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Le donne protagoniste della storia dell’arte

di Valentina Papaccioli

Volendo ritornare su un tema già affrontato nelle scorse settimane, mi piacerebbe farvi notare come, da sempre, le donne hanno un ruolo da protagoniste nella storia dell’arte. Non importa se esse siano i soggetti, le artiste o le committenti delle opere stesse, la figura femminile è un perno dell’arte e della storia che l’hanno caratterizzata.

La figura femminile viene vista come madre, modello di bellezza, femme fatale, incantatrice o essere angelico, eternamente presente. Ci sarebbero centinaia di esempi che potrei mostrarvi che abbiano come soggetto questa figura, ma – aimé – l’articolo diventerebbe più un libro, anziché delle righe da leggere tra un viaggio e l’altro in metro. Ve ne proporrò una selezione, però, in cui la donne a volte è ritratta come figura seducente, altre volte come essere divino ed altre volte ancora come personaggio violento.

NASCITA DI VENERE

nascita di venere

La Nascita di Venere di Sandro Botticelli

La Nascita di Venere è un dipinto a tempera su tela di lino di Sandro Botticelli, databile al 1482-1485 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Quest’opera è l’icona del Rinascimento italiano, spesso assunta come simbolo della stessa Firenze e ideale universale di bellezza femminile. La Nascita di Venere è da sempre considerata l’idea perfetta di bellezza femminile nell’arte.

LA GIOCONDA

La Gioconda di Leonardo Da Vinci

La Gioconda di Leonardo Da Vinci

La Gioconda, nota anche come Monna Lisa, è un dipinto a olio di Leonardo da Vinci, databile al 1503-1514 circa, e conservata nel Museo del Louvre di Parigi. Opera enigmatica ed una delle più note in assoluto, oggetto di infiniti omaggi, ma anche di tantissime critiche, vera e propria icona della pittura, è vista ogni giorno da migliaia di persone, tanto che nella grande sala in cui è esposta un cordone deve tenere a notevole distanza i visitatori.

Ancora oggi, dopo tanti studi già fatti, Monna Lisa ispira altre svariate interpretazioni, una delle quali vede la donna rappresentata come il soggetto preferito di Leonardo per i suoi ritratti: un certo Gian Giacomo Caprotti, detto Salaì. Ció sarebbe stato dedotto da alcune iniziali del suo nome, risultate da indagini diagnostiche sugli occhi della Gioconda. Secondo alcuni studiosi Salaì era omosessuale e Leonardo, nutrendo un grande amore per lui, lo avrebbe ritratto in maniera così emblematica perché a quell’epoca sarebbe stato uno scandalo. Che sia vera o no quest’ultima teoria, la Monna Lisa non finirà mai di affascinare.

MARILYN 

marilyn

Marilyn di Andy Warhol

È nel 1960 che Andy Warhol intraprende la sua carriera artistica, che rapidamente lo porterà ad essere la personalità di spicco della Pop Art americana. Nello stesso anno comincia la sua produzione di immagini trattate con una nuova tecnica: la serigrafia. L’artista fotografa un soggetto, lo sviluppa in diapositive; poi proietta la diapositiva su una tela bianca e copia l’immagine prima a matita e in seguito con colori acrilici. Sono tantissimi i quadri che Warhol dipinse su Marilyn Monroe non solo perché la adorava, ma anche perché l’artista ha trovato nell’attrice la fusione di due dei suoi temi costanti: la morte e il culto della celebrità. Ripetendo l’immagine, evoca la sua onnipresenza nei media. Il contrasto di colori vivaci con le tele in bianco e nero, simboleggiano la vita e la morte.

LA DAMA CON L’ERMELLINO 

 

La Dama con Ermellino di Leonardo Da Vinci

La dama con l’ermellino è un dipinto ad olio su tavola realizzato tra il 1488 ed il 1490 dal pittore Leonardo da Vinci. Il dipinto è oggi conservato al Czartoryski Muzeum di Cracovia, dopo aver subito un restauro per rimediare ad alcuni danneggiamenti subiti durante la II Guerra Mondiale. Un impercettibile sorriso aleggia sulla labbra di Cecilia Gallerani, il soggetto del dipinto appunto, perché Leonardo preferiva accennare le emozioni piuttosto che renderle esplicite. Le lunghe, eleganti dita di Cecilia che accarezzano l’animale testimoniano la sua delicatezza e la sua grazia aristocratica. L’ermellino, per il suo pelo bianco, era considerato simbolo di purezza.

