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La chimica dell’amore nel cervello: l’amore è una molecola?

di Elisabetta Cristofaro

Le parole di Luigino,  nel celebre film “Così parlò Bellavista” di Luciano de Crescenzo, svelano un’importante scoperta delle neuroscienze sulla chimica dell’amore:

A’ cocaina mia si chiamm’ ammor

Le parole recitate dall’improvvisato poeta napoletano svelano che l’amore crea dipendenza allo stesso modo delle sostanze stupefacenti. Diversi fattori influenzano lo sviluppo della dipendenza affettiva ed è fondamentale considerare le interazioni che si creano tra le variabili biologiche, psicologiche e sociali.

Quando sussiste un legame di dipendenza amorosa il nostro organismo produce un’elevata quantità di feniletilamina (PEA), che induce effetti simili alle anfetamine perché agiscono sugli stessi recettori. La produzione della PEA nel nostro organismo spiega sia perché desideriamo intensamente l’amore, sia  l’intenso dolore che si prova ad interrompere una relazione nelle fasi iniziali.

chimica dell'amore dopaminaNel momento in cui siamo respinti dal partner il livello di PEA crolla e si cade in uno stato depresso e agitato così come accade per un tossicodipendente in crisi di astinenza. Gli effetti della Feniletilamina agiscono sul comportamento attraverso la regolazione della Dopamina, neurotrasmettitore che genera sensazioni gratificanti, e la Noradrenalina.

Secondo le neuroscienze la chimica dell’amore può essere suddivisa in tre momenti, che prevedono l’attivazione di diversi meccanismi nel nostro cervello.

La prima fase prevede l’attrazione sessuale che riguarda la produzione del testosterone ed estrogeni, ormoni che spingono alla copulazione.

La seconda fase  è l’innamoramento causata dallaumento di dopamina. Quando siamo innamorati e viviamo il periodo dell’amore romantico, a differenza della fase dell’attrazione sessuale, nel nostro cervello si attivano le sacche con alta concentrazione di dopamina. L’elevato rilascio della PEA ci induce a concentrare il nostro interesse quasi totalmente sul partner. La persona innamorata pone attenzione a piccoli aspetti della persona che si ripropongono in maniera ciclica nella memoria.

La terza fase della chimica dell’amore avviene dopo circa un anno, quando si entra nella fase dell’attaccamento e il nostro cervello inizia a produrre ossitocina nella donna e vasopressina nell’uomo che favoriscono l’appagamento e la fissazione nella memoria di ricordi positivi.  In particolare l’ossitocina, definita l’ormone dell’amore,  causa la sensazione di intenso appagamento che si prova quando si è vicini alla persona amata e rinforza l’attaccamento emotivo della coppia e potenzia la memoria dei ricordi emotivi.

formula chimica dell'amoreL’amore così come nasce a livello neurologico, così terminerebbe. Infatti secondo gli scienziati l’amore durerebbe per un periodo dai 18 mesi ai quattro anni. Da un punto di vista neurofisiologico il cervello si assuefà alle molecole dell’amore e inizia a tollerare la loro azione.

Ciò non significa che una volta che la tempesta ormonale termina, finisca anche la relazione sentimentale.

In seguito nel sistema nervoso c’è un incremento di produzione di endorfine, molecole con una struttura simile alla morfina, che inducono alla formazione dell’attaccamento nella relazione di coppia.

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