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Tra i borghi medievali di Piacenza: Grazzano Visconti e Castell’Arquato

di Paola Cambielli

Nell’articolo di oggi voglio farvi conoscere due tra i borghi medievali di Piacenza a cui sono più legata: Grazzano Visconti e Castell’Arquato. Per chi è cresciuto nella zona del lodigiano come me, i Colli Piacentini rappresentano una tappa fissa per una gita fuori porta, in tutte le stagioni dell’anno. Non solo perché sono facili da raggiungere, ma soprattutto perché sono ricchi di vallate, insediamenti risalenti al Medioevo, castelli e vigneti che formano la cosiddetta Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini. Per farla breve, si vedono paesaggi incredibili, si mangia e si beve da Dio.

Grazzano Visconti e Castell’Arquato sono perfetti per una giornata o un week-end tra natura e Medioevo. Un’ottima alternativa ai “soliti” posti delle stra-conosciute colline delle Langhe o del Monferrato, soprattutto ora che andiamo verso l’autunno.

Partendo da Milano, sono anche più vicini. Sono separati da una trentina di chilometri, perciò potete benissimo vedere in giornata entrambi questi borghi medievali di Piacenza. Se, invece, volete prendervela più con comodo, riempire il bagagliaio di bellezza e allo stesso tempo andare alla scoperta dei vigneti e delle cantine della zona, potrete dedicargli un week-end. Magari pernottando in un agriturismo intorno a Carpaneto Piacentino.

Conosciamoli meglio questi borghi medievali di Piacenza.

Grazzano Visconti

A 15 chilometri da Piacenza, dall’uscita dell’Autostrada “Piacenza sud” si entra nella Val Nure e dopo un breve tratto si arriva in quest’oasi d’incanto appartenente al comune di Vigolzone. Per il parcheggio, troverete due ampie zone dove lasciare auto e moto. Anche se a pagamento, la cifra è davvero minima (per tutta la giornata: 4€ per le auto e 2€ per le moto).

Sentendo alcune opinioni e leggendo commenti sul web, molti puntualizzano il fatto che il borgo sia ricostruito e non originale dell’epoca medievale. Infatti, è così. Ma non per questo la sua bellezza deve essere sminuita, anzi! Ci credete se vi dico che già dalla prima volta che ci sono andata – avevo circa 12 anni – sono rimasta letteralmente affascinata dall’aria che si respira? Credo fu proprio in quel momento che capii di avere una forte attrazione per i borghi storici.

Il suo stile è neo-medievale e fu il duca Giuseppe Visconti di Modrone a volere fortemente la sua realizzazione. Vissuto tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, dopo aver ereditato il castello dal padre, il duca aveva uno scopo ben preciso: costruire un villaggio dove il mondo medievale e quello moderno potessero convivere in perfetta armonia. Grazzano, infatti, prima di essere un borgo visitato da migliaia di turisti era soprattutto un centro con strutture e servizi, soprattutto per i giovani che dovevano imparare un lavoro. Ecco allora che venne avviata la scuola di arti e mestieri, dove si imparavano a lavorare il legno e il ferro battuto, costruiti laboratori e botteghe artigiane e abbellite piazze e abitazioni. Come la piazza del Biscione, la piazza centrale, composta da una torre merlata, il Palazzo Podestarile e un pozzo con l’insegna del Biscione, lo stemma dei Visconti.

Ma non proprio tutto è stato ricostruito. L’unica struttura appartenente all’epoca medievale è il castello, datato 1395. Si trova in un bellissimo parco che unisce vialetti boschivi con giardini all’italiana. Se siete curiosi di entrare negli ambienti dove visse la famiglia Visconti e conoscere tutti i segreti del castello – e del fantasma che ancora oggi gira per le stanze – dovete prenotare una visita guidata. Qui tutte le date e gli orari.

Ma Grazzano Visconti è famosa soprattutto per le sue manifestazioni ed eventi. Tra tutte, il Corteo Storico medievale, che si tiene a maggio. Ma anche se quest’anno molti rischiano di essere annullati, vi potrete sempre rifare visitando il Museo delle Cere o il Museo delle Torture.

