Dopo Richard Gere in Pretty Woman, il nuovo prototipo di principe azzurro che sta facendo impazzire le donne è Cristian Grey, protagonista del fortunato film Cinquanta Sfumature Di Grigio, dove il sadismo sembra pericolosamente essere diventato la nuova frontiera del romanticismo. Nel film la pericolosità delle attività sadiche è assai alleggerita, arrivando a cancellare completamente la reale crudeltà che le caratterizza. Una sadico non si limita ad usare due corde rosse, a dare qualche schiaffetto sul sedere o incoraggiare la sua vittima prendendola per mano.
Il sadismo oltre ad esser una parafilia o perversione è anche un tratto di personalità, ben lontane dalle sfumature di grigio dell’animo del facoltoso Cristian Grey.
Il sadico si compiace di essere crudele e prova piacere e gratificazione psicologica nel maltrattare gli altri. Di solito questi soggetti amano sino al fanatismo l’autorità e il potere, così ogni minimo errore è l’occasione giusta per arrecare agli altri punizioni. Da un punto di vista sessuale si eccita attraverso la sofferenza fisica e psicologica dell’altro che deve essere necessariamente umiliato. Il sadico gode del controllo completo sulla vittima che, più è terrorizzata, più gli giova godimento.
È poco plausibile che un sadico faccia abituare gradualmente alle sevizie la propria dominata, come accade per la giovane e ingenua Anastasia Steele. Le pratiche messe in atto dalle persone sadiche prevedono il dominio sulla vittima e gli esempi sono veramente tanti, come forzare l’altro a camminare carponi, legare o rinchiudere sino ad arrivare alle pratiche più estreme in cui sono realizzate vere e proprie azioni di violenza: imprigionare, bendare, schiaffeggiare, fustigare, bruciare, violentare, strangolare, torturare e, nei casi estremi, persino uccidere.
Il sadismo psicologico può, infatti, assumere diverse forme, in base al grado di aggressività esercitato e in base alle conseguenze che ne derivano:
Sadismo criminale: questi soggetti mossi da un feroce sentimento di violenza, torturano la vittima fino ad ucciderla. Di solito questi comportamenti riguardano una forte impulsività che ha tendenze sessuali.
Sadismo perverso: prevede una serie di torture o giochi perversi per trarne eccitazione sessuale, di solito praticata su bambini, animali e persino su oggetti.
Sadismo nevrotico: sono forme di perversioni che servono a scaricare o a contenere impulsi associati a sintomi nevrotici come angoscia, ossessioni, fobie.
La letteratura scientifica ha individuato nell’abuso infantile uno dei più frequenti fattori causali del sadismo. Infatti, nella ricerca di Nordling e coll. del 2000 sono stati intervistati 186 persone di ambo i sessi con un età media tra i 30-35 anni, abituali clienti di un club sado-maso in Finlandia, e 18 persone hanno dichiarato di essere stati abusati sessualmente durante l’infanzia. Inoltre dai dati emersi si è evinto che in particolare le donne abusate erano solite praticare atti sadomasochisti.
Richard Gabbard, psicologo forense, sostiene che il sadismo sia caratterizzato da tre componenti, le cosiddette “tre D”: Dread (Paura), Dependancy (Dipendenza) e Degradation (Degradazione). Queste tre caratteristiche spiegano il desiderio del sadico di infiggere all’altro paura che lo eccita sessualmente, la dipendenza che la vittima deve provare nei suoi confronti e la degradazione fisica e psicologica costantemente presente. Il sadico non è in grado di instaurare relazioni fondate su rispetto e reciprocità, che sono gli ingredienti essenziali di un rapporto d’amore. L’isolamento e la solitudine del sadico sono esorcizzati attraverso il possesso e il dominio dell’altro con cui si instaura una relazione simbiotica.
Insomma il sadico alla Grey è solo un’illusione cinematografica e di sicuro un sadico reale non ci farebbe sospirare con regali preziosi, messaggi e attenzioni.