Che sia un’estate in montagna o al mare, un viaggio in Trenino o in Sicilia on the road oppure in crociera, l’importante è che l’estate ci sia; e soprattutto l’importante è riuscire ad organizzare la nostra vacanza. Una vita senza amore è come un anno senza estate. L’ottimo proverbio svedese racchiude in sé l’attitudine che abbiamo tutti a desiderare, dopo un anno pieno di impegni e tran tran frettolosi, il nostro riposo, la nostra pace interiore distesi al sole col nostro cappellino di paglia, stretti in un costumino colorato e nudi di tutti i pensieri che hanno ingombrato la nostra mente nel lungo anno di studio o lavoro.
Quest’anno per me è toccato il mare, con le sue mille sfumature, le sue trasparenze, il suono della sua acqua quando bagna incessantemente la riva. A me capita sempre di ricollegare il mare, o l’estate in generale, ad una canzone, così appena l’incanto svanisce con l’arrivo di settembre, posso continuare a sognare con la mente canticchiandola.
Un posto ci sarà fatto di lava e sole
Pino Daniele cantava questo magnifico verso in una canzone emblema della mia vacanza: Sicily. La Sicilia + terra di sapori, di odori e di tante belle cose da vedere. Per chi ci è già stato e per chi ancora non l’ha fatto, consiglio vivamente di trascorrere qualche giorno in questa stupenda terra.
Quale è il miglior periodo per visitare la Sicilia on the road?
Assolutamente sempre, dato che, essendo estremo sud, è caratterizzata da bel tempo in gran parte dell’anno. Per me è stato il secondo viaggio in Sicilia, ma la gioia di tornarci era esplosa in me come se fosse la prima volta che andavo in un posto nuovo. D’altronde penso che ogni volta che si va in un posto, seppur già conosciuto, si è diversi, si vivono le cose in maniera e con compagnie differenti e le sensazioni che ne scaturiscono sono ogni volta assolutamente uniche.
La Sicilia è una regione molto grande, per cui è bene non fossilizzarsi sugli stessi posti e aver modo (magari a spezzoni nel corso della vita) di poterne visitare le varie parti.
La mia è stata una vacanza romantica col mio fidanzato, con il quale ho scelto di visitare la Sicilia on the road.
Abbiamo deciso di partire da casa con l’auto fino a Villa San Giovanni in Reggio Calabria dove ci siamo imbarcati per raggiungere Messina, impiegando circa una ventina di minuti col traghetto. Da lì siamo partiti alla volta di Trapani, dove avevamo deciso di alloggiare. Eh sì, una bella trasferta… ma considerando che la compagnia era più che piacevole e le autostrade in Sicilia non si pagano… perché no?
Consiglio vivamente di visitare la Sicilia on the road perché è molto vasta e ricca di cose da vedere; per cui gli spostamenti in autobus porterebbero via tanto tempo. Inoltre è una terra moooooolto ardente, quindi se la si visita in piena estate, l’ultima cosa che si vorrebbe è aspettare un autobus che forse non arriverà mai sotto il sole afoso. L’entroterra è decisamente arido, con le sue distese di fichi d’india e di colori che vanno dal beige steppa ad un verde molto ma molto scialbo. Se avete in mente le rigogliose e verdi vegetazioni dell’avellinese o del beneventano, in Sicilia dimenticatele!
Trapani è molto carina e viva, tanto che in pieno mese di agosto era frequentata sia da turisti, ma soprattutto da siciliani stessi. È conosciuta come la città del sale, tanto da aver sviluppato nel corso degli anni un ricco commercio proprio di questo prodotto. Assolutamente consigliato il tramonto alle saline, dove le sfumature arancioni del cielo e del sole lasciano intravedere in contrasto i profili dei mulini e di queste enormi distese di sale luccicanti.
Da visitare vi suggerisco Erice, sull’omonimo monte, che fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia. Nella Notte di Caprera lo scrittore Gabriele D’Annunzio così scriveva:
E l’altro monte, e l’altro monte ei vede, l’Erice azzurro , solo tra il mare e il cielo divinamente apparito, la vetta annunziatrice della Sicilia bella!
E’ un borgo ricco di testimonianze puniche, fenice, normanne e medievali: assolutamente un gioiellino!
Ma attenzione alle scarpe da indossare se l’andrete a visitare, perché essendo un borgo interamente in pietra, comprese le viuzze, rischiate di scivolare con le suole lisce. La strada per salire ad Erice è molto semplice, ma se preferite parcheggiare la macchina giù, in un ampio parcheggio, potete avere la possibilità, come abbiamo scelto noi, di salire con la funivia ed ammirare così il paesaggio su Trapani. E proprio da qui si comprende come la città di Trapani abbia una forma a punta.