L’ultima volta che sono stata a Grazzano ho partecipato alla marcia dei Babbi Natale e devo ammettere che girare per le campagne, le vie e vedere il castello avvolto dalla nebbia mi ha fatto gustare ancora di più il suo fascino. Per dirlo io che non sopporto il freddo…

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Castell’Arquato

È l’ora del quiz. Sapete dirmi qual è:

Ve la do io la soluzione. Per scoprirlo dobbiamo andare in Val d’Arda, a una trentina di chilometri sia da Piacenza sia da Grazzano Visconti. Eccoci arrivati a Castell’Arquato.

Anche qui, problemi di parcheggio non ce ne sono. Io ho messo la macchina al parcheggio gratuito di Piazza S. Carlo – attenzione però che il lunedì c’è il mercato – oppure un altro comodo è quello del cimitero.

Ora può iniziare la camminata verso il centro storico. Essendo un borgo arroccato, le strade sono un pochino in salita ma non sarà difficile percorrerle. Camminerete lungo un susseguirsi di abitazioni risalenti ancora al Medioevo, molto ben tenute e conservate. La piazza principale, chiamata monumentale, è il fulcro di Castell’Arquato ed è composta da:

  • il Municipio
  • la Collegiata di Santa Maria
  • il Palazzo del Podestà
  • la Rocca Viscontea

Tutti risalenti al periodo tra il 1100 e il 1300. Ma ciò che vi farà innamorare di questo borgo, la sua punta di diamante, è il parco con vista panoramica sulle colline piacentine e sui vigneti, dedicato a Giovanni Paolo II.

Adiacente alla Rocca Viscontea, è un vero rifugio di tranquillità, con la sua fontana e i suoi maestosi alberi. Anche se non siete stanchi, la tentazione di sedersi per un attimo sulle panchine e ammirare la vista spettacolare è davvero forte. Ecco perché Castell’Arquato è stato scelto come location per girare alcune scene del film Ladyhawke.

Ogni città, paese o borgo è associato a un personaggio degno di nota. Uno di quelli che rappresenta al meglio Castell’Arquato è Luigi Illica. Anche se vi starete chiedendo chi sia, vi dico solo che fu un giornalista, drammaturgo e librettista dell’opera lirica nato e morto proprio nel borgo piacentino. Collaborò al fianco di Puccini scrivendo i libretti di La Bohème, Tosca e Madama Butterfly, tanto per citarne alcuni. Se vorrete conoscerlo meglio, potrete visitare la sua casa natale e il museo a lui dedicato.

Vi è venuta fame dal tanto camminare?

Allora, pronti a mettere le gambe sotto il tavolo! Come potrei dimenticare gli squisiti pisarei e fasö, gli gnocchetti col sugo di fagioli, oppure i tortelli con la coda tipici piacentini, che lì chiamano con un nome stranissimo: batalàbar (dove ho messo l’accento è dove cade la pronuncia). Ancora mi lecco i baffi!

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Se vi avanza ancora del tempo, vi consiglio di fare un salto anche a un altro dei Borghi più belli d’Italia, che si trova a una decina di chilometri da Castell’Arquato: Vigoleno. Si sviluppa all’interno di una cinta muraria ed è così piccolo che si può girare in un’ora, ma è davvero caratteristico. Una curiosità? Il nome significherebbe “dedicato a Bacco”. Non potrete quindi tornare a casa senza aver comprato una bottiglia di vino tipico!

Avete deciso di andarci? Ottimo!

Ma fate attenzione quando impostate il navigatore. Google Maps vi proporrà una strada molto stretta e piena di tornanti… prendete la statale 😉

Vi abbiamo fatto venir voglia di addentrarvi in questi borghi medievali di Piacenza? Fatecelo sapere lasciando un commento.

Vogliamo sapere poi se vi sono piaciuti!

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