Una delle sfighe più grandi dei nostri giorni sembra essere ritrovarsi a stare da soli. Chi è solo in una società dalla connessione incessante è etichettato come uno un po’ strano. Bisogna postare foto, inviare migliaia di messaggi al secondo, intasarti facebook di “mi piace” e la posta elettronica di mail pur di non restare da solo. Avvisarci a vicenda dove siamo, con chi siamo, cosa beviamo ma soprattutto cosa mangiamo. Perchè oggi bisogna stare sempre connessi con tutto e tutti.
In tutto questo caos di notifiche, “mi piace”, post, e-mail e messaggi quando posso stare con me stesso?
Ormai oggi siamo totalmente disabituati a stare da soli, anzi la solitudine viene descritta come un male da cui dobbiamo difenderci in ogni modo. Anche se può sembrare paradossale stare da soli è l’unico modo che ci permette di stare in modo sano con gli altri. Questi infiniti contatti e modi di comunicare mettono in pericolo i nostri rapporti perchè li privano di autenticità e intimità. Si corre il rischio di impelagarci in rapporti falsi dove si indossa costantemente la maschera che la società ci impone.
Secondo Erich Fromm, psicoanalista e sociologo tedesco, l’uomo moderno è immerso in regole compulsive che ci allontano dalla capacità di provare emozioni e sentimenti. Oggi siamo disabituati a provare emozioni autentiche che causano la diffusa incapacità ad amare e a costruire relazioni stabili nel tempo. Secondo Fromm
“Paradossalmente, la capacità di stare soli è la condizione prima per la capacità d’amare”.
Stare da soli ci permette di conoscerci per quello che siamo realmente, si ha la possibilità di entrare in contatto con la parte più autentica di noi che si avvale anche di zone d’ombra, talvolta sofferenti. Conoscere sè stessi non prevede solo avvicinarci agli aspetti di sé dolorosi ma anche scoprire nuove risorse. Essere in grado di restare soli ci apre la strada verso la capacità di amare che consente di condividere e entrare in vero contatto con l’altro senza possederlo e senza dipendere da esso.
È frequente la ricerca di qualcuno che ci possa salvare dalla solitudine, ciò accade perchè non siamo educati a guardarci dentro e stare con noi stessi. Il mancato incontro con la parte vera di sè contribuisce a costruire relazioni dipendenti allontanandoci dalla possibilità di crescere come individui. La dipendenza affettiva è una gabbia che si chiude dall’interno e gli unici a possedere la chiave siamo noi e nessun’altro.