LA RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA

 

La Ragazza Con l’Orecchino di Perla di Jan Vermeer

La Ragazza col turbante, o Ragazza con l’orecchino di perla, è uno dei più famosi quadri di Jan Vermeer. Pare che l’artista olandese lo abbia dipinto fra il 1665 ed il 1666 ed oggi è conservato al Mauritshuis dell’Aia. Raffigura una fanciulla volta di tre quarti. Colpisce in particolar modo l’espressione assolutamente languida ed ammaliante dello sguardo della giovane modella. Di recente ha avuto molto successo l’omonimo film interpretato al cinema dall’attrice Scarlett Johansson e ispirato al romanzo omonimo del 1999 della scrittrice Tracy Chevalier.

GIUDITTA I 

giuditta klimt

Giuditta I di Gustav Klimt

Giuditta I è un dipinto realizzato nel 1901 dal pittore austriaco Gustav Klimt e conservato nell’Österreichische Galerie Belvedere a Vienna. È considerata come la prima opera del periodo aureo, contraddistinto da un linguaggio di forte astrazione simbolica e dall’uso massiccio dell’oro. Il soggetto, con il volto di Adele Bloch-Bauer, esponente dell’alta società viennese, è stato sempre utilizzato quale metafora del potere di seduzione delle donne, che riesce a vincere anche la forza virile più bruta. Giuditta si presta ovviamente ad essere l’esaltazione della femme fatale che porta alla rovina e alla morte il proprio amante.

VENERE DI URBINO

 

venere di urbino

La Venere di Urbino di Tiziano

La Venere di Urbino è un dipinto a olio su tela di Tiziano, databile al 1538 e conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze. Il quadro, oltre ad essere un ritratto della futura sposa, rappresenta un’allegoria del matrimonio. La moglie viene rappresentata nuda in quanto, in questo modo, ne veniva esaltata l’avvenenza femminile ma anche la sua buona salute per divenire una futura madre di una numerosa prole.

LA MAJA DESNUDA & LA MAJA VESTIDA

Diego Velazquez

Maja Desnuda & Maja Vestida di Diego Velazquez

La maja desnuda e La maja vestida, databili intorno al 1800, sono due dipinti di Francisco Goya. Entrambi oggi sono conservati al Museo del Prado di Madrid. Sono opere che ai tempi avevano fatto parecchio scandalo. Qui la donna rappresentata non è una dea, né una figura idealizzata, ma una semplice popolana che acquista dignità aristocratica. La modella, secondo alcuni storici, non è la stessa per entrambi i dipinti, nonostante mantenga la stessa posa provocante per tutti e due gli oli su tela. Lo sguardo è malizioso e ammiccante e crea nell’osservatore un certo turbamento a causa della sua disinibizione; motivo per il quale provocò turbamento nella società del XIX secolo.

RITRATTO DI DORA MAAR

 

dora maar

Ritratto di Dora Maar

Ritratto di Dora Maar o Dora Maar seduta è un dipinto realizzato nel 1937 dal pittore spagnolo Pablo Picasso. È conservato al Musée National Picasso di Parigi. Nel 1936 l’artista spagnolo, stabilitosi nei pressi di Cannes, conobbe la giovane fotografa Dora Maar e ne divenne l’amante. La giovane è ritratta assisa con una blusa nera e una gonna rossa a quadri. Le forme spigolose e l’abbigliamento elaborato mettono in risalto la forte personalità della donna, come forti e decise erano le forme e le linee realizzate da Picasso.

RITRATTO DI JEANNE HEBUTERNE

Ritratto di Jeanne Hébuterne

Ritratto di Jeanne Hébuterne di Amedeo Modigliani

Il Ritratto di Jeanne Hébuterne è uno dei quadri più famosi di Amedeo Modigliani. E’ stato dipinto nel 1917, attualmente si trova in Giappone e appartiene ad un collezionista privata. Nel quadro è ritratta Jeanne, fidanzata del pittore che all’epoca aveva diciannove anni. La donna è più giovane di lui di quattordici anni quando si incontrano a Parigi. Jeanne è una dotata pittrice ed una ragazza dalla forte personalità, affascinata da Modigliani e dalla sua pittura. Fra loro inizia un rapporto che durerà fino alla morte del pittore.

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