La visita notturna alla Solfatara di Pozzuoli è uno spettacolo! Sì, lo dico subito e senza mezzi termini. Chi mi legge sa che non è nel mio stile sbilanciarmi tanto e così frettolosamente, ma questa volta sento di poter fare un’eccezione alla (mia) regola.
Perché? Se avete due minuti ve lo spiego subito!
Punto primo. Credo che essere turisti della propria terra implichi un coinvolgimento emotivo maggiore che visitare un sito o un museo in terra straniera.
Sangue chiama sangue e terra chiama terra: la visita notturna alla Solfatara è un’esperienza molto coinvolgente per chiunque, ma per i cittadini campani ha qualcosa di davvero speciale.
Lo senti quando la guida di Vulcano Solfatara – nel mio caso il bravissimo e simpaticissimo Peppe – getta una pietra nel cratere e senti tremare la terra e solo l’idea del terremoto e dell’eruzione ti fa venire i brividi, perché è scolpita nel DNA dei napoletani. Lo senti quando la guida ti chiede cosa ci ricorda la bocca grande della Solfatara e tutti sanno che è stato girato uno dei film più famosi di Totò. Lo senti quando ti viene ricordato che proprio lì che ha trovato la morte San Gennaro.
Punto secondo. A volte ce ne dimentichiamo ma non sempre servono voli aerei e costosi weekend fuori porta per vedere qualcosa di straordinario.
Pochi euro (15 per l’esattezza per l’escursione notturna alla Solfatara), pochi minuti in auto se siete della zona (a me ce ne sono voluti meno di 30), qualche amico con cui condividere l’esperienza e ti ritrovi letteralmente all’interno di un cratere ad osservare l’attività vulcanica attraverso gli sbuffi delle fumarole!
Un privilegio di pochi quello di poter fare questa esperienza senza dover affrontare un viaggio intercontinentale, o no?
Punto terzo. Conoscere la propria terra (parlo di una conoscenza meramente accademica, acquisita attraverso lo studio o il racconto di amici e conoscenti) è diverso dal vivere la propria terra. Viverla vuol dire amarla e amarla vuol dire condividerla con gli altri. Con questa esperienza l’amore esplode a 360°: c’è l’amore delle guide che raccontano il posto come solo i veri innamorati sanno fare, e cioè elencandone pregi e difetti, “lamentandosi” del grande impegno ma ammettendo che non saprebbero farne a meno. E poi c’è l’amore di tante persone che scelgono di trascorrere un sabato sera sui generis. Eravamo un centinaio: non me lo aspettavo, onestamente. E’ stata una delle più belle sorprese della serata.
Punto quarto. Una scelta vincente è abbinare la visita ad una degustazione di due prodotti tipici campani – le alici o il nasello cotti sfruttando l’energia geotermica (160°) vengono accompagnati ad un calice di Falanghina. Lo è sia perché crea un momento conviviale di aggregazione, sia perché rende la full immersion nell’area flegrea davvero completa!
Non vi svelo altri dettagli perché spero di avervi quanto meno incuriosito a prendere parte a questa visita notturna alla Solfatara.
Vi lascio con qualche piccolo ma utile consiglio:
- Vestitevi comodi. Lo scrivono anche gli organizzatori e nutro il massimo rispetto per le ragazze dal tacco 100 che ho visto sabato scorso. Ma io sarei finita dritto nella fumarola. Quindi meglio delle scarpe da passeggio o le runners.
- Vestitevi CALDI. Uso le maiuscole perché io a marzo ho rischiato l’assideramento! Abbiamo beccato una serata bella ventosa e nonostante i 15 gradi del mattino indossavo piumino, sciarpa e cappellino di lana. Meglio coprirsi o portarsi qualche strato di abito in più nella borsa! Stesso discorso anche per il periodo estivo, il posto è molto più fresco di quello che pensiate, quindi vestitevi a cipolla!
I prossimi appuntamenti per l’estate sono:
Sabato 24 giugno2017– ore 20,30
Sabato 1 luglio 2017– ore 20,30
Sabato 8 luglio 2017– ore 20,30
Sabato 15 luglio 2017– ore 20,30
Sabato 22 luglio 2017– ore 20,30
Sabato 29 luglio 2017– ore 20,30
Tutte le info QUI
E se non vi ho convinto a parole a prenotare una visita notturna alla Solfatara e non vi interessano gli spoiler, ecco il video si presentazione 😉
