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come avere una super intelligenza

SUPER INTELLIGENZA? Ecco come fare!

di Biagio Barra

Come stimolare la super intelligenza? Se anche voi, stremati dalla sessione estiva o da un anno intenso di lavoro, siete alla ricerca affannosa di  rimedi segreti per potenziare le vostre capacità intellettive, lasciate perdere vitamine, beta-carotene, flavonoidi o stimolanti. Le strade davvero efficaci sono altre.

Secondo le ultime ricerche, ogni giorno nascono circa 250mila nuovi neuroni che vanno a riequilibrare la fisiologica perdita cellulare che si verifica con l’invecchiamento. Le neonate cellule cerebrali, però, muoiono entro 2 settimane dalla nascita se il soggetto non è stimolato nell’apprendere nuovi  e complessi compiti, ci spiega la neurobiologa Tracey Shors della Rutgers University. 

Come fare dunque a garantirsi una super intelligenza? Ci ha pensato la rivista Scientific American ad identificare 6 fattori che aiutano la nostra mente.

Attività sportiva. Vogliate scusarmi se anche questa settimana vi ripropongo la solita tiritera ma lo sport, a quanto pare, è un toccasana spesso sottovalutato.  Secondo studi scientifici  l’attività fisica migliora abilità esecutive e di pianificazione, nonché la capacità di eseguire più attività contemporaneamente. Vi dirò di più: gli studi condotti da Art Kramer dell’Università dell’Illinois rivelano che anche solo camminare per 45 minuti al giorno, tre volte a settimana incrementa del 20% le potenzialità intellettive e dopo un anno di esercizio un anziano di 70 anni avrebbe le medesime connessioni cerebrali di un trentenne. Beh mica male… per avere una super intelligenza!

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Videogames.  Accusati da sempre di essere nocivi per il nostro cervello, l’assoluzione ufficiale viene da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’associazione americana della Mind Research Network dopo aver analizzato il cervello di un gruppo di giovani a cui era stato chiesto di giocare a tetris per 30 minuti al giorno per 3 mesi. Ebbene dalle indagini condotte si è osservato che questi soggetti mostravano un ispessimento della corteccia con aumento della funzionalità di varie aree cerebrali. Non è tutto. Per quelli di voi che hanno mire nell’ambito della chirurgia munirsi di una play station o di un x-box potrebbe essere un’idea da prendere in considerazione. In uno studio del Beth Israel Medical Center, infatti, si è visto che i chirurghi che trascorrono almeno 3 ore a settimana giocando a videogames hanno un tasso di errore intraoperatorio di 1/3 inferiore rispetto ai medici che non lo fanno.

Dieta. Anche l’ alimentazione riveste un ruolo di primaria portanza. I cibi migliori per il cervello, oltre ai già noti grassi omega 3, sono le noci, gli spinaci e, a sorpresa, i mirtilli che sarebbero in grado di favorire la crescita di nuovi neuroni a livello ippocampale. E se queste vivande non rientrano tra i vostri piatti preferiti, potete ricorrere a una dieta ipocalorica: studi di laboratorio, infatti, dimostrano che cavie costrette a una restrizione calorica vivono di piu e con migliori capacità cerebrali.

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Caffè. Consumatori “feroci” di caffè gioite. La caffeina  stimola il sistema nervoso centrale attraverso una serie di meccanismi indiretti quali l’aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, determinando benefici soprattutto sull’attenzione e sulla memoria a breve termine. Attenzione, però, a non abusarne… irritabilità, ansia e insonnia sono solo alcuni degli effetti di un assunzione sconsiderata di caffè.

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Musica. Ascoltare buona musica, e ancor di più saper suonare uno strumento, determinano un incremento della corteccia motoria e del cervelletto con conseguente aumento delle capacità coordinative. Per dimostrarlo lo psicologo Glenn Schnellenbereg ha sottoposto un test di intelligenza a un gruppo di bambini di 6 anni prima e dopo un ciclo di lezioni di musica registrando un aumento importante del loro quoziente intellettivo.

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Meditazione.  Capacità di attenzione e comprensione risultano notevolmente aumentate nei soggetti che meditano regolarmente già dopo appena 3 mesi. A essere principalmente coinvolte sono le attività della corteccia cerebrale sinistra. Questi benefici deriverebbero non tanto dall’aumento del numero dei neuroni quanto piuttosto dal potenziamento delle sinapsi già esistenti.

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