Home AuthorAngelo Capasso Psicologia del gioco – Perché non smettere mai di giocare
psicologia del gioco

Psicologia del gioco – Perché non smettere mai di giocare

di Angelo Capasso

Oggi parlare di psicologia del gioco può suonare vagamente pletorico, visto che da anni discipline come la psicologia e la pedagogia hanno sviscerato in abbondanza la sua importanza nel campo dello sviluppo sia affettivo che cognitivo, nonché del ruolo strategico che può avere come strumento educativo.

In seguito alle considerazioni nate dallo studio del celebre caso del piccolo Hans e alle osservazioni di bambini alle prese con il gioco del rocchetto, già il padre fondatore della psicoanalisi aveva infatti teorizzato che il gioco permettesse all’infante di rielaborare impulsi e situazioni della vita quotidiana, replicandoli in attività controllabili. Le ipotesi di Sigmund Freud fecero da apripista a numerosi studi sul tema, come quello di Melanie Klein che considerava il gioco come mezzo per esprimere fantasie e angosce, nonché per rappresentare in maniera simbolica le esperienza vissute: insomma una vera e propria palestra per affrontare il mondo.

Nel saggio Gioco e Realtà, lo psicoanalista Donald Winnicot postulò che il gioco costituisse un’area transizionale, intermedia tra il mondo soggettivo e la realtà oggettiva, in cui il bambino potesse trovare sé stesso e sviluppare la propria creatività: la capacità di giocare in maniera creativa permetterebbe di esprimere l’intero potenziale della propria personalità. Lo psicologo Jean Piaget, le cui ricerche focalizzavano sulle fasi dello sviluppo cognitivo dall’infanzia alla vita adulta, osservò invece come, passando dal gioco imitativo al gioco simbolico fino a diventare padrone del gioco con le regole, il bambino utilizzasse il gioco come spazio di assimilazione della realtà, che contribuisce allo sviluppo intellettivo.

psicologia del gioco

Pur analizzando aspetti differenti degli effetti del gioco sulla psiche, queste teorie non si escludono a vicenda, anzi giustapponendole è possibile vedere quante funzioni assolve questa caratteristica innata nella natura animale e, soprattutto, umana.

All’attività ludica i bambini affidano le proprie emozioni, i propri pensieri e anche i ricordi, ma non sono gli unici: stando alla psicologia del gioco si continua ad aver bisogno anche nella vita adulta.

Contro i luoghi comuni che considerano quella del gioco una sfera appartenente esclusivamente all’infanzia, come se rinunciare al gioco costituisse un rito di iniziazione per il passaggio alla vita adulta, il ventaglio di possibilità per non smettere mai di giocare è ampio, così come i benefici che apporta.

A cominciare dal web, dove è possibile sperimentarsi in giochi di ruolo sulle piattaforme MMORPG, mentre gli appassionati dei casinò online legali possono tentare la fortuna con giochi di carte come il poker e il blackjack o anche semplicemente rispolverare i vecchi giochi arcade. In assenza di una connessione si può sempre rimediare con una console di nuova generazione, mentre chi preferisce stare lontano da una schermo per qualche ora può optare per un cruciverba, un evergreen per tutte le età. I giochi permettono al cervello di non perdere flessibilità e di rinnovare connessioni neurali.

Se si preferisce giocare in compagnia, si può riscoprire la bellezza dei vecchi e nuovi giochi da tavolo, magari davanti a una cioccolata calda nelle ludoteche che organizzano anche tornei a livello nazionale, come quello di Carcassone. Di recente, sta dilagando la moda per entusiasmanti sfide organizzate in tutta Italia nelle Escape Room, ovvero location a tema allestite per giochi di fuga dal vivo. I giochi in gruppo favoriscono l’attitudine alla cooperazione e alla collaborazione, nonché una sana competitività. Ma soprattutto migliorano la capacità di connetterci agli altri perché rispondono al nostro bisogno primordiale di unione e vicinanza con i nostri simili

In coppia perché non sfidare il proprio partner a scarabeo? Magari si può rendere più frizzante la partita, stravolgendo il regolamento con l’aggiunta di punti bonus per le parole d’amore (o per gli insulti). D’altronde il gioco contribuisce a mantenere le relazioni fresche ed eccitanti, vitali e resistenti, vivacizzando, aprendo alla fiducia e all’intimità.

scarabeo

Spesso, l’unico modo attraverso cui gli adulti si sentono liberi di giocare senza doversi fare troppi problemi è attraverso lo sport, perché possono puntare sul ruolo importante che l’attività fisica ricopre per la salute. Come se per il benessere di un individuo contasse solo il corpore sano dimenticando che la mens sana si alimenta anche di altre cose, a partire dal gioco. Studi longitudinali hanno infatti evidenziato la correlazione tra esperienze di gioco e longevità: le persone che giocano vivrebbero più a lungo e godono di insight mentali innovativi utili tanto nella gestione lavorativa, quanto nella vita domestica.

C’è sempre una nuova sfida nel gioco della vita, tanto vale essere sempre pronti e allenati per affrontarla.

You may also like

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.