomma, siamo più esposti e abituati alla pronuncia americana grazie alla musica, al cinema, alle pubblicità e questo è uno dei fattori principali per cui il nostro orecchio percepisce il British più ostico (poi, ok, ammettiamolo, in molti casi lo è per davvero soprattutto se ci ritroviamo a parlare con qualcuno di Manchester o Birmingham, ma questa è un’altra storia…).
Sono sempre stata fan dell’apprendimento graduale: ci vuole sicuramente più tempo all’inizio per ottenere risultati soddisfacenti, ma con basi solide dopo un certo livello acquisito e dopo un po’ di tempo è tutto downhill (cioè in discesa). Anche per quanto riguarda i sottotitoli sono convinta che, anziché buttarsi a capofitto su “telefilm/film in inglese con sottotitoli in inglese”, utilizzare i sottotitoli in italiano sia un passaggio iniziale molto utile (ma di questo ve ne parlerò magari in altra sede).
Perché meglio una miniserie che un film o un telefilm per iniziare ad approcciarsi all’accento British?
- Poche puntate: a livello mentale e pratico si è meno scoraggiati a partire e completare la sfida
- Breve durata: è fisiologico stancarsi molto quando si guarda qualcosa in lingua originale. Perché farlo per 2 ore di film quando si può scegliere un episodio da 45-50 minuti? Dopo una giornata di lavoro, meglio rimanere focused per meno tempo ed essere più produttivi
- Libertà: una miniserie è più condensata e gestibile nella visione (a proposito, conoscete i diritti di uno spettatore seriale? Il decalogo lo trovate qui!). Una puntata al giorno e nel giro di una settimana si è fatto un bel lavoro completo, più lungo di un film e meno dispersivo di un telefilm. Win Win!
Ma veniamo al sodo: ecco le tre miniserie Netflix per imparare l’inglese British che ho già guardato e vi consiglio
The Haunting of Bly Manor – 9 episodi
The Haunting of Bly Manor è la seconda stagione di The Haunting, serie horror antologica scritta e diretta da Mike Flanagan. I nove nuovi episodi sono basati principalmente sul racconto Il giro di vite del 1989 di Henry James. Una istitutrice americana con un misterioso passato, una tenuta infestata dai fantasmi e due bambini: tutti gli elementi per un classico horror in stile British, come l’accento dei suoi protagonisti. Vi innamorerete della piccola Flora che continua a ripetere “perfectly splendid” per tutta la serie 😉 vedrete che vi verrà assolutamente la voglia di ripeterlo voi stessi! Se non avete paura dei fantasmi, direi di incominciare da qui, perché l’accento è elegantissimo, ci sono tante tante ripetizioni e giochi di parole che finiranno per infestare la vostra memoria.
The English Game – 6 episodi
Se non amate i fantasmi ma preferite lo sport in un contesto storico, allora potreste optare per The English Game, una miniserie televisiva britannica del 2020 creata da Julian Fellowes, Tony Charles ed Oliver Cotton che narra le origini del calcio moderno in Inghilterra. Seguendo la miniserie non potrete non notare delle “stranezze linguistiche di pronuncia”: il protagonista Fergus Suter, ad esempio, si esprime con un marcato accento scozzese che lo fa sentire spesso inadatto nella comunità in cui vive e durante i suoi incontri/scontri con la middle class inglese. Sebbene molti critici accusino la serie di inadeguatezza linguistica (storicamente parlando) tra termini usati da working class e middle class (se ho ben capito è come se un bergamasco parlasse il suo dialetto con un lucano), la serie è un bel campo di prova per “fare l’orecchio” ad una varietà di accenti British.
Sherlock – 13 mini-film
Una piccola eccezione dalle “classiche miniserie” è Sherlock, dove ogni episodio (che può essere considerato un mini-film a sé) è tratto liberamente dai racconti gialli di Arthur Conan Doyle, che narrano le vicende di Sherlock Holmes. Il protagonista è interpretato da Benedict Cumberbatch e la storia è ambientata nella Londra dei nostri tempi. Essendo un gruppo di mini-film conserva tutte le caratteristiche ideali per l’apprendimento che abbiamo citato prima. L’accento usato in Sherlock dai personaggi principali è generalmente standard, quindi senza difficoltà particolari, eccetto che per il villain Moriarty, che ha un accento irlandese. Se la pronuncia non pone grandi problemi, maggiori difficoltà si hanno per la velocità del parlato, soprattutto quando Sherlock si trova nel bel mezzo dei suoi ragionamenti deduttivi.
Avete già visto queste serie? Aggiungereste alla lista qualche altra miniserie Netflix per imparare l’inglese? Una volta superati brillantemente questi primi scogli linguistici, vedrete che sarà una passeggiata passare alle serie tv (di cui, magari, vi parlerò prossimamente).
Per qualsiasi cosa scrivetemi o commentate, intanto buona visione 🙂