“Nessun posto è come casa”, diceva Dorothy, dopo essere stata nel magico, coloratissimo Mondo di Oz, pieno di amici davvero interessanti, per ritornare al grigio luogo di origine. “There’s no place like home”: ma de cheeee? Forse la fata le aveva davvero fatto il lavaggio del cervello!
Mia nonna, invece, da napoletana verace qual era e da persona semplice e poco avvezza all’evasione estiva, avrebbe cantato, con un enorme sorriso sulle labbra, “È fernuta ‘a zezzenella, so fernut e tempi belli, piglia ‘e fierr e ‘a cardarella, è o momento de faticà”. Io, invece, figlia di tempi decisamente più floridi, quelli in cui era normale partire carichi di bagagli fin sopra la testa, stipati nell’auto di papà per la tanto attesa “villeggiatura”, al ritorno dalle vacanze e alla ripresa del lavoro non mi abituerò mai.
Col tempo, però, ho messo a punto una serie di tecniche per restare indenne alla indicibile tragedia del ritorno a casa; alcune tra queste potrebbero essere utili anche a voi lettori di Cult, per cui ecco il mio personale kit per sopravvivere al rientro dalle vacanze
1- Fingere per almeno una settimana di essere ancora in vacanza: rilassati.
No, non si tratta di comportarsi da schizofrenici in preda alle allucinazioni, ma di conservare “lo stato mentale” vacanziero. La mattina anticipa la sveglia, in modo da poter restare più a lungo a letto ed evitare risvegli traumatici; prenditi almeno qualche momento, durante la giornata, per rilassarti e stare a contatto solo con te stesso, proprio come facevi in riva al mare o in cima al monte che hai faticosamente scalato; ignora la stanchezza e concediti un’uscita in più la sera, per assaporare ancora quella sensazione di libertà delle serate estive; non preoccuparti troppo delle scadenze e del lavoro che stai ricominciando: hai tutto il tempo del mondo, e se così non fosse recupererai quando finalmente il tuo corpo e la tua mente avranno accettato che prima o poi l’estate deve pur finire (ma chi l’ha deciso?).
2- Mantieni i contatti con chi hai conosciuto durante il viaggio
Ti farà sentire meno solo. E, a differenza del tuo povero migliore amico, che sarà costretto ad ascoltare per la milionesima volta i dettagli di quello splendido sentiero nascosto che hai scovato o della simpaticissima battuta che facevate sempre tutti insieme prima dell’ultimo brindisi, senza poterti dire che gli hai davvero rotto le scatole, il tuo compagno di viaggio ricorderà le stesse cose e, soprattutto, condividerà il tuo entusiasmo!
3- Archivia i ricordi
Questa, almeno per me, è una fase indispensabile. Devi convincerti che è davvero finita? Allora prima dovrai passare in rassegna tutto ciò che è stato. Per me, che amo la fotografia e torno da ogni viaggio con almeno un migliaio di scatti, l’elaborazione del distacco corrisponde all’elaborazione delle foto al computer. Riguardare le immagini dei luoghi che hai visitato, magari in compagnia di qualcuno, ti farà sentire un po’ malinconico forse, ma soddisfatto e arricchito. E di sicuro ti scapperà un sorriso quando la nuova cartella “Estate 2015” andrà ad aggiungersi a tantissime altre raccolte, che ti ricorderanno che i viaggi non finiscono mai.
4- Concentrati sulle prossime vacanze
In fondo, settembre è vicino a dicembre. Manca pochissimo al Natale. E poi ci sarà Pasqua. E tra una festa e l’altra potrei pensare ad un viaggio. Magari faccio un giro in libreria e mi perdo nel settore delle guide di viaggio…
5- Organizza una mega-rimpatriata con i tuoi amici e i tuoi cari
Il modo migliore per apprezzare il rientro? Ritrovare tutto coloro che ami, insieme, per ricordare quanto ti sono mancati. Scambiarvi i racconti delle vostre vacanze vi farà sorridere e vi riconcilierà con la vita di tutti i giorni.
Perché, in fondo, un pochino di ragione quella sciroccata di Dorothy pure ce l’aveva.