Oggi la mia recensione è dedicata al romanzo Non Lasciarmi di Ishiguro. Autore e opera probabilmente non vi suonano nuove, giusto?
Innanzitutto perché Ishiguro è l’ultimo vincitore del Premio Nobel per la Letteratura e in secondo luogo perché Non Lasciarmi è un film del 2010 di Mark Romanek con Carey Mulligan, Andrew Garfield e Keira Knightley.
Solitamente i libri dai titoli così stucchevoli non attirano più di tanto la mia attenzione, ma ho vinto questo pregiudizio per “accontentare” un mio collega che me lo aveva caldamente consigliato e anche per approcciarmi a questo scrittore premiato dalla Accademia Svedese e che io, lo ammetto, non conoscevo se non per una rapida occhiata tra gli scaffali delle librerie.
Inizio col dirvi che il titolo è un caso che si può assimilare a quello del film “Se mi lasci ti cancello” (Eternal Sunshine of A Spotless Mind): Non Lasciarmi è infatti completamente fuorviante (anche se non si tratta di una traduzione infelice) e il romanzo ha ben poco a che fare con il romanticismo in senso stretto.
Sin dalle prime pagine si viene trasportati nel mood e nel setting di una puntata di Black Mirror: ci troviamo in una realtà distopica, anzi più esattamente in un passato distopico, scelta già di per sé davvero originale.
Lo scrittore di origine nipponica, trapiantato in UK, ci ritrae una scena inizialmente bucolica tra le campagne inglesi, dove degli studenti partecipano alle attività di un college molto speciale. Siamo negli anni ’80.
Kathy, Tommy e Ruth vivono in un collegio, Hailsham, immerso nella campagna inglese. Non hanno genitori, ma non sono neppure orfani, e crescono insieme ai compagni, accuditi da un gruppo di tutori, che si occupano della loro educazione. Fin dalla più tenera età nasce fra i tre bambini una grande amicizia. La loro vita, voluta e programmata da un’autorità superiore nascosta, sarà accompagnata dalla musica dei sentimenti, dall’intimità più calda al distacco più violento.
Ma cos’ha di speciale questo college? Lo scrittore ci imbocca l’amara verità, somministrandoci una piccola dose di veleno di pagina in pagina, finché quando apprendiamo la verità siamo ormai così immunizzati dal dolore e dallo sgomento che in noi non c’è alcuna reazione. Accettiamo – da lettori – quello che accade perché gli stessi personaggi del libro non si scompongono minimamente. Perché è tutto “normale”.
Non voglio spoilerarvi nulla, anche se è difficile parlare di questo romanzo evitando gli elementi chiave che lo rendono un capolavoro, ma quello che posso dirvi è che il “bello” di Non Lasciarmi di Ishiguro è questa provocazione: se qualcosa di a-morale o anti-etico fosse accettato nella nostra società, siamo sicuri che la interpreteremmo come orribile? O forse la brutalità di alcune pratiche o di alcuni comportamenti viene riconosciuta solo grazie al progresso della società civile?
Quando il “male” è “normale” non viene osteggiato, non c’è via d’uscita e il coraggio di pochi non basta a cambiare il sistema. Non c’è speranza, ma solo accettazione passiva e un cammino inesorabile verso la disumanizzazione.
Non Lasciarmi è un romanzo glaciale come l’anima perduta della società che concepisce gli uomini come cose e le cose come uomini. Dove il valore della vita è completamente sballato perché c’è una gerarchia sociale e dove la scienza è al servizio solo dei più ricchi. Un’estremizzazione in cui, nonostante tutto, è difficile non riconoscersi e che lascia nel cuore un senso profondo di annientamento.
Non lasciarmi di Ishiguro è consigliato per i “cuori forti” e le menti più analitiche!