È tipo un triangolo che si allunga e si restringe a punta verso il mare.
Obbligo scattare una foto dalla funivia!!
Caotica, affascinante e ricca come la mia bella Napoli. Effettivamente vi sembrerà di essere nella città partenopea, per l’accoglienza della città, della gente, che di sicuro non mi hanno fatto sentire la malinconia di casa.
Come riassumere la visita a Palermo senza essere ridondante e noiosa?
Semplicemente dicendo che c’è un mondo da vedere.
Partendo dalla Cattedrale dedicata alla Santa Vergine Maria Assunta (e dal 2015 parte del Patrimonio dell’Umanità) nell’ambito dell’itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale, ci si incammina con facilità nelle vie principali, ma anche in quelli più piccole alla scoperta di tutte le chiese presenti nella città.
La Sicilia è molto barocca come stile architettonico e ad ogni angolo è facile imbattersi nelle facciate ornate e scolpite delle tante stupende chiese della città. Proprio le facciate delle chiese e molti edifici civili sono realizzati con una pietra sabbiosa, un tufo locale la cui provenienza è la città di Sciacca di cui vi parlerò in seguito; per cui le superfici murarie hanno un inconfondibile color ocra. È impossibile varcare la soglia di una chiesa e non restare ammirati. Pensavo che le chiese italiane più belle fossero proprio a Napoli, ma credetemi, la Sicilia compete con molto orgoglio.
Passeggiata interessante è quella nei mercati più famosi e storici di Palermo, come Ballarò e Vuccirìa, in cui il vociare dei commercianti e la puzza di pesce è ‘caratteristica’. Attenti però a passeggiare svampiti e sognanti per queste zone perché non sono le strade più “sicure” di Palermo. E poi cannoli, arancini, cassatine, cazzilli, pasta di mandorle, granita al pistacchio o di mandorle, pane con le panelle ( ho ossessionato il mio fidanzato per giorni con le panelle fin quando non le ho assaggiate!). Come resistere a tante superbe specialità???
Ho assaggiato arancini di tutti i gusti: agli spinaci, ai funghi, al ragù, prosciutto e mozzarella, allo speck e pistacchio, uno più gustoso dell’altro. E la granita più buona di mandorle l’ho mangiata proprio davanti la cattedrale di Palermo. Sapori unici!
Insomma… non sono tornata di certo sciupata dal mio godurioso soggiorno!!!
Una bellissima visita, a Palermo, l’ho fatta alla Cappella Palatina.
Essendo restauratrice ho avuto l’ingresso omaggio, risparmiando circa 12 €, ma se vi piace il Duomo di Monreale con tutti i mosaici bizantini dorati e gli influssi arabo-normanni che hanno caratterizzato gran parte degli edifici in Sicilia, non potete perderlo.
Non è mancato il mare quest’estate e tra le varie spiagge ed insenature visitate, oltre le classiche Mondello, Isola delle Femmine e la bellissima San Vito Lo Capo, vi suggerisco la Riserva dello Zingaro. E’ una vera e propria riserva protetta, per cui si arriva con la macchina fino ad un certo punto e, una volta pagato l’ingresso, si può decidere quanto camminare.
Nel senso che le insenature dove poter sostare sono varie e, a seconda di quanto si preferisce camminare, si può godere di una delle meravigliose insenature. Vi consiglio lo stretto indispensabile per questa spiaggia, proprio perché il tratto per arrivarci può essere più o meno faticoso, per cui è meglio non appesantirsi di sedie, sdraio e attrezzi da spiaggia vari. Indispensabili sono l’ombrellone, per chi non ama abbrustolirsi al sole h24 e scorte di cibo ed acqua, dato che non ci sono bar e punti ristoro.
Io amo le spiagge come questa, fatte di insenature, di qualche scoglio, di un po’ di vegetazione, dove il riflesso del verde nell’acqua la dipinge di colori unici. Avrete ben inteso che non amo le spiagge lunghe e sabbiose, troppo anonime e monotone. Sono un tipo da scogli e da trasparenze cristalline e per me questi scenari sono i dipinti più belli esistenti!
PS: Parlare delle località siciliane porta inevitabilmente a dilungarsi, per cui dato che le tappe della mia estate non sono finite, nel prossimo articolo vi illustrerò altre meravigliose destinazioni assolutamente da scoprire: Monreale, Mazara del Vallo, Sciacca, Agrigento e Favignana.