Le odissee di Cyop e Kaf
Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi, puoi trovarti improvvisamente a vivere situazioni che brillano di luce propria. È quanto accaduto nel cuore dei Quartieri Spagnoli, dove per il secondo anno si è svolto l’incontro estivo organizzato dai più rinomati writers partenopei: Cyop&Kaf, la cui fama oltralpe non ha indebolito l’interesse verso la loro città.
L’evento Que Sera? svoltosi dal 4 al 6 luglio, è stata un’entusiasta riproposta di quello che fu l’anno scorso Quore Spinato. Tutto ha inizio alle 19,00 con una visita guidata per i vicoli dei quartieri alla scoperta delle 300 opere create dai due artisti nell’arco di circa tre anni, rese possibili anche grazie alla cooperazione con gli abitanti che hanno offerto loro: muri, saracinesche, porte di botteghe e case private per poter far germogliare arte e bellezza in un luogo noto per ben altre realtà, apparse fin’ora prive di possibilità di redenzione. Al calar del sole poi, tutti si convogliano nella Piazzetta Rosario da Palazzo, dove tra pizze fritte e birre, ci si prepara corpo e spirito al ritmo della musica che seguirà fino a mezzanotte.
Per l’occasione è stato presentato Odissee di Cyop e Kaf, un prezioso tascabile nel quale al racconto per immagini nato dalle mani di Cyop&Kaf si accompagna il testo del cantautore Enzo Avitabile. Tutto rigorosamente firmato Made in Naples: non si accettano pezzotti.
Novità di quest’anno è stata la proiezione de Il Segreto, proiettato l’ultima sera, primo e forse unico lungometraggio dei due street artists, narrante il rituale degli scugnizzi in merito all’accumulo di alberi di Natale dimessi che verranno bruciati il 17 gennaio, per la festa di Sant’Antonio. Il film ha ricevuto la menzione speciale alla 31esima edizione del Torino Film Festival, con la seguente motivazione: “Per il forte potenziale narrativo che si sviluppa all’interno di un microcosmo popolato da bambini che (quasi inconsapevolmente) percorrono e ripercorrono modalità evidenti di un mondo adulto già in guerra. Attraverso la loro storia si compone e stratifica l’origine di un disagio che riguarda tutti”.
Mettere “a fuoco” l’obiettivo sui Quartieri Spagnoli con tutto il peso della loro storia; puntare sul riscatto sociale attraverso la riqualificazione dei luoghi per mezzo dell’arte di strada al fine di attrarre nuove presenze e coscienze che estraggano dall’isolamento chi vive in loco, creando così un flusso che rigeneri l’aria, sembrano gli obiettivi di operazioni come Que sera? che meglio esprimono il concetto di estetica relazionale di Baudrillard: dove l’opera non sussiste se non c’è uno spettatore disposto a mettersi totalmente in gioco.
L’arte è un atto volontario di responsabilità. Ovvero, come affermano costantemente Cyop&Kaf: “Quello che conta è che abbiate intenzione di riprendervi le strade”.